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Impianto rifiuti alla Zipa di Jesi,
approvata la mozione Latini-Elezi,
bocciato odg del Partito Democratico

ANCONA - Voto all’unanimità stamattina da parte del Consiglio regionale sull'atto a iniziativa del consigliere Udc Popolari Marche – Liste civiche, cofirmata dalla consigliera del Gruppo Misto, che esprime contrarietà all’insediamento .I dem Mangialardi e Mastrovincenzo: «Non approvato il nostro ordine del giorno che impegnava la giunta regionale a uniformarsi al deliberato del Consiglio comunale jesino nel dire no. Per evitare divisioni il nostro gruppo ha scelto comunque di votare a favore della mozione della maggioranza»

(Archivio)

 

Voto all’unanimità stamattina da parte del Consiglio regionale su una mozione, ad iniziativa del consigliere regionale Dino Latini (Udc Popolari Marche – Listeciviche), cofirmata dalla consigliera Lindita Elezi (Gruppo Misto), che esprime contrarietà all’insediamento di un impianto di trattamento di rifiuti tossici nel comune di Jesi. La mozione del consigliere Latini prende le mosse dal progetto denominato “Piattaforma polifunzionale per il recupero e il trattamento di rifiuti pericolosi e non” presentato da Edison Spa per la realizzazione dell’impianto in zona industriale Zipa e che ha determinato la mobilitazione di contrarietà da parte di un territorio e di un’intera comunità.

Dino Latini

«Il territorio jesino – ha evidenziato il consigliere Dino Latini – è un patrimonio ricco di storia, cultura e ambiente che merita di essere tutelato, preservato e valorizzato e non affossato con progetti di questo tipo». Oltre alla ferma contrarietà rispetto al progetto, nella mozione si impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente a richiedere un incontro con le autorità competenti per ottenere chiarimenti e avviare un processo di consultazione pubblica teso a coinvolgere i cittadini e le associazioni locali nella discussione delle alternative per la gestione dei rifiuti a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Latini, nella mozione, chiede l’impegno a promuovere campagne informative e di sensibilizzazione sui rischi legati all’insediamento di impianti di trattamento di rifiuti tossici e sulle buone pratiche di gestione dei rifiuti per garantire la tutela del territorio, della salute dei cittadini e dell’ambiente. Proprio ieri, all’Hotel Federico II di Jesi si è concluso il secondo appuntamento con l’inchiesta pubblica sul progetto Edison che ha detto no all’ipotesi di realizzazione alla Zipa dell’impianto.

Lindita Elezi

Voto positivo anche dalla minoranza dell’aula dell’Assemblea legislativa delle Marche quindi la mozione a firma Elezi-Latini sottolinea anche la stessa consigliera Lindita Elezi. «Abbiamo voluto richiamare all’attenzione necessaria un tema centrale non solo per Jesi, ma per tutte le Marche che stanno affrontando in tutte le province vecchie e nuove complessità nella gestione dei rifiuti – spiega – Siamo chiamati non solo ad applicare le regole europee e nazionali, ma anche ad una visione di indirizzo nell’approccio alla gestione circolare dei rifiuti e un impianto che non ha precedenti ci pone difronte alla questione della decontaminazione e della trasformazione dei rifiuti in risorsa per le quali vanno stabilite regole nuove. Rispondendo alla mia interrogazione sull’impianto nell’agosto scorso l’assessore Aguzzi aveva fatto riferimento alla chiarezza delle regole vigenti – aggiunge la consigliera Elezi – è evidente che queste regole non sono né esaustive né chiare tanto che Comune di Jesi e provincia di Ancona stanno facendo un rapido dietro front sull’autorizzazione anche sulla spinta del pronunciamento dei cittadini che hanno evidenziato un approccio consapevole costruttivo al contrario della politica».

