A distanza di quasi 50 anni si sono ritrovati per un pranzo amarcord e nel ricordo della loro passione per il calcio e per l’attaccamento ai colori giallorossi. I protagonisti di questa storia sono gli ex calciatori delle giovanili della Primavera-Berretti che hanno militato a metà degli anni ‘70 nelle giovanili dell’Us Osimana. A raccontare le emozioni in presa diretta di quel giorno è Celestino Stronati, uno di loro.
L’incontro ideato e organizzato dal noto pasticcere osimano Enzo Ridolfi (attaccante della formazione) ha cominciato a prendere forma e, tramite passaparola e dopo aver raccolto contatti e disponibilità, dopo 48 anni, l’ 11 ottobre scorso, è stato deciso di ritrovarsi. E proprio davanti al “San Carlo” punto di ritrovo di convocazione di tante partite, è stato emozionante ritrovare la squadra Beretti 74-75-76, guidata dal mister Donato Andreucci, con i giocatori del momento Malfredo Alocco, Aliberti Sauro, Mario Ballorini, Marco Bevilacqua, Bruno Bottegoni, Marco Carlini, Franco Ferri, Gianfranco Graciotti, Dante Marzocchini, Giuliano Mercanti, Graziano Mezzelani, Paolo Moresi, Sergio Palatroni, Adriano Polenta, Paolo Pierucci, Enzo Ridolfi, Stefano Pierpaoli, Roberto Salomoni, Celestino Stronati. Assenti: per motivi di lavoro Andrea Zoppi, Franco Bontempo, Luciano Baffetti, Germano Battistoni, Maurizio Giacchetta, Giordano Guzzini; al servizio di Dio mons.Claudio Giuliodori e i compianti Bruno Graciotti, Graziano Bartomioli e Mauro Bellezza.
La convocazione ha riportato alla mente i vecchi tempi, quando il ritrovo era domenicale e la sera prima di ogni partita, presso la sede sociale in via Sacramento, si andava a leggere con molta apprensione la lista dei 16 convocati per la partita. I mister di quel periodo di calcio sono stati Vittorio Giambartolomei, Aroldo Aranci (scomparti da pochi anni), Costanzo, e Donato Andreucci quest’ultimo presente al pranzo conviviale. La “Beretti” Us Osimana al tempo disputava le partite casalinghe sul campo di calcio dal manto di sassi e polvere del Santilli, sede di numerose partite giocate fino all’ultimo respiro sempre con la massima correttezza in campo. Le partite fuori casa si svolgevano nei campi di tutta la regione e non solo. Si è andati in trasferta anche a Spoleto, a Perugia con il pulman organizzato dalla società senza testa.
Dopo abbracci e battute sul colore dei capelli, sempre se presenti, per alcuni, non sono mancati complimenti sulla forma fisica, se pure con acciacchi vari, nonostante il tempo passato. La squadra ritrovata si è poi diretta in un ristorante a Sirolo dove, tra primi e secondi, non sono mancati aneddoti e ricordi che hanno caratterizzato una parte importante della vita dei partecipanti al raduno. Non sono mancati i discorsi ufficiali, primi quelli dei due capitani: Adriano Polenta e Marco Carlini (che poi con il calcio hanno conosciuto anche il professionismo) e da ultimo il saluto del mister Donato Andreucci. Naturalmente si sono ricordati i compagni che non ci sono più e con grande riconoscenza il pensiero è andato anche ai vari dirigenti sportivi che negli anni, ogni domenica hanno accompagnato la squadra, lavato e preparato le magliette, supportato noi tutti ragazzi, donandoci il loro tempo libero sottratto alle proprie famiglie: Giuliano Agostinelli, Maggiori Franco (presidenti del Settore Giovanile), Giustiniano Alocco, Aldo Foresi e tanti altri.
Il ricordo è andato al massaggiatore della squadra, Emilio Moresi detto “lo Roscio”, sempre pronto ad entrare in campo con la sua borraccia d’acqua “miracolosa” ma anche all’indimenticato custode del “Santilli”: Dario Marzioni. Una persona semplice, che per la sua gentilezza, cortesia e disponibilità verso tutti, è rimasto nel cuore dei tanti giovani calciatori che frequentavano il “Santilli”
E’ stata piacevole e inaspettata anche la visita di una tifosa, che venuta a conoscenza dell’incontro tra gli ex calciatori, ha voluto salutare il suo beniamino dell’epoca. Il pranzo ha visto anche la dimostrazione della realizzazione dei dolci in diretta dalle mani sapienti dall’ ex attaccante, oggi chef dolciario, Enzo e degustati di buon gusto da tutti sul momento. Una bella giornata, se si può dire nella sua accezione più ampia, “di sport”, che si è svolta all’insegna della spensieratezza tra aneddoti, ricordi e con un brindisi finale beneaugurante. Di certo, si ripeteranno nuovi incontri per “allargare la rosa dei partecipanti” e rituffarsi nei periodi spensierati del calcio giovanile giallo rosso del nostro passato.
