«Ho depositato oggi un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona e al Nucleo di tutela del Patrimonio culturale di Ancona in merito alle autorizzazioni rilasciate per il progetto per l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra, “Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2” nell’area industriale sovracomunale di Monterosso Stazione. Ci sono elementi che devono essere verificati. Si tratta di un Progetto presentato alla Provincia di Ancona e al Comune di Sassoferrato da un’azienda privata, che non risulta avere dipendenti e nel bilancio 2022 ha chiuso in perdita». Ad annuncialo è Carlo Ciccioli, parlamentare europeo del Gruppo Fdi-Ecr.
L’eurodeputato ritiene che «ci siano altre possibilità che non siano l’invasiva occupazione di suolo in un’area paesaggisticamente pregiata con il fotovoltaico, che può essere ben collocato altrove e non aprire così una ferita gravissima che segnerebbe, per decenni, un territorio ad alta valenza ambientale e naturalistica, anche perché insediato in prossimità di produzioni agricole bio e a ridosso delle abitazioni. – scrive nella sua nota – Dieci-dodici ettari di fotovoltaico a terra, a ridosso del Monte Strega, costituiscono un vero e proprio stravolgimento del paesaggio e di tutti gli eco-sistemi in uno dei “Borghi più belli d’Italia”, Sassoferrato, e contravvengono ad una scelta che sul territorio, nelle alte Marche, si è fatta da tempo, nuove coltivazioni biologiche in agricoltura, turismo d’ambiente, tutela del paesaggio. Senza dimenticare che stiamo parlando di un territorio che ha conosciuto danni per l’alluvione del settembre 2022».
Ciccioli ipotizza inoltre «che ci si trovi di fronte ad una vera e propria speculazione di chi può trarne grandi benefici. Non solo. Occorre che si chiarisca anche se l’area interessata dal progetto sia un’area industriale o un’area produttiva sovracomunale, con i responsabili della Provincia di Ancona che non forniscono una risposta in merito e che, qualora fosse ‘sovracomunale’ non hanno mai disposto l’indispensabile strumento attuativo dell’Accordo di programma. Infine, il mio esposto-denuncia evidenzia come la Soprintendenza abbia richiesto, per ben due volte, un’integrazione di documentazione mai consegnata e questo rappresenta un grave vulnus nei confronti delle istituzioni» conclude l’europarlamentare di FdI, on. Carlo Ciccioli.
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