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Fondo Mole verso lo scioglimento:
«Ancona Servizi gestirà la logistica»

ANCONA – Della proposta ha parlato questa mattina l’assessore Anna Maria Bertini nella VI Commissione consiliare anche nell’ottica di riduzione della spesa pubblica e per evitare sovrapposizioni. I dubbi e le critiche dei consiglieri d’opposizione

La VI Commissione consiliare di Ancona, durante la riunione odierna

 

Ha passato il vaglio, non senza accenti critici, della VI Commissione consiliare, questa mattina, lo scioglimento dell’associazione Fondo Mole Vanvitelliana prospettato dall’Amministrazione comunale di Ancona per assegnare con molta probabilità la gestione del contenitore culturale ad Ancona Servizi. La delibera, che sarà portata in discussione nel Consiglio comunale di lunedì prossimo 21 ottobre, ha ottenuto nella Commissione presieduta da Angelica Lupacchini 4 voti a favore (Lupacchini, Marcosignori, Fava, Fedele) e 3 contrari (Petrelli, Pesaresi, Fiordelmondo). In un passaggio l’atto da approvare in aula  accenna alla possibilità di concentrare, per evitare sovrapposizioni “in un unico soggetto a ciò deputato tutte le attività che riguardano la Mole, nelle diverse vesti che il complesso monumentale assume in rispondenza a tutte le sue vocazioni, quale a titolo esemplificativo, spazio convegnistico, espositivo e di spettacolo, nell’ottica di riduzione della spesa pubblica”. L’assessore Anna Maria Bertini ha risposto alle domande poste dai consiglieri comunali sull’operazione che non convince le minoranze perché ritenuta poco chiara nelle finalità e negli obiettivi che intende perseguire.

«Ancona Servizi non andrà mai a svolgere attività culturale che svolgerà il Servizio competente del Comune ma semplicemente gestirà la logistica. – ha ripetuto a più riprese Bertini – La realizzazione di mostre, anche oggi, verrà fatte attraverso il direttore scientifico e i curatori degli eventi, In Pinacoteca c’è già una figura che ha questa capacità. Tutte le mostre temporanee si acquistano a pacchetto». L’assessore ha poi ricordato i costi di diversi appuntamenti culturali. «Per la mostra di Steve McCurry i soldi li ha tirati fuori il Comune di Ancona e ci ha perso. Il 70% dell’acquisto dei biglietti lo incassava la società incaricata, il resto la società cooperativa con gli introiti di tutto il materiale che produceva il Comune». E si è lasciata sfuggire anche qualche opinione sulle attrezzature rovinate da un’organizzazione nella gestione precedente. «Ci sono le perizie di tutto ciò che è stato rovinato, ci sono a frigoriferi messi talmente male che abbiamo dovuto buttar via, piani di cottura bruciati, frigo, lavastoviglie, insomma metà della attrezzature. E questi sono soldi nostri». Anna Maria Bertini ha specificato che «le associazioni non hanno mai pagato l’utilizzo delle sale ma il service alla Mole. Il Fondo Mole ha chiuso in attivo perché i soldi glieli dava il Comune. La cultura, alla fine è anche fare i conti. Ancona Servizi si occuperà solo esclusivamente della logistica e dell’affitto delle sale. Per quanto riguarda invece la gestione delle attività culturali gestite attraverso le manifestazioni d’interesse sarà degli uffici comunali».

