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Giano, nuovo sciopero e presidio
dei lavoratori davanti al Mimit

FABRIANO – Domani, in concomitanza con il tavolo di confronto convocato dal ministro Urso tra azienda e sindacati, le maestranze sono state autorizzare a manifestare a Roma dove arriveranno su due pullman in partenza da Fabriano

Un momento di una delle assemblea dei lavoratori della Giano di Fabriano (foto Fb Ugl Chimici)

 

Due pullman con a bordo un centinaio di lavoratori della Giano-Fedrogoni degli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta. partiranno domani, lunedì 4 novembre, dalla città della carta per raggiungere Roma. Alle 17 si avvierà il tavolo di confronto convocato dal ministro Urso tra azienda e sindacati e le maestranze sono state autorizzare a manifestare in presidio davanti al Mimit già nelle ore precedenti. Proprio in concomitanza con il vertice ministeriale è stato infatti proclamato dalle sigle sindacali un nuovo sciopero. L’azienda si è resa disponibile a una parziale ricollocazione degli operai a rischio esubero (sono 195) negli altri stabilimenti del Gruppo ma la proposta è considerata insoddisfacente da istituzioni e sindacati.

Dopo l’ultimo tavolo sul lavoro convocato dal sindaco di Fabriano «è emersa grande compattezza da parte di tutti gli interlocutori – aveva spiegato in una nota Daniela Ghergo -. C’è unità e condivisione di intenti nel portare a Roma, presso il tavolo ministeriale convocato il prossimo 4 novembre, la forza di un intero territorio. Al ministro Urso chiederemo, con forza, di dare rilevanza nazionale alla vertenza Cartiere Fedrigoni che rischia, con la chiusura di Giano srl, di trascinare tutto il comparto Marche del Gruppo Fedrigoni. È necessario prendere tempo: il ministero si faccia portavoce con Fedrigoni nel chiedere di posticipare la chiusura di Giano e i licenziamenti per poter consentire di esplorare, a livello nazionale ed internazionale, possibili acquisizioni sia da parte del Poligrafico che di altre società private. Tutti i partecipanti al Tavolo hanno sottolineato l’irricevibilità della proposta fatta dal Gruppo Fedrigoni perché non garantisce la continuità produttiva e non salvaguarda i posti di lavoro. Chiederemo di rivedere il piano industriale presentato affinché garantisca prospettive future di sviluppo. Fabriano nel mondo è il nome che significa carta e lo tuteleremo a tutti i livelli e in tutte le sedi» aveva concluso il sindaco Ghergo.

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