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Ex Stracca, «il Comune valuterà
lo smontaggio forzoso della gru»

ANCONA – E’ una delle ipotesi illustrate questa mattina in aula dall’assessore Stefano Tombolini, che ha ripercorso tutte le tappe dell’iter urbanistico del cantiere per il condominio green. «A dicembre scadrà l'occupazione del suolo pubblico del carrello mobile che rende difficoltosa la viabilità in via Montebello, come anche il permesso per i residenti disposto dall'ordinanza che prevede la possibilità di sostare nella parte sinistra in salita verso via Veneto. Sono in atto interlocuzioni con il soggetto attuatore del piano di recupero, il nostro obiettivo è quello che si concludano i lavori e il nuovo complesso diventi un elemento vivo nel tessuto del quartiere»

L’assessore Tombolini stamattina in aula

 

«Nel caso in cui il soggetto attuatore del piano di recupero all’ex Stracca non avesse la capacità economica, entro il 31 dicembre il Comune valuterà lo smontaggio forzoso della gru, poi con il recupero delle somme, che rende difficoltosa la viabilità in via Montebello.  Sono in corso interlocuzioni per capire le intenzioni dell’imprenditore. Il nostro obiettivo resta quello di vedere conclusi i lavori dell’ex Stracca, che consideriamo un elemento importante per la vita del quartiere». Così l’assessore Stefano Tombolini, nell’aula consiliare ha risposto alle interrogazioni a tema presentate stamattina da Susanna Dini (Pd) e Massimo Mandarano (Gruppo Misto-Iv- Centro). I due consiglieri d’opposizione hanno espresso preoccupazione per la situazione di stand by del cantiere, funzionale alla realizzazione del condominio green da far sorgere sulle ceneri dell’ex ragioneria e anche per la viabilità in sofferenza nel quartiere Santo Stefano. Tombolini ha ripercorso le varie tappe della vicenda premettendo che «l’amministrazione comunale ha tutto l’interesse che i cantieri, specie per quei contenitori che per lungo tempo sono rimasti dismessi, trovino un complimento, perché aiutano a sistemare un tassello della città».

Susanna Dini

Ha quindi parlato di quell’area del centro città pianificata dallo strumento urbanistico come ‘piano di recupero’. «L’intervento è importante e c’è anche l’impegno da parte del soggetto attuatore, su richiesta dell’amministrazione, di realizzare delle opere di urbanizzazione.- ha rammenntato l’assessore – I tempi però si sono dilatati per alcune questioni. Il permesso di costruire rilasciato a seguito del piano di recupero convenzionato risale al 14 giugno 2022, ed è rilasciato per la realizzazione della demolizione dell’edificio ex Stracca, la ricostruzione di un nuovo edificio di 5 piani fuori terra adibiti ad ‘abitazione, un piano terra da adibire ad uffici e studi professionali, un seminterrato e inoltre con l’obbligo di realizzare un’autorimessa pubblica mentre 2 piani interrati saranno destinati a autorimesse private. Il permesso di costruire ha determinato un contributo di costruzione che si compone di 2 parti, oneri di urbanizzazione e costo di costruzione, il primo in capo all’amministrazione e l’altro e sono oneri che vanno allo Stato devono essere pagati prima della conclusione del procedimento, per oltre 240.000 euro, di cui 124.000 destinati all’amministrazione comunale. Per quest’ultimo il soggetto autore ha richiesto un frazionamento come previsto per legge pagando un’anticipazione garantita con fidejussione e le successive 3 rate. Il termine per la refertazione del permesso di costruire, al netto dei tempi necessari alle integrazioni documentali è stato di 70 giorni, 10 in più normalmente di quello che prevede la normativa».

Massimo Mandarano

Le tempistiche si sono dilatate sulla richiesta di integrazioni per la definizione del piano di del permesso di costruire. «I lavori sono iniziati nel luglio 2022. – ha spiegato Tombolini – E’ stata presentata una richiesta di variante al permesso di costruzione il 14 giugno 2022 che prevedeva la modifica del piano di recupero. Il nuovo progetto e la nuova richiesta si sono interrotti e questo ha comportato una variante al piano di recupero. I tempi per la consegna delle integrazioni per la definizione del piano di recupero sono stati molto lunghi ma non per colpa del Comune, semmai per colpa delle stesse integrazioni che non erano ricevibili o erano da perfezionare. Così l’iter istruttorio ha avuto una durata di circa 5 mesi e 3 settimane complessivo del tempo di acquisizione dei pareri interni. Per arrivare al rilascio del titolo, gli uffici del Comune hanno curato l’istruttoria e si sono più volte incontrati anche con i progettisti per facilitare la definizione della pratica e il rilascio del nuovo permesso di costruzione».

