Dopo la cartolibreria “La Matita”, che ha cessato l’attività il mese scorso, se ne va un altro pezzo di storia del commercio del Piano.
Prossimo alla chiusura è anche il negozio di giocattoli “Zibaldone” che, dopo 65 anni di attività, abbasserà la saracinesca alla fine di novembre.
Nel frattempo, proprio a partire da questa mattina, è iniziata la svendita totale di chiusura attività con sconti fino al 60%, per dodici settimane.
All’angolo tra via Rossi e via delle Grazie, è stato un punto di riferimento insieme ai ‘cugini’ Mobilbimbi e Regalobello, nomi ormai noti solo agli ‘anta’.
Ad aprire il negozio è stata Annamaria Galassi. «Scelsi il Piano – racconta – perché era l’unico quartiere che non aveva, a quel tempo, un negozio di giocattoli. Decisi di chiamarlo ‘Zibaldone’ perché: aveva di tutto, un po’. Ero specializzata nel carnevale, qui al Piano si teneva una grande festa per quell’occasione, ma tenevo anche le cartelle e i quadernini. Non solo giocattoli, quindi. Aprii – prosegue – che avevo 27 anni, e un’esperienza di 10 come dipendente in un altro negozio che nulla aveva a che fare però con i giocattoli. Qui, all’ingresso – continua -, c’era un grosso specchio e i bambini, una volta indossati i costumi e le maschere, si guardavano e riguardavano fino a scegliere poi il modello che più preferivano».
Tantissime le generazioni che in questi 65 anni hanno varcato la soglia di questo negozio dove, dal 1992, lavora il figlio Aldo Galassi che, nonostante la laurea, ha preferito proseguire il percorso intrapreso dalla mamma «Essendo praticamente cresciuto qui dentro» e vivendo però anche il sogno di ogni bimbo: «avere i giocattoli gratis».
Giocattoli e gusti dei bimbi che, negli anni, sono cambiati anche perché «Oggi giocano in modo diverso. Si sta molto con i videogiochi quando, una volta, al massimo c’era lo ‘scacciapensieri’» riprende la signora Annamaria.
Tanti i nomi che riemergono in un momento di ‘amarcord’: dal Grillo Parlante ai Masters; da marchi come Gig e Mattel fino alla nostra marchigiana Clementoni e così via; «ma i giocattoli che ho venduto in assoluto di più – dice Annamaria -, sono state le bambole Furga, le più belle in assoluto; e i Lego».
Giochi che venivano poi scelti «Andando al Salone del Giocattolo a Milano. Ricordo – conclude – che si preparavano i panini e poi via per vedere con immensa curiosità, tutte le novità».
E così, 65 anni di attività sono trascorsi e i tempi inevitabilmente cambiati. Ed ecco che un pezzo letteralmente di storia del rione se ne va, lasciando però dietro di sé quei piacevoli, indelebili, ricordi.
al. big.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati