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Con il voto di soli 9 consiglieri su 25
surrogati i 3 dimissionari
grazie al Regio Decreto del 1915

OSIMO – Stallo amministrativo sbloccato nel tardo pomeriggio di oggi nella Sala Gialla con il parere del segretario comunale Alessio Maria D’Angelo che, in mancanza ancora una volta del numero legale per l’assenza in aula dei 4 rappresentanti del gruppo latiniano e dei 9 di minoranza, ha considerato la seduta consiliare ‘di seconda convocazione’. L’ordine del giorno era identico a quello del Consiglio comunale sfumato l’11 settembre e in assenza di riferimenti normativi nel regolamento consiliare ma anche nel Tuel ha applicato la norma del secolo scorso che sancisce come «le sedute in seconda convocazione siano valide con la presenza di numero 4 consiglieri» e non più di 13

La Sala Gialla oggi pomeriggio prima della surroga dei tre consiglieri dimissionari

 

E’ bastato il voto di soli 9 consiglieri comunali su 25, nel tardo pomeriggio di oggi nella Sala Gialla di Osimo, per approvare la surroga dei tre dimissionari Alessandrini, Ginnetti e Cingolani, permettendo così l’entrata nell’emiciclio di Fabiola Martini, Lanfranco Migliozzi e Francesco Sallustio. Lo stallo amministrativo che si trascinava da tre settimane è stato risolto grazie all’articolo 127 del Regio Decreto del 1915.

Il segretario comunale Alessio Maria D’Angelo con il presidente del Consiglio comunale Stefano SImoncini

La procedura che ha abbassato il quorum di voto da 13 ad almeno 4 consiglieri in aula (ce n’erano 9) è stata legittimata dal segretario generale, Alessio Maria D’Angelo che su richiesta del presidente del consiglio Stefano Simoncini, ha offerto il suo parere di legge. La seduta era infatti partita senza il numero legale. Come è successo dopo le ultime due convocazioni, i consiglieri di maggioranza Dino Latini, Filippo Zagaglia, Marco Monteburini e Emanuele Carpera anche oggi erano assenti e i 9 colleghi di minoranza non sono entrati in aula. Il segretario D’Angelo ha spiegato che se il 22 agosto e l’11 settembre la loro assenza non aveva consentito l’apertura della seduta per assenza del numero legale, la convocazione consiliare odierna era da considerarsi «come se fosse in seconda convocazione, considerati i medesimi punti all’ordine del giorno di quella precedente dell’11 settembre, soprattutto quelli delle surroghe dei consiglieri dimissionari» che erano urgenti. E’ risaputo che le seconde convocazioni necessitano sempre di presenze inferiori.

«Visto lo statuto comunale e che il regolamento del nostro Consiglio comunale non disciplina la seduta in seconda convocazione e che dopo l’entrata in vigore del Tuel del 2000 non è stato aggiornato con tale disposizione, – ha chiarito il notaio della seduta – si ritiene applicabile ai sensi dell’art 273 del regione decreto, comma 6, l’articolo 127 del Regio decreto del 1915 numero i1 che sancisce che le sedute in seconda convocazione siano valide con la presenza di numero 4 consiglieri». Il segretario comunale si è poi riportato alla giurisprudenza amministrativa del Tar del Veneto, leggendo ai presenti la sentenza 358/2016 che specifica come in caso «di vuoto di disciplina relativamente alle sedute di seconda convocazione risulta coerente in relazione alle richiamate previsioni del decreto legislativo numero 267 del 2000 (il Tuel, ndr) quindi anche la necessità di provvedere alla surroga dei dimissionari, si può ricorrere all’applicazione della disciplina recata dall’articolo 127 del regio decreto numero 148/1915 il quale sancisce la validità delle deliberazioni intervengano almeno 4 consiglieri. – ha scandito Alessio Maria D’Angelo – Tale opzione ermeneutica si giustifica dalla necessità di operare un coordinamento normativo tra fonti legislative e norme statutarie irregolamentari a fronte della mancanza di disciplina relativamente ad una specifica ipotesi». Un provvedimento che, secondo il Tar Veneto non viola «le disposizioni stalutarie né quelle del regolamento del Consiglio comunale» nel coordinamento normativo tra fonti legislative norme statutarie e regolamentari. Il segretario comunale ha quindi autorizzato il presidente Simoncini a dichiarare aperta la seduta.

I tre nuovi consiglieri, Fabiola Martini, Francesco Sallustio e Lanfranco Migliozzi nella foto pubblicata su fb dalla consigliera Martini

Anticipata con voto unanime la discussione sulle surroghe, i neo consiglieri Fabiola Martini, Lanfranco Migliozzi e Francesco Sallustio si sono subito insediati portanto in meno di un quarto d’ora il numero dei presenti da 9 a 12 in aula. La maggioranza osimana torna quindi a 16 con le sostituzioni consiliari. A questo punto il sindaco Francesco Pirani ha preso la parola per chiedere il rinvio della seduta. «Saluto i consiglieri che si sono appena insediati- – ha detto il primo cittadino di Osimo – Per la discussione delle linee programmatiche, un documento importantissimo per quanto riguarda per esempio la formulazione del Documento unico di programmazione, a mio avviso trattandosi dell’ossatura dello scheletro del prossimo quinquennio ritengo che sia opportuno che la trattazione avvenga con l’intera maggioranza presente in aula. Purtroppo oggi sono assenti 4 consiglieri di maggioranza e quindi reputo che sia opportuno rinviare il consiglio comunale per dare la possibilità a tutta la maggioranza di esprimersi sulle linee programmatiche». Simoncini ha messo ai voti la proposta che è stata approvata. Dopo i saluti e prima di spegnere il microfono in aula Stefano Simoncini si è lasciato sfuggire un fuori onda: «Mo so c….. suoi» e non si è capito a chi fosse riferita l’osservazione. Sono seguite le scuse con un messaggio sui social.

 

L’opposizione prepara esposti e ricorsi: «Il nostro regolamento consiliare non prevede sedute in seconda convocazione»

 

 



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