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Taglio degli alberi a Portonovo, il sindaco:
«Il Comune ha solo autorizzato il set
Era giusto abbatterli? Sì per l’Ente Parco»

ANCONA – Il ‘caso’ discusso in seduta congiunta stamattina dalla II e III Commissione consiliare. Daniele Silvetti ha chiarito che la pedana del «finto campo da tennis per le riprese del film 'Il Maestro' tra qualche settimana sarà tolta» e di non avere la competenza «per rimuovere dall'incarico il presidente Luigi Conte, nominato dalla Regione, come chiesto da una mozione dell’opposizione». L'assessore Daniele Berardinelli: «Si è fatta solo molta caciara»

daa sin. Daniele Berardinellil Daniele Silvetti, Arnaldo Ippoliti

 

E’ approdato nel dibattito della II e III Commissione consiliare la vicenda dell’abbattimento dei 23 lecci a Portonovo per girare la scena del film ‘Il Maestro’. In questo contesto istituzionale stamattina il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti ha chiarito ai consiglieri di minoranza, che hanno depositato una mozione e interrogazioni a tema, come «l’amministrazione comunale ha solo assunto la delibera dello scorso 26 settembre con la quale si offriva la possibilità di girare alcune riprese cinematografiche nei pressi del campeggio di Portonovo. Non c’era alcun dettaglio tecnico nella richiesta della casa di produzione – ha specificato, nel ripercorrere l’antefatto – . La giunta si è espressa solo in termine favorevoli per far girare il film, come avrebbe fatto con chiunque autore di lungometraggi o cortometraggi, concedendo il patrocinio alla casa di produzione di rilevanza nazionale e con un attore nel cast di fama, come è Pierfrancesco Favino che tutti noi apprezziamo. E’ stato richiesto obbligatoriamente il parere del Parco del Conero deputato alla tutela e conservazione di un’aria protetta, un ente sovraccomunale, regionale. Il presidente del Parco ha ritenuto ci fosse un interesse pubblico».

Sul maxi schermo l’area delle Terrazze dove sono stati abbattuti gli alberi

Ha poi raccontato un’indiscrezione. «Penso che la casa di produzione dal punto di vista cinematografico avesse apprezzato e ritenuto particolarmente interessante il sito per le caratteristiche del campeggio di Portonovo, utili a rappresentare una scenografia anni ‘80 probabilmente prevista dalla sceneggiatura del film. Ho appreso dai giornali che lì doveva essere realizzato un finto campo da tennis perché non c’era alcun accenno nella richiesta del patrocinio, dell’occupazione del suolo pubblico e della riduzione del canone vagliata dalla giunta. Non è che la produzione cinematografica anticipatamente ha offerto arredi, sostituzione dei giochi, le piantumazioni di nuovi alberi. Quelle sono le prescrizioni molto stringenti dettate dall’Ente Parco per un contesto che ha necessità di fondi, vista la possibilità di riqualificare un’area non di particolare pregio. Tra l’altro, se non ricordo male, la scorsa estate un signore si era fatto male proprio in quell’area delle Terrazze perché si era sporto da una balaustra, cadendo».

Il primo cittadino ha anche sollevato più di una perplessità sulla mozione presentata dall’opposizione con l’impegno rimuovere il presidente del Parco del Conero. «I0 non ho questo potere perché viene nominato dal presidente della Regione». Ha quindi ribadito, come aveva fatto poco prima l’assessore Daniele Berardinelli, che «nessuno di noi sapeva del taglio degli alberi , l’unico ente preposto è il Parco e poi anche gli uffici tecnici sono stati investiti della questione e hanno preso atto delle indicazioni dell’ente Parco. Non potevano fare diversamente. Non ho la competenza per poter dire se quegli alberi potevano o meno essere tagliati. Il parco ha ritenuto che potevano essere tagliati e per me quello che dice l’ente Parco fa fede fino a prova contraria. Se posso permettermi una considerazione: va bene il controllo e la vis polemica dell’opposizione ma credo che ci sia stata una esagerazione. So che la Forestale, come è giusto che sia, sta facendo tutte le attività ispettive e di controllo, gli accertamenti per la Procura. L’abbattimento degli alberi è giusto nella misura in cui l’ente proposto mi dice che può farlo e può anche essere eseguito con criteri scientifici. Non è la politica o il sindaco che deve dirci se è giusto abbattere gli alberi. E come per altri film non sono stati chiesti dettagli sul set per le diverse location. Stavolta è stato demandato al Parco il cambiamento dello stato dei luoghi. Non ho ricevuto alcuna telefonata in via preventiva dal Parco del Conero e il campo da tennis è una finzione cinematografica che tra qualche settimana verrà rimossa la pedana, il taglio degli alberi richiesto da una relazione di un botanico dell casa di produzione è stata fatta per un habitat compromesso».

