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Regio Decreto, il caso finisce in Parlamento:
il senatore  De Cristofaro interroga
il Viminale e il ministro Piantedosi

OSIMO - Il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra nonché presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, ha depositato un atto di sindacato ispettivo per far luce sulla legittimità della procedura seguita nell’ultima seduta consiliare. Intanto oggi a Palazzo comunale si è insediato il nuovo segretario generale Mauro Sopranzetti e mentre si attende la decisione del Tar sulla sospensione in via d’urgenza e senza contraddittorio dell’efficacia delle tre surroghe consiliari, il Pd invita «tutti i cittadini a unirsi per la trasparenza e la legalità»

Palazzo comunale, cuore del centro storico di Osimo

 

Finisce in Parlamento il caso dell’articolo del Regio Decreto applicato alla convocazione del Consiglio comunale di Osimo. Il senatore Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra nonché presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, ha depositato una interrogazione parlamentare, un atto di sindacato ispettivo per chiedere al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, «il Ministero non ravveda una violazione della normativa vigente che stabilisce che il Consiglio comunale non può deliberare su alcuno degli argomenti iscritti all’ordine del giorno se, alla seduta, non interviene almeno la metà dei consiglieri assegnati al Comune, compreso il sindaco, e che qualora i consiglieri non siano presenti nel numero prescritto, il presidente del Consiglio comunale dichiara nulla la seduta».

Il senatore De Cristofaro

Nelle premesse  De Cristofaro ricapitola quanto avvenuto nella seduta dello scorso 11 settembre, quando nella Sala Gialla «nonostante vi fosse la mancanza del numero legale dei consiglieri», la seduta è proseguita dopo che «il segretario comunale avrebbe affermato che l’ordine del giorno era identico a quello della precedente convocazione (saltata per mancanza del numero legale) e quindi il Consiglio doveva essere considerato in “seconda convocazione”; considerato che la giustificazione farebbe riferimento all’articolo 127 del regio decreto n. 148 del 1915 e che nel regolamento del Comune di Osimo non è prevista la seconda convocazione». Aggiunge anche che «la norma di riferimento è risalente a oltre un secolo fa e la decisione è stata ulteriormente giustificata citando una sentenza del Tar del Veneto, la n. 358 del 2016, che ha confermato l’applicabilità del regio decreto in un caso simile riguardante il Comune di Monteforte d’Alpone, in Veneto».

Mauro Sopranzetti

Intanto oggi si è insediato il nuovo segretario comunale di Osimo, l’avvocato Mauro Sopranzetti che svolgerà l’ incarico a tempo pieno in modo da garantire una migliore organizzazione a tutto l’apparato amministrativo. Nato ad Ancona, 51 anni, iscritto all’Albo Nazionale dei segretari generali del Ministero degli Interni, Sopranzetti ha già maturato una lunga e proficua esperienza nel settore della Pubblica Amministrazione. Da questa mattina ha preso servizio ad Osimo. «Dopo un’attenta selezione – spiega in una nota il sindaco Francesco Pirani – abbiamo individuato in Sopranzetti la figura ideale per ricoprire un ruolo così importante nell’organizzazione comunale e nell’assistenza giuridico-amministrativa. L’Amministrazione Comunale e gli uffici gli rivolgono quindi un caloroso benvenuto augurandogli buon lavoro. Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Alessio D’Angelo che negli ultimi mesi ha svolto l’incarico di segretario con il massimo impegno e dedizione. Sono certo, vista anche la sua giovane età, che potrà cogliere importanti soddisfazioni professionali nello svolgimento di un incarico così delicato». Sopranzetti, laureato in giurisprudenza a Macerata con 110 e lode, dal 2011 è iscritto all’albo nazionale dei segretari comunali. Ha lavorato per diversi comuni del nord Italia, in particolare delle provincie di Sondrio e Como, mentre più recentemente ha prestato servizio presso i comuni di Chiaravalle (dal 2018 ad oggi) e Cerreto d’Esi (dal 2019 ad oggi).

