facebook rss

Sede Protezione civile Marche
nell’immobile ex Genny:
«Test alluvione non superato»

ANCONA – Il dubbio è stato sollevato stamattina nella discussione di due interrogazioni dai consiglieri Giacomo Petrelli (Pd) e Diego Urbisaglia (Ancona Futura) dopo gli allagamenti del 18 e 19 settembre che hanno isolato l’area della Baraccola. Gli assessori Zinni e Eliantonio, convinti dell'opportunità della scelta, hanno annunciato in aula l’avvio della pulizia del Marganetto con fondi regionali Por Fesr e la presa in carico del Consorzio di Bonifica del progetto di sistemazione idraulica dello stesso fosso, studiato dal Comune

La nuova sede della Protezione civile delle Marche

 

Nuova sede del coordinamento unico regionale Protezione civile nell’ex immobile Genny, secondo le opposizioni consiliari di Ancona dopo il maltempo degli scorsi 18 e 19 settembre che ha colpito anche la Baraccola, l’immobile non avrebbe superato il test per l’ubicazione  in quella zona di un servizio indispensabile. Le stesse perplessità sollevate in aula un anno fa quando è arrivato l’ok al cambio di destinazione d’uso dell’immobile, sono state riformulate stamattina dalle interrogazioni urgenti presentate dai consiglieri Giacomo Petrelli (Pd) e Diego Urbisaglia capogruppo di Ancona Futura, perchè quell’area è classificata a rischio elevato di esondazione anche per la presenza del fosso Marganetto.

Giacomo Petrelli

«In quell’occasione l’assessore Eliantonio aveva precisato che c’erano state delle interlocuzioni con la Regione e quest’ultima si era impegnata a finanziare e realizzare dei lavori di messa in sicurezza del fosso – ha ricordato Petrelli – Ho saputo che i lavori idraaulici si faranno ma chiedo se basterà questo per non far allargare l’intera area? E’ stato rilasciato già il permesso a costruire per il lavori? L’alluvione dello scorso 18 settembre ha allagato tutte le via d’accesso all’area, anche il casello A14 di Ancona sud è stato chiuso ed era uno dei requisiti per la distanza entro i 10 km per ubicare la sede lì».

Diego Urbisaglia

Urbisaglia ha rimarcato tutti i sui dubbi «rispetto a questa collocazione della Protezione civile, la struttra certo non subirà allagamenti ma pochi giorni fa l’Aspio è esondato, la zona dell’Uci cinema allagata e l’area è diventata di difficile accesso. Un dispositivo di emergenza anche dalla Protezione civile va rafforzato perché da lì mezzi e uomini si spostano verso le aree di emergenza. Collocare lì una struttura in una condizione che potrebbe essere di fatto essere isolata, è idoneo e la soluzione migliore rispetto a uno scenario emergenziale? La messa in sicurezza del fosso Marganetto eviterà quello che abbiamo registrato in aree Aspio e più a nord in zona Uci cinema? La Protezione civile non si è ancor trasferita ma abbiamo un dato statistico su questi eventi atmosferici che potrebbero succedere».

Giovanni Zinni

Il vice sindaco e assessore Giovanni Zinni, in premessa ha chiarito che «la legge regionale vigente ci mette nelle condizioni per quello che riguarda il fosso Marganetto e di dover intervenire in parte noi, gli altri Comuni competenti e in parte il consorzio di bonifica. Quindi un conto è immaginare la miglior progettualità possibile per mitigare, prevenire, arrestare l’ipotesi di allagamento di quell’area, e un conto ciò che siamo chiamati a fare noi. La legge regionale obbliga i Comuni a intervenire in quelle parti in cui non c’è l’interazione con altri soggetti o non c’è una competenza diretta di un soggetto terzo, come ad esempio il consorzio di bonifico. Il Marganetto è affluente del fiume Aspio, a sua volta affluente del fiume Musone quindi c’è un sistema di collegamento idrico noi dobbiamo intervenire solo su un tratto del Marganetto con mezzi progettualità e risolse proprie, un’altra parte deve intervenire invece il Consorzio di bonifica. In fase di emergenza si lavora in Conferenza di servizi perché quando i soggetti sono più di uno bisogna poi interloquire. Il comune di Ancona a seguito anche di una manutenzione straordinaria della parte fatta 18 mesi fa ha ritenuto di avanzare un progetto di messa in sicurezza ed efficientamento del fosso che è stato proposto al Consorzio di bonifica che si è dichiarato disponibile a lavorarci».

Per quanto invece la destinazione d’uso dell’area ex Genny come la nuova sede regionale della Protezione civile, Zinni che ha rammentato che «la Regione si è presa l’impegno di essere finanziatore dei soggetti che devono poi attuare quel progetto. Quanto all’emergenza temporalesca dei giorni scorsi vorrei aggiungere elementi dirimenti: nelle prima fase in cui c’è stato anche l’allagamento di via primo maggio diciamo che fra l’intervento dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e della Polizia locale, la prima via che è stata riaperta dopo 2 -3 ore è stata via Primo Maggio, quindi non c’è stato isolamento dell’area ex Genny e si è dimostrato facilmente il contrario, che non vuol dire che non si deve fare tutto il progetto. Nel momento in cui abbiamo un’aria che a rischio avere il presidio di Protezione civile regionale lì con mezzi e personale ci consentirebbe probabilmente un intervento immediato addirittura anticipatorio dei vigili del fuoco e per Ancona è un grosso favore. La vera preoccupazione del mio Assessorato non è la gestione del Marganetto ma è che la conformazione di Ancona, per frazioni e aree di campagna rende difficile sapere i punti esatti dove accadono smottamenti e piccole frane . Ecco perché abbiamo avuto colate di fango e per il loro ripristino di danni, già comunicato alla Regione, registriamo una cifra importante che ha sconfinato i 2.380.000 di euro abbondanti di competenza pubblica e dai privati di 1,9 milioni euro di richieste» ha concluso il vice sindaco aggiornando la conta dei danni per la recente emergenza maltempo.

Angelo Eliantonio

L’assessore Angelo Eliantonio si è riportato all’anno scorso. «Nell’estate del 2023 nell’atto per l’ex Genny era stato inserito un dispositivo sulla Regione marche si era dichiarata disponibile non solo a contribuire agli interventi manutentivi ma anche a realizzare ulteriori interventi strutturali per la mitigazione e riduzione del rischio idraulico del fosso Marganetto». Ha proseguito rilevando che «lo scorso 3 settembre il dirigente della Regione Goffi mi ha comunicato che Conferenza di servizi il progetto di fattività tecnico-economica dell’intervento curato dal consorzio di bonifica in convenzione con la Regione per la manutenzione straordinaria del fosso Marganetto e del fiume Aspio nel tratto della confluenza con il Marganetto prevedente appunto la pulizia del fosso stesso. Sono fondi Por.Fers 2021-2027. Sulla la base degli impegni presi, io oggi devo parlare con gli atti con i fatti gli atti. Lo dico come mero dato oggettivo la filiera non è un soprammobile da tenere lì da sventolare, è una pratica di governo alla quale noi crediamo». Se i lavori sul Maganetto sono stati accolti con soddisfazione, le spiegazioni dei due assessori non hanno fatto cambiare posizione ai consiglieri Petrelli e Urbisaglia.

(Redazione CA)

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X