Ciò che disciplina la gestione classica dei rifiuti «non basta a disciplinare i processi di hand of waste come quelli che sarebbero effettuati nell’impianto Edison e dalla tutela della salute dei cittadini non si può e non si deve prescindere. Bisogna ripensare l’approccio normativo. – prosegue – A livello nazionale lo hanno fatto con il recente decreto del ministero dell’ambiente, a livello regionale dobbiamo necessariamente, tassativamente, e improrogabilmente lavorare tutti insieme per impostare una gestione circolare dei rifiuti che non demonizzi tecnologia e opportunità ma, allo stesso tempo, metta sempre in primo piano la salute dei cittadini. Il caso dell’impianto Edison di Jesi, a cui va detto no senza sé senza ma, sia guida per questa riflessione e questo impegno. La mobilitazione sociale nel senso più vasto del termine che ha portato con sé questa battaglia per tutelare ambiente e futuro  di Jesi e di tutto il suo territorio così come quella per la discarica di Riceci non sono espressioni di una filosofia Nimby – conclude Elezi – ma il richiamo al nostro dovere di legislatore a cui spetta trovare le soluzioni migliori possibili per una sostenibilità che è fondamentale come la tutela della salute dei cittadini è inderogabile. É nostro dovere lavorare perché queste due esigenze possano procedere in parallelo».

Maurizio Mangialardi

Meno soddisfatti i consiglieri del Partito Democratico. Il consiglio regionale ha infatti bocciato l’ordine del giorno presentato dal gruppo assembleare del Pd per impegnare la giunta regionale a uniformarsi al deliberato del Consiglio Comunale di Jesi in cui si esprime contrarietà al progetto di una piattaforma polifunzionale per il recupero e il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi proposto da Edison.  Il documento impegnava la giunta Acquaroli anche a prevedere nel redigendo Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti adeguate distanze dai centri abitati in relazione alla realizzazione di impianti dell’economia circolare, rettificando il “superamento della logica di allontanamento a grandi distanza dai centri abitati degli impianti dell’economia circolare”, oltre che ulteriori garanzie in termini di tutela ambientale per le zone ex Aerca.

«Al fine di evitare divisioni, invece, il gruppo assembleare del Partito Democratico ha scelto comunque di votare a favore della mozione della maggioranza presentata dai consiglieri Dino Latini e Lindita Elezi. – Rispetto al progetto Edison – afferma il consigliere regionale Maurizio Mangialardi, primo firmatario dell’ordine del giorno – la nostra posizione è inequivocabile e perfettamente in linea con quella già espressa dal consiglio comunale di Jesi che ha impegnato l’esecutivo cittadino a esprimere parere negativo al progetto attraverso il proprio rappresentante in sede di Conferenza dei servizi. E’ davvero un brutto segnale che la destra non abbia voluto votare il nostro ordine del giorno per mero calcolo politico. Ma ci saranno altre occasioni per misurare chi specula sul futuro dei nostri territori, al di là del caso locale. Lo faremo, in particolare, quando finalmente l’assessore Stefano Aguzzi si deciderà a portare in consiglio  il nuovo PRGR annunciato nell’ormai lontano febbraio 2021, di cui sono stati pubblicate solo alcune bozze. A tal proposito, vale la pena sottolineare che il consulente di Edison, il dottor Antonio Levato, ha fatto notare carte alla mano la perfetta conformità della proposta di impianto che stiamo discutendo in questi giorni rispetto all’aggiornamento del Prgr che intende proporre la giunta Acquaroli. Mi sembra un elemento molto utile per far comprendere chi sta davvero dalla parte della salute dei cittadini e dell’ambiente e chi invece si limita a speculare».

Antonio Mastrovincenzo

«Credo sia giusto ristabilire la verità anche rispetto all’operato dell’Amministrazione di Jesi – aggiunge il consigliere Antonio Mastrovincenzo -, la quale ha operato con correttezza e trasparenza. Da parte della giunta comunale non c’è stato alcun dietrofront, bensì l’attivazione di un percorso di partecipazione vera e di confronto totale con cittadini e associazioni di categoria per raccogliere i pro e i contro del progetto al fine di valutare e adottare la posizione più opportuna, coincisa infine con la contrarietà alla progetto di Edison. La politica si fa in questo modo, non alimentando facili populismi».

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