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Cpr a Falconara, «non è materia
di competenza della Regione ma
ci conformeremo all’indirizzo del governo»

IL VICE PRESIDENTE Filippo Saltamartini lo ha spiegato stamattina in Consiglio regionale nel rispondere agli atti ispettivi presentati dal consigliere Mastrovincenzo (Pd). Il gruppo dem: «L’ipotesi del Centro di permanenza temporanea e il rimpatrio nell’area dell’ex caserma dell’Aeronautica, all’interno del sedime aeroportuale, si fa sempre più concreta e dalla risposta ricevuta oggi sembra proprio che la Regione intenda favorire questa soluzione»

Filippo Saltamartini, stamattina in Consiglio regionale

 

La maggioranza e la giunta di Falconara Marittima avevano già espresso la propria posizione di contrarietà all’individuazione dell’area di ubicazione del ventilato Centro di permanenza temporanea e il rimpatrio nell’area dell’ex caserma dell’Aeronautica, all’interno del sedime aeroportuale, ritenendo che il territorio falconarese già dato in termini di strutture a servizio di tutta la regione, ospitando già una raffineria, l’aeroporto della regione, due svincoli autostradali e il futuro by-pass ferroviario. La realizzazione di un Cpr rappresenterebbe – secondo l’amministrazione comunale – l’ennesima criticità per la città. Stamattina in Consiglio regionale, l’assessore all’immigrazione e vice presidente Filippo Saltamartini ha spiegato invece che la posizione della giunta regionale che è a favore del progetto, in linea con gli orientamenti del governo centrale, considerandolo uno strumento di governo di ordine pubblico e della prevenzione dei reati. Pur non avendo alcuna competenza a riguardo, la Regione quindi si conformerà all’indirizzo dello Stato.

«Questi centri di identificazione chiamiamoli col loro none, sono istituiti sulla base di leggi nate durante i governi del centrosinistra, quindi non è solo una prerogativa della destra, perché c’è il tema della sicurezza dei cittadini dell’ordine pubblico che deve essere valutato. Caritas stima la presenza in Italia di circa 600.000 persone a cui il nostro Paese non può garantire le condizioni di una casa, un lavoro, l’assistenza e dei servizi necessari. – ha chiarito in aula Saltamartini nel rispondere a una interrogazione del consigliere dem Mastrovinenzo – Vediamo pertanto alle grandi stazioni ferroviarie e nelle metropoli una serie di bivacchi e di situazioni che determinano allarme nella popolazione e soprattutto i registrano associazioni criminali che utilizzano questa manodopera anche per lo spaccio di stupefacenti, traffico di esseri umani, prostituzione e traffico d’armi. Tutte queste persone a cui l’italia non può garantire una residenzialità dignitosa poi finiscono nei circuiti criminali».

Secondo il vice presidente regionale «il Cpr serve semplicemente per l’identificazione di queste persone che sbarcano nel nostro paese, nascondano la loro identità, la loro nazionalità e quindi attraverso il prelievo delle impronte digitali e dna è possibile accertare la loro identità e quindi eventualmente trasferire nei paesi di provenienza. Quando si tratta di restare libertà personali in un soggetto sin dalla Magna Carta, l’articolo 13 la costituzione, si stabilisce che ci sia un’attività di convalida da parte di un organo giuridizionale, Nessuno può immaginare anche la luce di quello che è successo ieri, che la magistratura del nostro paese chiude un occhio, addirittura tutti e 2, ritenendo che questi sono centri di detenzione e che violerebbero il principio contenuto l’articolo 13 della Costituzione. La necessità che questi centri siano dignitosamente rispondenti al trattamento alimentare e alle condizioni igienico-sanitarie, credo che sia un problema che possiamo affrontare. Lo Stato sopporta dei costi e le associazioni e gli enti che garantiscono questo tipo di trattamento devono garantire ciò che è previsto a livello contrattuale. Si faranno dei controlli» ha assicurato Saltamartini. Che ha concluso: «Per riguarda il centro che viene ventilato nella provincia d’Ancona di cui la regione Marche non ha notizie perché è una competenza del Ministero dell’Interno e delle Prefetture, il centro deve rispondere chiaramente a dei criteri che tengano conto delle attività sociali, delle popolazioni e dei disagi. Non so esattamente che cosa ha deciso il Ministro e non sono in grado quindi dare una risposta per conto della regione Marche perché è una materia di esclusiva competenza dello stato ma posso impegnare la giunta a farsi che queste informazioni siano attinte dal Ministero dell’Interno» ha concluso Saltamartini.

Antonio Mastrovicenzo oggi in aula

«Purtroppo siamo molto delusi dalla posizione della giunta regionale circa l’ipotesi della realizzazione di un Centro di permanenza temporanea e il rimpatrio in prossimità dell’aeroporto di Falconara Marittima. Un’ipotesi che si fa sempre più concreta e che, al momento, non vede una presa di posizione contraria da parte del presidente Acquaroli e del centrodestra marchigiano. Anzi, dalla risposta data oggi in aula dall’assessore Saltamartini agli atti ispettivi presentati dal nostro gruppo assembleare, sembra proprio che la Regione intenda favorire questa soluzione. Noi restiamo fortemente contrari a questo progetto, a Falconara come nel resto delle Marche e del Paese. – commenta in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Mastrovincenzo – Siamo contrari anzitutto perché riteniamo che i Cpr rappresentino delle vere e proprie strutture detentive dove vengono richiuse persone senza che abbiano commesso alcun reato. Peraltro, frequentemente al loro interno si negano i più elementari diritti e si consumano violenze e soprusi. La verità è che i Cpr andrebbero quanto prima superati, altro che costruirne di nuovi. Aggiungo anche che siamo molto sorpresi del fatto che sia il presidente Acquaroli che la sindaca Signorini non ne sapessero nulla. E’ così che funziona la tanto decantata filiera istituzionale del centrodestra? Roma ordina e le Marche obbediscono silenti?».

«Prendiamo atto della abissale distanza tra noi e la giunta – aggiunge il vicepresidente del consiglio regionale Maurizio Mangialardi – ma non ci sorprende, visto che questo centrodestra marchigiano è figlio della stessa cultura politica di quel governo nazionale che ha sprecato quasi un miliardo di euro, sottraendolo alla sanità, per realizzare un centro detentivo in Albania. Ma al di là di tutte le gravi e note violazioni sul piano dei diritti della persona e della disumanità dei Cpr, ci preoccupa il metodo autoritario con cui il governo intende imporre a Falconara e alle Marche questa struttura, senza alcuna concertazione con il territorio. E ci preoccupa ancora di più come la giunta regionale accetti tutto ciò supinamente. Sembra che Acquaroli e Brandoni, che pure è stato sindaco di Falconara, ignorino le numerose criticità che riguardano il sito in cui si intende ubicare il futuro Cpr, ovvero l’ex caserma Saracini. Per esempio, il presidente e l’assessore non hanno nulla da obiettare rispetto alla fragilità del territorio di Falconara Marittima dal punto di vista idrogeologico? Lo sanno che l’ex Saracini è collocata in un’area esondabile? Ripensateci, e fatelo al più presto. Da parte nostra depositeremo già oggi una mozione che verrà discussa nella prossima seduta in cui chiederemo alla giunta di impegnarsi per interrompere la realizzazione del Cpr a Falconara e, soprattutto, per chiedere al governo Meloni il superamento del sistema della detenzione amministrativa».

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