facebook rss

Ospedale di Senigallia, impiantato
un chiodo in fibra di carbonio
nell’omero di una paziente di 84 anni

SANITA’ - E’ il primo intervento di portata innovativa nel campo della Traumatologia eseguito al ‘Principe di Piemonte’ dall’equipe del primario Marco Agostinelli. La donna sta bene: è stata dimessa dopo un ricovero di pochi giorni

L’equipe del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Senigallia

 

Fa un passo avanti nell’innovazione tecnologica l’ospedale Principe di Piemonte di Senigallia dove è stato impiantato un chiodo omerale in fibra di carbonio su una paziente di 84 anni che è stata già dimessa. «Si tratta del primo intervento di questo tipo presso la struttura senigalliese, nel campo della traumatologia e patologia oncologica. – fa sapere una nota dell’Ast Ancona – L’intervento è stato eseguito nei giorni scorsi nel Reparto di Ortopedia e Traumatologia diretto dal dott. Marco Agostinelli. Il primario – insieme alla sua équipe composta dal dott. Stefano Cecconi, dott. Alessandro Orazi, l’anestesista Lucia Romagnoli e una valida ed esperta équipe di strumentisti e tecnici anestesiologici e di radiologia – ha eseguito questo impianto che segna un’importante svolta nel campo della chirurgia ortopedica su una donna affetta da una grave frattura patologica dell’omero».

La signora, che è stata ricoverata per pochi giorni, è già stata dimessa e le si prospetta un decorso ordinario post operatorio. In buona sostanza le è stato impiantato un chiodo omerale in fibra di carbonio, materiale noto per la sua combinazione unica di leggerezza e resistenza che oggi ha trovato un nuovo utilizzo nel campo medico, in particolare nella chirurgia ortopedica. «Questo materiale viene impiegato per creare mezzi di sintesi, cioè dispositivi che aiutano a mantenere unite le ossa fratturate, favorendo la loro guarigione. – prosegue il comunicato – I benefici nella sua applicazione in chirurgia ortopedica sono la radiotrasparenza (non vengono bloccati i raggi X) ovvero i medici possono eseguire radiografie per controllare la guarigione dell’osso senza interferenze, cosa che invece accade con gli impianti in metallo. Per il paziente, questo si traduce in esami più accurati ed un monitoraggio più preciso del processo di guarigione. Il carbonio inoltre è altamente biocompatibile, viene ben tollerato dal corpo umano, riduce il rischio di reazioni allergiche, infiammazioni o rigetti, rendendo il recupero post-operatorio più sicuro e meno problematico».

Grazie a questa innovazione, l’ospedale di Senigallia si pone all’avanguardia nel campo della chirurgia traumatologica, garantendo ai pazienti tecnologie sempre più avanzate per una cura migliore, un recupero più rapido e sicuro per i pazienti, e una tecnica più efficace a disposizione dei medici per eseguire interventi precisi e meno invasivi. Il vice presidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini evidenzia che «le tecnologie all’avanguardia presenti all’Ospedale di Senigallia combinate alle elevate competenze dei professionisti, garantiscono ai cittadini trattamenti sempre più accessibili e precisi, un recupero più rapido e sicuro, e un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Stiamo investendo molto in nuove tecnologie e le Marche sono tra le regioni italiane con le apparecchiature sanitarie più nuove grazie ad una importante opera di sostituzione delle strumentazioni obsolete».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X