Ma chi erano quelli della Berretti giallo-rossa e chi l’ha visti? Bruno Bottegoni grande terzino, fluidifying full-back, non solo marcatore, ma con le sue doti offensive spingeva la squadra sulla destra; Germano Battistoni, Manfredo Alocco, Mauro Bellezze e Sandro Menghi costituivano l’ultimo baluardo a protezione della riga della porta di questa squadra ed erano pochi i palloni che riuscivano a varcarla; Dante Marzocchini terzinaccio coniugava velocità e prestanza atletica dotato anche di un gran tiro dalla lunga distanza, Franco Bontempo, rappresentava l’evoluzione della specie: veloce ed elegante, era abile nel tackle e nel gioco aereo; Paolo Pierucci è stato il nostro centravanti di sfondamento, il “Bonimba” giallo-rosso con il suo stacco imperioso e vincente ha fatto diverse reti anche di testa. A tutta la squadra assicurava un invidiabile bottino di gol; Adriano Polenta, la sua era la maglia numero 6 fissa, se ne stava ben staccato dietro gli altri marcatori quando c’era da difendere e impostava il gioco quando c’era da attaccare. Libero gentile e leale come lui seppero fare Beckenbauer, Scirea e Franco Baresi; Luciano Baffetti, è stato il nostro Giacinto Facchetti dominava, anche per via della sua altezza, la difesa centrale e dove c’era lui non c’era trippa per gli attaccanti avversari; Maurizio Giacchetta attaccante potente, grande mancino e dallo spiccato senso del gol. Gianni Brera lo avrebbe soprannominato il “Rombo di Tuono” delle giovanili dell’ Osimana; Franco Ferri era il battito cardiaco del centrocampo, elegante e con grande visione di gioco e un’ottima tecnica, la sua maglia era il n° 8; Marco Carlini il capitano ( prima di cedere la fascia ad Adriano) di questa compagine.
Era la bandiera della squadra, “scienza” calcistica allo stato puro: tecnica, corsa e precisione al tiro gli permettevano di segnare con la media di un attaccante, ma anche di individuare il pertugio dove infilare il pallone laddove gli umani vedevano uno spazio vuoto. In grado di far vincere una partita da solo con dribbling ubriacanti. Il passaggio ai compagni non era il suo tocco preferito, quando tutto era chiuso, c’era pronta solo la soluzione del tiro dalla distanza: potente e imprevedibile. I compagni, tutti, sapevano bene che a Marco non gli si poteva dire “passa” altrimenti si incazzava. Andrea Zoppi, maglia n° 7 è stato l’ala destra di questa grande Osimana giovanile, abbinava il calcio al tennis in entrambi gli sport spiccava per la sua tenacia e generosità: a tennis era un “pallettaro” temibile a calcio volava sulla destra dove era imprendibile, alla Domenghini per intenderci; Marco Bevilacqua eccellente centrocampista a tutto tondo, regista che sapeva ben collegare centrocampo e attacco, una risorsa preziosa per la squadra e punto di riferimento per le scelte tattiche del Mister; Graziano Mezzelani centrocampista dal tocco morbido e dall’ assist geniale, fantasista alla Gianni Rivera, peccato sia sempre stato tifoso dell’Inter. Roberto Salomoni il miglior marcatore stretto della squadra, un incrocio tra Pasquale Bruno, Romeo Benetti e Franco Falcetta. Il difensore che manda via la voglia all’attaccante di fare finte o dribbling.
Il mister nel pre-gara gli faceva giurare di non entrare subito a gamba tesa su tibia e perone avversari. Giordano Guzzini scatto fulmineo, dribbling sempre fantasioso, una conduzione di palla in velocità, come si dice nel gergo tecnico, che al bar si traduce in: corsa con il pallone sempre incollato al piede. Come tutte le squadre più blasonate quell’osimana giovanile aveva i suoi gemelli del gol: Enzo Ridolfi e Sergio Palatroni. Un tandem assortito, (anche fuori dal campo) due terminali dal grande fiuto del gol, imprevedibile per l’avversario capire chi era, dei due, il fantasista al servizio del bomber. Mario Ballorini con il compito specifico di recuperare palloni, come gli urlava il mister “interdire”, “fare filtro” termini allora incomprensibili a quel ragazzo con l’ambizione naturale di fare gol. Stefano Pierpaoli il terzino dal piede invertito sempre efficace nella marcatura; Paolo Moresi il George Best di questa buona squadra: cuore e testa. Concentrato di umiltà, qualità e sostanza. Delizia per l’allenatore. Sauro Aliberti nasce come mezz’ala, poi viene spostato dietro, ma rimarrà per sempre un difensore dalle buone qualità tecniche. Impegno ed attaccamento alla maglia giallo rossa, le sue doti che lo hanno premiato facendone una guida apprezzata dell’Osimana nell’ultimo campionato e che ancora oggi allena come Vice. Gianfranco Graciotti è venuto con Claudio Giuliodori dalla Libertas, con la stessa determinazione che metteva in campo e che lo ha portato a sfrecciare sulle fasce, ha intrapreso una nuova avventura professionale. Oggi è un importante broker assicurativo osimano.
Giuliano Mercanti già nelle giovanile sapeva interpretare le qualità del difensore del calcio di oggi, un giocatore duttile e veloce nel prendere la palla e salire in avanti partendo dalla propria linea difensiva. Piedi buoni ma anche tanta testa. Claudio Giuliodori un talento naturale il Van Basten, del nostro attacco, spesso convocato in prima squadra, quando era con noi pungeva in punta di fioretto. Bruno Graciotti, scomparso prematuramente, è stato un centrocampista possente. I piedi non erano buonissimi ma a fatto di generosità e polmoni era insuperabile. Celestino Stronati, capite bene che con le qualità di questi compagni non era facile trovare spazio nella squadra, per me, che ero un attaccante alla Virdis, tanta panchina e forse qualche “treno perso” come in occasione della partita -trasferta a Spoleto.
Celestino Stronati*
*ex calciatore delle giovanili della Primavera-Berretti che ha militato a metà degli anni ‘70 nelle giovanili dell’Us Osimana.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati