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Giano, l’azienda presenta
il piano: «Meno esuberi»

FABRIANO – Ieri l’incontro tra i vertici della società del gruppo Fedrigoni con le organizzazioni sindacali che si sono dette insoddisfatte e scettiche. «Forte preoccupazione per una politica industriale che non offre garanzie neanche all'indotto»

Un momento dell’assemblea dei lavoratori della Giano di Fabriano (foto Fb Ugl Chimici)

 

Ieri, 24 ottobre, si è svolto un incontro significativo tra il gruppo Fedrigoni e le segreterie nazionali e territoriali dei sindacati Slc Cgil, Fiste Cisl, Uilcom Uil e Ugl Chimici, e le rsu presso lo stabilimento di Fabriano. «L’incontro era focalizzato sulla complessa vertenza aperta riguardante Giano Srl, che coinvolge circa 195 lavoratori, oltre a un numero significativo di persone nell’indotto, nella procedura di licenziamento collettivo. – si legge nella comunicato a firma congiunta delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fiste Cisl, Uilcom Uil e Ugl Chimici – Durante l’incontro, l’azienda ha presentato un nuovo pacchetto di proposte, a differenza di quanto discusso nel precedente incontro di Verona. Fedrigoni ha avviato un piano di ricollocazione per i lavoratori, mirando principalmente al territorio marchigiano e, successivamente, agli stabilimenti del nord Italia. Sono state offerte circa 55 posizioni specifiche per coloro che decidessero di trasferirsi, accompagnate da incentivi economici per favorire il trasferimento stesso. Il piano di sviluppo include anche nuove iniziative nel settore della sicurezza e l’implementazione della carta artistica a Fabriano. Questo approccio potrebbe attenuare l’impatto immediato sui 195 lavoratori, ma nondimeno resta in gioco l’ipotesi di oltre 100 esuberi, senza contare l’indotto e le posizioni di lavoro temporaneo».

Un’altra questione trattata nell’incontro riguarda lo stabilimento di Rocchetta, che dal 1 gennaio diventerà il polo logistico di tutta l’area marchigiana.«Verranno gestite diverse macchine, tra cui le Bielomatik, PR 2/4 e Wrapmatik, con una modifica della turnazione, che passerà dall’attuale 2×7 a una formula 2×5. – prosegue la nota delle organizzazioni sindacali – Tuttavia, questo cambiamento coinvolgerà soltanto dieci lavoratori, di cui otto operai, un meccanico e un elettricista. In merito alla nuova produzione di carta di sicurezza, il piano prevede di far operare anche a Fabriano le macchine MT8/6 e le Bielomatik dedicare alla sicurezza, adottando la stessa turnazione di Rocchetta. A partire dal primo gennaio, sono previsti 48 trasferimenti nel reparto sicurezza di Fabriano, dove i lavoratori saranno sottoposti a formazione per prepararsi all’avvio della produzione a ciclo continuo su tali impianti».

Nonostante gli sforzi mostrati da Fedrigoni, i rappresentanti sindacali si sono detti insoddisfatti e scettici.«È stata espressa forte preoccupazione per una politica industriale che non offre garanzie, specialmente in relazione alla macchina F3. L’azienda ha chiarito la sua intenzione di interrompere la produzione di carta da ufficio a partire dal 1 gennaio 2025, un annuncio che ha sollevato preoccupazioni per il futuro di tutti i lavoratori dell’area marchigiana, compresi quelli dello stabilimento di Ritrama. In conclusione, l’incontro ha evidenziato la complessità della situazione, con un’azienda in fase di transizione e un sindacato che sta cercando di tutelare i diritti e il futuro dei lavoratori, in un contesto di incertezze e sfide significative. – chiudono le segreteria nazionali di Slc Cgil, Fiste Cisl, Uilcom Uil e Ugl Chimici – Il dialogo tra le parti è fondamentale per cercare di raggiungere un accordo che possa garantire una sicurezza lavorativa adeguata e una strategia industriale sostenibile per il futuro e non impoverisca il tessuto sociale di un territorio già fortemente colpito dalla perdita di importanti siti industriali, per questo l’incontro al Ministero previsto per il 4 novembre risulterà determinate perché in quella sede chiederemo maggiori garanzie utili a ritrovare la stabilità necessaria in questo difficile momento».

Ieri intanto alla Cartiera di Fabriano si è tenuta l’assemblea dei lavoratori, dove il vice segretario nazionale Ugl Chimici Enzo Valente e il segretario regionale Paolo Pierantoni che hanno raccolto le preoccupazioni e le ansie crescenti dei dipendenti. «La situazione attuale, particolarmente critica, alimenta incertezza e timori sul futuro occupazionale del sito, rendendo il prossimo incontro in sede Ministeriale del 4 Novembre, di vitale importanza. – scrivono – La preoccupazione dei lavoratori è palpabile, ma la loro determinazione a lottare per il proprio futuro non è mai stata così forte. Gli interventi del sindacato hanno sottolineato unitariamente la necessità di ottenere garanzie concrete per salvaguardare i posti di lavoro e tutelare il territorio. Rimaniamo uniti e determinati nel far valere i diritti e le richieste, in attesa del confronto al Ministero, dove ci aspettiamo risposte concrete per tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza».

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