Insegue una donna in auto
e spara col fucile da softair:
bambina colpita alla spalla

di Gianluca Ginella

Ha tirato fuori dall’auto un Kalashnikov ad aria compressa e ha iniziato a sparare contro l’auto di una donna dopo averla inseguita, uno dei colpi ha centrato una bambina di otto anni che era seduta sulla vettura. Denunciato dai carabinieri un giovane di circa vent’anni, di Corridonia.

I fatti sono avvenuti tra Corridonia e Macerata. Lo scorso venerdì pomeriggio una maceratese di 36 anni è andata con la nipote di otto anni al centro commerciale di Corridonia.

Poi la donna e la bambina sono salite in auto per tornare a casa. Nell’uscire dal parcheggio la 36enne non si è accorta che stava passando una Citroen C3 con a bordo tre persone. Il conducente della Citroen si è messo a suonare il clacson a lungo.

A quel punto è iniziata una lite tra lui e la 36enne. La donna si è poi diretta a Sforzacosta dove si è fermata ad un distributore. Il conducente della C3 però l’ha inseguita fino a lì e la lite è ripresa.

Poi il giovane ha preso dall’auto un fucile Ak47 da softair (la guerra simulata che si gioca con armi che sparano pallini di plastica). Ha puntato il fucile verso la vettura della donna e ha iniziato a sparare una serie di colpi in sequenza che hanno colpito lo sportello dell’auto della 36enne.

Uno dei colpi ha centrato la spalla sinistra della bambina che era seduta sul sedile davanti, lato passeggero. Per fortuna la piccola non ha riportato ferite e i genitori, avvertiti dell’accaduto, hanno deciso di non ricorrere a cure mediche. Dopo gli spari il giovane si è allontanato.

La ragazza, passato lo spavento, ha chiamato il 112 per chiedere aiuto. La centrale operativa dei carabinieri ha dato il via alle ricerche della C3 e del conducente. Il giovane è stato rintracciato a casa, a Corridonia, da una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile di Macerata. L’uomo ha confessato i fatti. I militari hanno inoltre trovato il fucile usato per sparare e lo hanno sequestrato. L’automobilista è stato denunciato sia per minacce che per il porto abusivo dell’arma.