Perplesso il consigliere Giacomo Petrelli (Pd). «Non c’è stata mai una vera sovrapposizione tra il Fondo Mole che si è occupato sempre della parte culturale, e Ancora Servizi che si è occupata sempre dalla parte di gestione tecnica-logistica-organizzativa. – ha osservato – Il Fondo Mole fino ad oggi in realtà è stato molto funzionale per vincere bandi e progetti per più di 1.000.000 e mezzo di euro solo negli ultimi anni, ha curato tutta la parte culturale di diverse mostre ed ha contribuito anche a far venire fuori un tessuto culturale anconetano. E’ uno strumento molto agile e funzionale perché nel tempo ha ricevuto donazioni, ha costruito partnership, è molto più agile di un ufficio comunale o di Ancona Servizi proprio a livello burocratico, Toglierlo perché non ci serve più, significa comprare pacchetti culturali a pagamento e lasciare che qualcuno che affitti le sale, le pulisca senza avere una regia culturale interna. La delibera – ha rimarcato Petrelli – è perfettamente in linea con quella che è stata la scelta politica che vediamo da un anno e mezzo questa parte nei riguardi della Mole. Percepisco la volontà di questa amministrazione è fare della Mole un contenitore dove in realtà non si sviluppa cultura propria e mi stupisce che sia stato fatto il simbolo della Grande Ancona della cultura proprio con la silhouette della Mole. Avete verificato che sarà più economico? Che non ci vengo a costare di più? Ancora Serviti è uno strumento utilissimo e può essere ancora valorizzato di più, ma il Fondo Mole fino adesso ha dimostrazione che può esserlo ancora di più essendo molto più versatile».

Sulla tesa lunghezza d’onda, tra gli altri, il consigliere Carlo Maria Pesaresi (Ancona diamoci del Noi) che ha invitato l’ assessore «a correggere quello detto sui danneggiamenti dei beni. Se lei lo conferma, come pubblico ufficiale ha dovere di agire in una certa maniera. Noi provvederemo a verificare». Le ha anche consigliato «di avere prima una visione e poi di decide sulla Mole. Se il Fondo Mole serve o se serve solo una società della logistica. Perchè il Museo Omero è entrato 2 anni fa nel Fondo Mole, se aveva solo una funzione logistica e si sovrapponeva ad Ancona Servizi? Il tema è qual è la sua idea della Mole? Lei ha esordito che non era una questione politica ma prettamente tecnica» ha evidenziato.

Il consigliere e vice presidente di commissione Francesco Rubini (Aic) si è invece riportato a «una famigerata frase nell’ex ministro all’economia Tremonti quando disse che con “la cultura non si mangia”. Probabilmente oggi stiamo percorrendo tristemente l’approccio politico culturale che vi era dietro quella frase, quello analizzare le questione economico-burocratica tanto che l’assessore di fronte ad alcune contestazioni mosse ha risposto, “avete visto le fatture”. Come se la cultura non fosse la produzione di un circolo virtuoso cultura-arte-sapere-aggregazione e socialità. Le scelte politiche sono prive di argomentazioni se l’Assessorato alla Cultura non ci spiega perché si arriva a queste decisioni. L’assessore non è nelle condizioni di dare ulteriori spiegazioni quindi immagino che anche questa volta aspetteremo l’intervista del sindaco che come ‘Grisù’, il draghetto pompiere del fumetto, arriverà a spegnere l’ennesimo incendio» ha ironizzato.

Ha chiuso gli interventi la presidente di Commissione Angelica Lupacchini (FdI) per spiegare che «con questa proposta si sta cercando di fare ordine all’interno di un sistema culturale che nell’arco di 28 anni si ‘soprascritto’, nell’accezione del termine tecnico, vale a dire ha perso l’anima originale. Stiamo cercando di cambiare questo sistema, poi è stato detto anche il giorno in cui siamo stati siamo insediati, cambiamento non significa per forza meglio ma questo dati la possibilità è il tempo di dimostrarlo. Ancona Servizi è stata creata da poco quindi non ha avuto le tempistiche adeguate per dimostrarlo. Che si chiami o no Fondo Mole di fatto l’obiettivo è quello di fare cultura. La Mole non verrà svuotata dì contenuti strutturali. – h assicurato – Nessun attività è mai stata chiusa questa estate, ci sono stati turisti, è stata utilizzata a livello anche convegnistico con il G7.Lo stesso Lazzabaretto non è stato chiuso nonostante i lavori» ha concluso Lupacchini.

(Redazione CA)

 

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