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Due anni dall’alluvione:
un piano da 130 milioni
per le opere strutturali

ANCONA – E’ quanto emerso questa mattina in Regione durante la conferenza stampa organizzata in occasione del secondo anniversario della calamità che ha devastato il Senigalliese ed il Pesarese causando la morte di 13 persone. Sono stati svolti 1.470 interventi e sono in via di attuazione 19 progetti

 

Giunge alla piena fase esecutiva con i130 milioni per opere strutturali il Piano  per il post alluvione che nel 2022 ha segnato i territori del Senigalliese e del Pesarese causando la morte di 13 persone. Si è passati dalla programmazione alla fase esecutiva: il Piano delle Opere Strutturali del Commissario diventa pienamente operativo. Questo è quanto emerso questa mattina in Regione durante la conferenza stampa organizzata in occasione del secondo anniversario dell’Alluvione che ha colpito le Marche il 15 settembre 2022. Presenti il presidente della Regione Marche e commissario per l’Alluvione, Francesco Acquaroli, l’assessore alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, il vicecommissario Stefano Babini, e il direttore regionale della Protezione Civile e Sicurezza del Territorio, Stefano Stefoni.

«Continua la fase di ricostruzione – ha affermato il presidente Acquaroli – Molte risorse sono state messe a disposizione, dalle somme urgenze ai contributi di autonoma sistemazione (Cas), all’erogazione dei ristori che sta procedendo. Il nostro obiettivo è garantire la messa in sicurezza del territorio, migliorare la mitigazione del rischio e dare risposte concrete alle esigenze della popolazione, restituendo tranquillità per il futuro. Dopo due anni, possiamo contare numerosi cantieri in attività, interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria lungo i fiumi Misa e Nevola, nel comprensorio del Catria, inclusi importanti lavori di pulizia degli alvei e di consolidamento delle sponde. È stata concessa una proroga dello stato di emergenza per ulteriori 12 mesi, il che ci permette di avviare opere progettate per ridurre il rischio idrogeologico, come il rifacimento di ponti e infrastrutture chiave come vasche di laminazione e casse di espansione. Pensiamo al progetto del Ponte di Pianello di Ostra che abbiamo presentato la scorsa settimana».

«Due anni fa siamo stati colpiti da un evento di straordinaria gravità – ha aggiunto l’assessore Aguzzi – ma grazie all’impegno congiunto di molti uffici e al lavoro di squadra, abbiamo raggiunto traguardi significativi. Le risorse stanziate per il fiume Misa, ad esempio, hanno consentito di realizzare interventi mai realizzati negli ultimi 80 anni. Sebbene sia impossibile eliminare completamente il rischio, oggi possiamo dire di aver ottenuto una significativa mitigazione grazie alla pulizia dei fiumi e alla costruzione di nuove infrastrutture per i tanti cittadini che per anni hanno vissuto in una condizione di incertezza». Il vicecommissario Stefano Babini ha illustrato nel dettaglio i fondi stanziati e le fasi future del piano, evidenziando l’importanza della proroga dello stato di emergenza, sancita da una legge statale. Ha ricordato come lo Stato si sia già dimostrato vicino alle popolazioni colpite dall’alluvione stanziando 400 milioni di euro per il triennio 2022-2024. A queste risorse si sono aggiunti 6,1 milioni di euro dalla Protezione Civile a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, 28 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Marche per interventi regionali di prevenzione del dissesto idrogeologico, 20,9 milioni di euro dal Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea, e 8,8 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) erogati tramite la Regione.

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Gli ambiti di intervento hanno riguardato la somma urgenza, i ristori per imprese e privati, e il Piano delle opere strutturali del Commissario. Per la somma urgenza, sono stati approvati dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile 1470 interventi per 135,8 milioni di euro, con 53 milioni già liquidati, in attesa della completa rendicontazione da parte dei soggetti attuatori. Il Genio Civile Marche Nord ha avviato 122 interventi di ripristino infrastrutturale e manutenzione straordinaria nei bacini dei fiumi Misa, Nevola, Cesano, Esino, Foglia e Metauro per 26 milioni di euro, destinato 1,6 milioni per la manutenzione dei corsi d’acqua del reticolo minore tramite il Consorzio di Bonifica e destinato 13,7 milioni per le progettazioni delle casse di espansione di Loc. Pancaldo e Ponte Lucerta. Per le infrastrutture minori, il Consorzio di Bonifica è al lavoro sulla ricostruzione di 12 ponti, con tre opere già completate a Serra Sant’Abbondio, Serra de’ Conti e Vallone di Senigallia.

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Nel 2023, a pochi mesi dall’alluvione, sono stati erogati i primi ristori per un totale di 24 milioni di euro, così distribuiti: 13,5 milioni di euro per interventi a favore dei privati (5.000 euro per il sostegno immediato alle famiglie), che hanno permesso di liquidare 3.095 pratiche; e 10,4 milioni di euro destinati a 643 interventi a favore delle imprese, con contributi di 20.000 euro. Per quanto riguarda i ristori “pesanti”, è in corso la fase di erogazione con le anticipazioni del 20% dei ristori, che ammontano a 4,6 milioni di euro, su un totale ad oggi di richieste pervenute di 30,57 milioni destinati a privati, titolari di attività economiche, produttive e imprese agricole. Le Marche sono state la prima regione in Italia di fronte ad una calamità naturale a stanziare fondi regionali per destinare un contributo per il risarcimento di veicoli danneggiati (668 automobili e 85 furgoni), pari a 2,2 milioni di euro.

Il Piano delle Opere Strutturali del Commissario, che attualmente ammonta a 130 milioni di euro e destinato ad aumentare, riguarda opere complesse per la prevenzione del rischio idrogeologico, al di là degli interventi di somma urgenza realizzati dalla Protezione Civile. Prevede, tra le altre cose, la demolizione e ricostruzione di ponti, la creazione di vasche di laminazione e la riqualificazione di borghi, con l’obiettivo principale di mettere in sicurezza la popolazione e proteggere i territori colpiti dall’alluvione, come il bacino del Misa-Nevola e il comprensorio del Catria nell’alto pesarese. La Protezione Civile, come sottolineato da Stefano Stefoni, ha rafforzato le misure di prevenzione e sicurezza puntando su corsi di formazione per gli amministratori locali, aumentando il numero di esercitazioni e intervenendo in maniera preventiva su tutti quei bacini che negli anni sono stati oggetto di eventi alluvionali.

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