Dino Latini a processo con l’accusa di calunnia contro l’ex sindaco di Osimo Simone Pugnaloni. All’attuale presidente del Consiglio regionale e consigliere comunale osimano vengono contestate le dichiarazioni sulle nomine dei presidenti dei seggi elettorali durante l’arroventata campagna elettorale per le Comunali del 2019 di Osimo, espresse in veste di candidato sindaco e contenute in esposto inviato al prefetto nel maggio di quell’anno.
Ieri, in apertura del processo al Tribunale di Ancona, il giudice Matteo Di Battista ha ammesso i testimoni aggiornando l’udienza al 16 gennaio 2025 per ascoltare la persona offesa, Simone Pugnaloni costituito parte civile con l’avvocato Mauro Pellegrini, e l’imputato tutelato dall’avvocato Cristina Angeloni. E’ il secondo scontro in un’aula processuale tra Pugnaloni e Latini per fatti avvenuti nei mesi precedenti alla apertura delle urne nel 2019. Il primo ha visto la condanna a 4 mesi e 400 euro di multa per l’attuale presidente dell’Assemblea Legislativa della Marche. La sentenza è stata appellata.
Ad aprire il nuovo fronte giudiziario era stato sempre l’allora primo cittadino del Pd, anche lui candidato in corsa per quella tornata elettorale poi vinta al ballottaggio, dopo aver appreso della lettera su carta intestata del studio legale di Latini e da lui stesso firmata il 17 maggio 2019. L’avversario politico ipotizzava per Pugnaloni il reato di abuso d’ufficio evidenziando al prefetto che “la situazione delle nomine dei presidenti delle sezioni elettorali del Comune di Osimo per la tornata elettorale del 26 maggio – giugno 2019: alcuni dei nominati presidenti hanno rinunciato all’incarico e il sindaco ha nominato i sostituti che però sono indirettamente o direttamente legati alla sua persona, quali dipendenti comunali e mariti di candidati consiglieri comunali”, aveva scritto Latini.
Di qui la querela e il successo rinvio a giudizio chiesto ed ottenuto dalla procura per l’indagato. Secondo l’accusa la nomina del presidente dell’Ufficio elettorale di sezione spetta non al sindaco ma al presidente della Corte d’Appello, tranne che in caso di improvviso impedimento del presidente che non consenta la sua normale sostituzione da parte del presidente della Corte d’Appello. Alle Amministrative del 2019, rispetto alla lista dei 33 presidenti di seggio ordinario e del presidente di seggio speciale trasmessa dalla Corte d’Appello dal comune di Osimo, 5 avevano rinunciato all’incarico ed erano stati sostituti dalla Corte d’Appello. In seguito altri 2 presidenti avevano dato forfait e l’ufficio elettorale comunale aveva nuovamente inviato le dichiarazioni di rinuncia alla Corte d’Appello per le necessarie sostituzioni, tutte avvenute tra il 15 ed il 17 maggio di 5 anni fa.
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