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Ines Carloni va in pensione:
«Al Salesi 38 anni della mia vita
Malattie infettive un’eccellenza»

SANITA' - Ieri l'ultimo giorno di lavoro per la primaria del nosocomio anconetano: «Lascio un reparto recentemente potenziato con un medico e un infermiere e che rappresenta un unicum nelle Marche e tra le pochissime realtà nel suo genere in Italia»

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Ines Carloni

di Marco Pagliariccio

Cambio della guardia alla guida di Malattie infettive dell’ospedale Salesi di Ancona. Da oggi (1° ottobre) è in pensione Ines Carloni, che dirigeva il reparto dal 2022.

Una carriera che si è sviluppata tutta all’interno del nosocomio dedicato ai più piccoli per Carloni. «Sono arrivata al Salesi 38 anni fa e non l’ho più lasciato – ricorda – sono entrata come specializzanda in pediatria, poi ho vinto un dottorato di ricerca in fisiopatologie metaboliche congenite e nel 1993 un concorso di ruolo che mi ha portato a lavorare nel reparto di oncoematologia pediatrica, rimanendovi per 18 anni. Qui ho trovato la mia piena formazione sia umana che professionale, ma dopo questo lungo periodo ho pensato che fosse ora di dedicarmi a qualcos’altro; così nel 2011, dopo un breve e formativo periodo in Clinica Pediatrica e Diabetologia sono arrivata in Pediatria; le malattie infettive mi hanno accolto e io le ho cercate: sapevo di trovare colleghi molto preparati ed ero sicura che con la raggiunta maturità professionale potessi dare il mio contributo. Negli anni ho avvertito la necessità di lanciare un messaggio: bisognava potenziare questo reparto così importante, un vero fiore all’occhiello all’interno del Salesi. Il nostro impegno, i risultati ottenuti e la visibilità acquisita con l’attenzione delle istituzioni, ci ha permesso di raggiungere l’autonomia

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L’ospedale Salesi di Ancona

Autonomia del reparto che si è concretizzata due anni fa con il passaggio da Unità operativa semplice presente all’interno dell’Unità operativa complessa di Pediatria a Unità operativa dipartimentale, con un proprio responsabile. «L’Azienda ospedaliera delle Marche, di concerto con Regione e Università, hanno recepito la necessità di potenziare l’attività infettivologica pediatrica, in particolare dopo il periodo Covid, autonomizzando e potenziando questo nuovo reparto; di fatto il reparto rappresenta l’unico delle Marche, tra i pochissimi a livello nazionale, per la cura delle malattie infettive pediatriche oltre ad essere il Centro regionale di riferimento per infezione da Hiv/Aids; la sua attività si pone trasversalmente agli altri reparti pediatrici dell’ospedale Salesi per la sua attività di consulenza e lo pone come riferimento regionale per la tubercolosi e per tutte le infezioni gravi meritevoli di isolamento».

Parliamo di una struttura dedicata, con cinque posti letto ma con la possibilità, in caso di emergenza, di attingere ad ulteriori spazi d’appoggio nell’area pediatrica. «Stanze di degenza singole a pressione negativa, con personale di comparto appositamente dedicato – precisa la dirigente – e con un recente miglioramento dell’aspetto “alberghiero”: abbiamo ricevuto la donazione di alcuni letti elettrici e di poltrone letto ad uso dei genitori, aspetto importante perché parliamo di bambini che spesso restano ricoverati per periodi lunghi. E poi c’è l’attività ambulatoriale, cui da un paio d’anni si è aggiunto il servizio specifico dedicato al bambino viaggiatore, ossia ai bambini che vengono dall’estero o che si preparano a partire per un viaggio oltreconfine, dando informazioni sulle profilassi e su come prevenire eventuali contagi. In una società sempre più multietnica e con la diffusione di malattie virali portate da artropodi che fino a poco tempo fa in Italia non esistevano, avere questo servizio è cruciale. Poi abbiamo un ambulatorio per le vaccinazioni difficili in collaborazione con il Servizio di igiene e prevenzione: ci sono bambini che a volte hanno malattie particolari per le quali è necessario impostare un calendario vaccinale dedicato. Senza dimenticare il progetto pilota con il Servizio di igiene e prevenzione dell’Ast Ancona dedicato allo screening anti tubercololare, patologia particolarmente severa nel bambino».

Lascia con serenità Ines Carloni, certa di consegnare nelle mani di chi verrà dopo di lei un reparto tirato a lucido. «Mi sento di lasciare una struttura in buona salute, grazie anche alla Direzione generale ospedaliera, che a giugno ha completato l’organico inserendo un nuovo medico e un nuovo infermiere – finisce Carloni – lascio un team di grande livello, affiatato, appassionato e professionalmente preparato, nelle mani della facente funzioni Federica Zallocco. Ci sono colleghi medici esperti che hanno già avuto modo di guadagnarsi visibilità e stima a livello sia locale che regionale ed oltre. Abbiamo potenziato i rapporti con studi collaborativi su tutto il territorio nazionale, seguendo quello in cui abbiamo sempre creduto: ovvero che la crescita professionale e umana di un reparto avviene solo con collaborazione e confronto».

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