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Rischio esuberi a Beko
e incertezze per le Cartiere Fedrigoni:
un tavolo con sindacati e associazioni

FABRIANO - E' quello convocato dall’assessore Stefano Aguzzi e dal sindaco di Fabriano Daniela Ghergo, tenutosi a Palazzo del Podestà. Presente anche la direttrice del Dipartimento Politiche Sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione Roberta Maestri, l’assessore regionale Chiara Biondi per il suo legame col territorio e i sindaci dei comuni limitrofi

Un momento dell’incontro

La situazione della Beko, delle cartiere Fedrigoni e, più in generale, delle aziende del fabrianese, è stata al centro di un incontro tra sindacati e associazioni di categoria, convocato dall’assessore Stefano Aguzzi e dal sindaco di Fabriano Daniela Ghergo, a Palazzo del Podestà a Fabriano.
Presente anche la direttrice del Dipartimento Politiche Sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione Roberta Maestri, l’assessore regionale Chiara Biondi per il suo legame col territorio e i sindaci dei comuni limitrofi.
Lo rende noto la Regione Marche che spiega come «Il tavolo di confronto è stato attivato in risposta al rischio di esuberi alla Beko Europe, la multinazionale recentemente costituita dalla fusione tra Whirlpool e il gruppo turco Arcelik, quest’ultimo detentore del 75% delle quote».
L’assessore Aguzzi ha rimarcato «l’importanza di proseguire il dialogo con i vertici aziendali, dopo un primo incontro avvenuto a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel giugno scorso. La Regione attende ora una nuova convocazione, già richiesta dall’assessore attraverso una comunicazione formale».
Altra questione critica riguarda la potenziale cessione di un ramo delle Cartiere Fedrigoni, «in cui sono impiegati circa 200 dei 600 lavoratori totali tra i comuni di Fabriano, Pioraco e Castelraimondo. Il marchio, che vanta oltre 700 anni di storia ed è un brand conosciuto a livello mondiale, è stato ceduto anni fa a un fondo di investimento. Attualmente, il ramo a rischio è quello della carta d’ufficio, che potrebbe essere venduto o dismesso».
I sindacati hanno evidenziato la «difficile situazione occupazionale del fabrianese, dove si registrano circa 3.700 disoccupati, di cui 2.400 over 45, e 900 di essi non percepiscono l’indennità mensile di disoccupazione Naspi. In risposta a questa emergenza, è emersa la necessità di misure di rilancio per un territorio che, fino a vent’anni fa, costituiva uno dei fulcri economici della Regione. La capo dipartimento Roberta Maestri ha segnalato l’esistenza di agevolazioni per stimolare la creazione di imprese e opportunità occupazionali, tra cui il Fondo di Rotazione dell’Accordo di Coesione, che finanzierà assunzioni e stabilizzazioni, insieme a un bando biennale per promuovere l’imprenditorialità nell’ambito delle Politiche del Lavoro».
«Desideriamo rimarcare l’assoluto interesse e l’impegno della Regione verso questo territorio – ha affermato l’assessore Aguzzi –. La comunità fabrianese ha subito impatti significativi a causa della crisi negli ultimi decenni, a partire dai casi Merloni e Elica, e oggi ci troviamo di fronte a una situazione di preoccupazione. La Beko, in seguito alla fusione nel settore degli elettrodomestici, non ha ancora fornito indicazioni chiare sul suo piano industriale. Per questo motivo, ho sollecitato il Ministero a riconvocare un tavolo di confronto, al fine di analizzare l’evoluzione della situazione e anticipare possibili problematiche. Come Regione, è cruciale essere informati su eventuali richieste di supporto, sia per i lavoratori che per le aziende e le attività coinvolte. Abbiamo a disposizione diverse misure di supporto, ma è essenziale capire come indirizzarle nel modo più efficace possibile».

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