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Ripartono le lancette dell’orologio
della torre civica, sindaco e assessori
si autotassano per la riparazione

OSIMO – Erano ferme da anni. Il restroscena sulla spesa affrontata di 800 euro raccontato dall’ex consigliere comunale delle Liste civiche, Antonio Scarponi

L’orologio della torre civica di Osimo, dopo la riparazione

 

«Orologio della piazza finalmente di nuovo in funzione dopo anni. Un ottimo segnale per la comunità e un simbolo che torna a scandire il tempo della nostra città». L’annuncio è arrivato ieri dall’Amministrazione comunale di Osimo con la foto delle lancette di nuovo in moto. L’orologio della torre civica, imbragata dopo il terremoto del 2016, è fermo da anni. A raccontare il retroscena della novità è stato però l’ex consigliere comunale delle Liste civiche, Antonio Scarponi.

La torre del palazzo comunale di Osimo, ingabbiata dopo il terremoto del 2016

«Sono passati 7 giorni dal mio appello al sindaco per fare ripartire l’orologio di piazza, – scrive sui social Scarponi – questa sera l’altro ieri per chi legge, ndr) l’ho incontrato e mi ha spiegato “il miracolo”. Domenica in quel di Gubbio Francesco Pirani ha incontrato Del Colle (storico orologiaio di Osimo, ndr) e hanno parlato dell’orologio è venuto fuori che essendo un orologio elettronico con password e codici bisognava chiamare un tecnico di conoscenza il quale voleva 800 euro. Il sindaco risolviamo la cosa subito senza delibera i soldi li metto io insieme agli assessori. Problema risolto!»



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