Daniele Beradinelli, assessore al verde pubblico nel comune di Ancona, infastidito da alcuni commenti social fioriti sulla vicenda, in premessa stamattina ha ammesso che «c’è stato un errore di comunicazione, sono convinto che se lo avessimo spiegato prima, le associazioni ambientaliste avrebbero capito che quel bosco aveva necessità di un intervento. E’ chiaro che invece se uno si sveglia la mattina e vede tagliati completamente degli alberi si domanda perché è stato fatto e se non ci siano gli interessi privati. Conosco Marco Zannini da trent’anni e so che è molto attenta l’ambiente, dopo la sua relazione mi sento molto molto più tranquillizzato». In sostanza si è creato un ‘caso’ su una questione decisa su basi di evidenza scientifica – ha insistito Berardinelli – e per esemplificare che l’approccio di chi contesta quel taglio degli alberi non è del tutto oggettivo, l’assessore ha preso a prestito una vicenda giudiziaria vissuta del compianto Mariano Guzzini. «Circa 25 anni fa, un grande galantuomo, qual era Guzzini, già presidente della provincia di Ancona in quota Ds, e al tempo presidente del Parco del Conero era stato costretto alle dimissioni per una cosa totalmente inesistente: una autorizzazione a costruire data a un parente del sindaco. – ha rammentato – Accusa dalla quale era stati poi pienamente prosciolto dal Gup per un fatto che non sussisteva. Ora voi chiedete le dimissioni dell’attuale presidente del Parco del Conero per una cosa che non ha alcuna alcun effetto negativo sull’ambiente del parco del Conero? Capisco la polemica politica ma si è fatta una gran caciara e mi auguro che attraverso questa commissione si possa gettare un ponte con la minoranza per capire cosa fare all’interno delle aree protette da tutelare, ma con onestà intellettuale».

Il presidente del Parco del Conero, Luigi Conte

Come aveva già avuto modo di spiegare in una recente conferenza stampa, il direttore del Parco del Conero, Marco Zannini, in apertura dei lavori congiunti delle due Commissioni, oggi ha illustrato il progetto di recupero con l’aiuto di foto e slide e ha ricordato che la Comunità europea in base a una normativa approvata la scorsa estate obbliga i parchi a ripristinare in un buono stato di salute almeno il 30% degli habitat in cattivo stato di salute per trovare un equilibrio tra il ripristino delle aree e la frizione che deve essere garantita. «Quindi per questo sito estremamente antropizzato, fruito ma degradato, è stato ritenuto prioritario dal parco un intervento di ripristino dell’habitat» ha evidenziato.

Anche il parco del Conero Luigi Conte ha ripetuto di aver firmato l’autorizzazione in deroga sulla scorta della relazione di Zannini. «Tra Numana e Sirolo, quest’anno c’è stato un calo turistico forte, il fatto di presentare Portonovo in una produzione cinematografica l’abbiamo ritenuto qualcosa di importante». Ha poi ricordato che da un anno c’è un nuovo regolamento che è meno vessatorio anche per il taglio delle piante «e in questo caso sono stati tagliati alberi di 4-5 anni di vita, oltretutto meno di quelli previsti».

(Redazione CA)

 

 

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