facebook rss

Non si rassegna alla fine della relazione:
braccialetto elettronico per lo stalker

JESI - La donna aveva deciso di lasciarlo a seguito di due episodi violenti. Ammonito dal questore, aveva continuato a contattarla

Aveva deciso di troncare la relazione col compagno 34enne, dopo una convivenza iniziata lo scorso settembre a Jesi. Motivo: l’aggressività dell’uomo sfociata in due distinte occasioni: prima a novembre e poi ad agosto, culminate con percosse che le avevano lasciato evidenti lividi, senza poi contare le continue offese e gli insulti.
A seguito di quanto accaduto, il questore di Ancona aveva adottato il provvedimento di ammonimento, notificato al giovane. Nonostante ciò, a distanza di pochi giorni, il 34enne iniziava a tempestarla di messaggi e chiamate anche al numero fisso del lavoro. Dall’analisi del contenuto dei messaggi, era chiaramente emerso come l’uomo non avesse accettato serenamente la fine della relazione sentimentale, chiedendo insistentemente all’ex di ritornare insieme.
Gli accertamenti svolti dai poliziotti del Commissariato, hanno riscontrato l’inquietudine dell’uomo che si ostinava a contattarla nonostante la notifica dell’ammonimento del questore.
A seguito dell’informativa di reato il Gip, su richiesta della procura della Repubblica dorica, ha adottato la misura cautelare del divieto avvicinamento alla donna, con la prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri e il divieto assoluto di comunicazione, nonché l’applicazione del braccialetto elettronico, a seguito del fatto che l’uomo è stato indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Il dirigente del Commissariato, Paolo Arena, sollecita «Le vittime di reati in tema di violenza domestica a confidarsi denunciando i fatti, ponendo così fine alle vessazioni fisiche e psicologiche tenute nascoste per troppo tempo dietro le mura domestiche: c’è una possibilità di scelta, c’è un’alternativa e consiste nel riporre piena fiducia nell’operato tempestivo e risolutivo della Polizia di Stato in piena condivisione con la Procura, recuperando quell’autostima andata perduta nel tempo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X