Si è tenuto ieri pomeriggio a Fabriano il Tavolo sul lavoro convocato dal sindaco Daniela Ghergo. Hanno partecipato l’assessore regionale al lavoro Stefano Aguzzi e il presidente Regionale Anci Marco Fioravanti in rappresentanza di 125 Comuni, tutte le organizzazioni sindacali e di settore, le associazioni di categoria ed i sindaci del territorio. «È emersa grande compattezza da parte di tutti gli interlocutori – dichiara in una nota il sindaco -. C’è unità e condivisione di intenti nel portare a Roma, presso il tavolo ministeriale convocato il prossimo 4 novembre, la forza di un intero territorio. Al ministro Urso chiederemo, con forza, di dare rilevanza nazionale alla vertenza Cartiere Fedrigoni che rischia, con la chiusura di Giano srl, di trascinare tutto il comparto Marche del Gruppo Fedrigoni. È necessario prendere tempo: il ministero si faccia portavoce con Fedrigoni nel chiedere di posticipare la chiusura di Giano e i licenziamenti per poter consentire di esplorare, a livello nazionale ed internazionale, possibili acquisizioni sia da parte del Poligrafico che di altre società private. Tutti i partecipanti al Tavolo hanno sottolineato l’irricevibilità della proposta fatta dal Gruppo Fedrigoni perché non garantisce la continuità produttiva e non salvaguarda i posti di lavoro. Chiederemo di rivedere il piano industriale presentato affinché garantisca prospettive future di sviluppo. Fabriano nel mondo è il nome che significa carta e lo tuteleremo a tutti i livelli e in tutte le sedi» conclude Ghergo.
Sulla complessa situazione della Giano, del gruppo Fedrigoni, e sul rischio del 19 esuberi, interviene anche Il Partito della Rifondazione Comunista di Ancona. «Da parte degli operai Fedrigoni la risposta e la lotta continua per non vedere il loro futuro e quello delle loro famiglie compromesso da scelte scellerate da parte di imprenditori senza scrupoli. Lo sciopero proclamato ormai due settimane fa e il presidio sotto il palazzo della regione Marche, voleva sortire l’effetto di una sveglia alla giunta regionale e al parlamento regionale tutto. – ricorda in un comunicato il partito – Sappiamo come il tessuto industriale dell’appennino fabrianese una volta fosse davvero florido e un’eccellenza nazionale. Da parecchi anni a questa parte assistiamo, spesso inermi, alla distruzione e allo smantellamento di quello che una volta era una delle zone più produttive d’Italia. Come segreteria del Partito della Rifondazione Comunista della provincia di Ancona solidarizziamo in maniera totale con i lavoratori coinvolti e chiediamo alle istituzioni tutte di pressare ancora di più sulla proprietà delle cartiere affinchè la scelta dei licenziamenti venga rivista al di la del numero di quanti effettivamente saranno esclusi da un eventuale futuro piano di ricollocamento. Tutti hanno diritto ad avere un lavoro stabile e sicuro! E’ necessario altresì sviluppare un piano industriale che possa salvaguardare quella che è un’eccellenza del nostro territorio senza limitarsi alla mera compravendita. Perché la carta a Fabriano è un bene e un valore da tutelare! Invitiamo i lavoratori della Giano a non mollare in questo momento difficile» conclude la egreteria di Prc Ancona.
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