Tornando al presente l’assessore ha evidenziato i  problemi che si sono manifestati. «Il soggetto attuatore del progetto era tenuto a pagare le rate garantite da fidejiussione per gli oneri di urbanizzazione, vale a dire le somme che poi l’ente utilizza per fare gli investimenti, e che non sono state corrisposte né la seconda né per la terza e la quarta rata del contributo di costruzione. – ha evidenziato Stefano Tombolini – Il costo di costruzione andrà invece pagato prima del rilascio dei contributi. E’ stata notificata in data 10 giugno 2024 una ingiunzione di pagamento delle rate scadute e delle sanzioni amministrative per una somma di 86.829 euro. Il soggetto moroso ha chiesto una dilazione dei termini di pagamento di ulteriori 60 giorni che sono stati assentiti, nei termini però non è intervenuto il pagamento. In data 24 ottobre 2024 il Comune ha provveduto a escutere la polizia fidejussoria per quello che riguarda le somme non ancora corrisposte. Questo è l’iter istruttorio che ci porta a vedere un cantiere in sofferenza dal punto di vista della gestione economica, rispetto alla quale l’amministrazione comunale in questo un momento non può far altro che conformemente alle disposizioni normative, che ingiungere il pagamento degli oneri di urbanizzazione e valutare quali siano le poste in pendenza economica del soggetto attuatore rispetto all’amministrazione comunale. Parliamo di un debito significativo per il pagamento dell’occupazione del suolo pubblico relativa alla gru in scadenza a dicembre 2024, così com’è in scadenza a dicembre il permesso per i residenti disposto dall’ordinanza che prevede la possibilità di sostare nella parte sinistra in salita verso via Veneto. E’ stata ritirata inoltre l’ordinanza al senso unico in quanto la presenza della gru della ditta che dovrebbe a lavorare su via Montebello stringe la carreggiata» ha sottolineato.

Via Curtatone il cantiere dell’ex Stracca (archivio)

In questo momento il comune di Ancona deve poter verificare con il soggetto attuare dell’intervento «quale sia il cronoprogramma che si dà per poter completare i lavori e se è nelle condizioni di farlo. – ha puntualizzato Tombolini – E poi se è possibile ovviare alla presenza della gru, in caso di fermo dei lavori. La gru sicuramente è oggetto di valutazione che faremo a brevissimo con i i tecnici del Comune per capire se è il momento di chiederne lo spostamento, lo smontaggio o arrivare addirittura ha un’attività forzosa nella quale l’amministrazione replichi l’ordinanza e poi possa procedere, se il soggetto non avesse la capacità economica, allo smontaggio della stesa poi con il recupero delle somme. Una situazione molto complicata ma ritengo che gli uffici, coordinati anche dal sindaco stano affrontando con equilibrio perché il nostro obiettivo quello che all’ex Stracca si concludano i lavori e diventi un elemento vivo nel tessuto del quartiere. Quella zona è al centro di un focus trasformativo che fa riferimento al palasport di via Veneto, al prossimo inizio delle opere dell’Inail ed è un pezzo di città dove la residenza è importante. Noi non entriamo nel merito delle questioni dell’imprenditore, ci limitiamo come Comune solo a seguire il quadro normativo di riferimento».

La consigliera Dini ha auspicato «come tutti qui in aula che questa vicenda finisca nel miglior modo possibile, per tutti i soggetti coinvolti e anche per le famiglie che stanno cercando di capire e come e quando finiranno le case. Diamo per scontato che fine a dicembre 2024 ci sarà questa situazione relativa alla gru e che poi la strada verrà riaperta?» ha domandato. Anche il consigliere Mandarano si è detto soddisfatto per l’interessamento dell’Amministrazione comunale. L’assessore ha rimarcato in chiusura che c’è tutta l’intenzione «di risolvere il problema di quella gru da troppo tempo in mezzo alla strada e che crea un disagio effettivo ma prima dobbiamo confrontarci con l’imprenditore per capire se intende camminare e se invece starà fermo»

(Redazione CA)

 

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