Le spese legali affrontate fino ad oggi dall’Amministrazione Pirani (Clicca sull’immagine per ingrandirla)

Nel frattempo scorrono ore di attesa per conoscere se il presidente del Tar Marche deciderà di sospendere in via d’urgenza e senza contraddittorio l’efficacia degli atti assunti nella seduta consiliare dell’11 settembre, vale a dire le tre surroghe dei consiglieri dimissionari. Non c’è ancora una nuova data di convocazione del Consiglio comunale che andrà formalizzata però entro la fine del mese per la scadenza di approvazione del bilancio consolidato (senza il Comune non potrà effettuare nuove assunzioni di personale). Il decreto del presidente del Tar, che dovrebbe essere depositato a breve,  potrebbe imprimere un’accelerazione agli eventi. Ieri i ricorrenti, 7 consiglieri della minoranza di centrosinistra, hanno integrato la documentazione depositato al Tar anche la lettera che il prefetto di Ancona, Saverio Ordine, ha inviato al sindaco e al presidente del Consiglio comunale di Osimo invitandoli a valutare la revoca degli atti della seduta aperta grazie al Regio Decreto del 1915. Il Comune di Osimo ha incaricato l’avvocato Discepolo di rappresentarlo in giudizio. In tre mesi di nuova amministrazione comunale, le spese per affrontare i pareri o contenziosi legali superano già i  36mila euro.

I banchi di minoranza di Osimo, da sin. Tommaso Spilli, Caterina Donia, Maria Francesco Verdolini, Simonetta Tirroni, Michela Glorio, Eliana Flamini, Simone Pugnaloni e Paolo Andreoni

Il gruppo consiliare di opposizione, di cui fa parte il Pd di Osimo, che ha presentato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale sulla legittimità dell’ultima seduta consiliare in un comunicato oggi ha affrontato proprio la questione della lettera del Prefetto, considerando «un atto di censura importante». Il Partito Democratico ritiene che la lettera del prefetto rappresenti «una presa di posizione cruciale e un segnale inequivocabile di quanto la situazione amministrativa della città sia preoccupante. Nel documento, il prefetto ammonisce il sindaco per il mancato rispetto del Regolamento e dello Statuto comunale, mettendo in luce problemi che il Pd Osimo denuncia da tempo. Un’amministrazione in difficoltà La lettera del Prefetto conferma quello che da tempo denunciamo: il sindaco Pirani e la sua amministrazione non sono in grado di garantire una gestione equa e rispettosa delle normative. Questa ammonizione ufficiale è un passo importante che non può essere ignorato e testimonia quanto siano fondate le nostre preoccupazioni. Nonostante ripetuti tentativi di confronto, l’amministrazione ha preferito mantenere un atteggiamento chiuso e autoreferenziale, continuando a prendere decisioni che danneggiano Osimo e i suoi cittadini».

I consiglieri comunali del Pd Osimo: in alto da sin. e in senso orario: Paola Andreoni, Simone Pugnaloni, Eliana Flamini e Mauro Pellegrini

Il Pd di Osimo chiarisce pertanto di non poter più «tollerare ulteriormente questo modo di amministrare, che sta erodendo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il nostro obiettivo è quello di difendere gli interessi della collettività, garantendo che ogni decisione venga presa nel pieno rispetto delle regole democratiche e della partecipazione attiva dei cittadini. Alla luce delle evidenze, incluso l’ammonimento formale del prefetto, il Partito Democratico di Osimo invita tutti i cittadini a unirsi per la trasparenza e la legalità. Osimo merita un’Amministrazione capace di ascoltare e rispettare la comunità, non un governo chiuso e incapace di garantire il bene comune. Il nostro impegno sarà quello di vigilare costantemente sull’operato dell’amministrazione e di garantire che ogni azione legale intrapresa sia volta alla tutela della nostra città» conclude la nota del Partito Democratico – Circolo di Osimo.



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