«Chiedo alla giunta regionale di giocare d’anticipo ed evitare che nell’area del Fabrianese si apra una nuova drammatica crisi aziendale, dopo quelle recenti di Beko e Fedrigoni. Siamo infatti molto preoccupati dalle notizie che circolano riguardo le prospettive dello stabilimento Electrolux di Cerreto d’Esi. Nell’ultimo incontro svoltosi a Mestre con i sindacati di categoria, la multinazionale ha fornito i numeri di un mercato ai minimi storici: nel 2024, in Europa, le vendite dovrebbero fermarsi a poco più di 78 milioni di apparecchi, contro i quasi 100 milioni del 2021. Dati inferiori alle aspettative e che si attesteranno su volumi simili anche nel prossimo anno. Il calo, tra l’altro, sembra investire i segmenti più alti di gamma in cui si inseriscono le produzioni italiane». La richiesta arriva dalla consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, la quale ha presentato un’interrogazione alla giunta Acquaroli per conoscere quali interventi si intendano mettere in campo al fine di salvaguardare l’occupazione e il futuro dei dipendenti della Electrolux di Cerreto d’Esi.
«Sarebbe imperdonabile – aggiunge nel suo comunicato Bora – se ancora una volta la Regione Marche si trovasse a gestire in emergenza una vertenza sindacale in questo territorio che da anni subisce processi di deindustrializzazione costati migliaia di posti di lavoro. Poiché è evidente che Electrolux non ha una strategia di rilancio della competitività, così come è chiaro che questa mancanza rischia di interessare negativamente lo stabilimento di Cerreto d’Esi, sarebbe opportuno che la giunta regionale sollecitasse il ministero delle Imprese e del Made in Italy a riconvocare il tavolo della filiera del bianco, mai più aggiornato dopo la riunione dello scorso febbraio, nonostante gli impegni presi».
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