di redazione CF (foto Simone Corazza)
Furto allo stabilimento Fendi di Campiglione di Fermo, una banda di criminali mette a ferro e fuoco il Fermano. Un colpo pianificato in ogni minimo dettaglio con i criminali che, con un modus operanti in stile militare, come lo ha definito il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro in un post su Facebook, per entrare in azione, poco prima delle 4, hanno isolato l’intera zona di Campiglione sbarrando, con dei furgoni rubati, le strade di accesso alla zona industriale di Fermo e cospargendo di chiodi l’asfalto (che avrebbero danneggiato anche le gomme di alcune pattuglie dei carabinieri). Una volta ottenuto campo libero sono entrati in azione, hanno sfondato un cancello dello stabilimento Fendi per poi rubare un paio di bancali di calzature. Il bottino, comunque, sarebbe ancora da quantificare.
Ma emergono dei dettagli inquietanti dalla nottata di paura e follia nel Fermano. Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, i carabinieri, verso mezzanotte (dunque qualche ora prima del colpo alla Fendi), avrebbero intercettato, a Grottazzolina, in zona Papa Giovanni, un paio di furgoni rubati. In quella circostanza, i malviventi, messi alle strette, hanno abbandonato i mezzi (due furgoni e un’auto che, però, sarebbe riuscita a far perdere le proprie tracce) e sono scappati nei campi, a piedi.
Un prologo al colpo notturno? Non è da escludere. Come non lo è il fatto che i banditi possano aver fatto trascorrere alcune ore per poi dare, comunque, il via libera al loro piano criminale. Ma non è detto che il loro obiettivo iniziale fosse proprio lo stabilimento Fendi dove poi hanno colpito. In altre parole, avrebbero fatto scattare un piano B, sempre in zona Campiglione di Fermo. D’altronde utilizzare ben undici furgoni per sbarrare le strade e quattro o cinque auto “civetta” per monitorare la zona è un dettaglio di un piano sicuramente studiato in ogni minimo particolare da malviventi esperti. Strade praticamente off limits per le forze dell’ordine, tranne una (quella da cui, poi, la banda, sarebbe riuscita a guadagnare la fuga).
Emerge chiaramente una strategia che non si pianifica (o si stravolge) in pochi minuti e che certamente prevede, da parte dei banditi, refurtive ben più corpose. Ecco forse perché, nel tentativo di non vedere comunque vanificato del tutto il loro “lavoro”, i ladri potrebbero aver deciso di colpire comunque ma con un secondo obiettivo. Per inciso, a causa dei furgoni piazzati in mezzo alla strada, nella notte c’è stato anche un incidente a Grottazzolina. A lanciare per primo l’allarme sarebbe stato un agente della sorveglianza privata che, trovandosi in zona Campiglione, ha notato dei movimenti sospetti. E la vettura del vigilante (dettaglio ancora tutto da verificare) sarebbe anche stata speronata da un furgone. Ma la divisa è riuscita a scappare e a lanciare l’allarme.
Nelle ricerche della banda sono impegnati i carabinieri ma anche la polizia di Stato, con Volanti, Scientifica e Squadra Mobile, la polizia stradale, la guardia di finanza e le varie polizie locali. Allo stabilimento Fendi, questa mattina sono arrivati anche gli agenti della Scientifica per effettuare i rilievi anche su alcune vetture, oltre che sui furgoni usati come barriere. Le attenzioni degli specialisti della Scientifica si stanno concentrando, oltre che sui furgoni, anche su un’auto parcheggiata proprio davanti allo stabilimento Fendi. Sono in corso anche i sopralluoghi della Squadra Mobile. Insomma si cerca ogni dettaglio, a partire da eventuali impronte digitali o da qualche immagine di videosorveglianza, utile a dare un nome e un volto ai criminali.
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