Sabato prossimo, 9 novembre, si svolgerà ad Ancona, in Piazza del Plebiscito, detta Piazza del Papa, la manifestazione regionale indetta dal Comitato referendario per l’abrogazione della legge sull’Autonomia Differenziata per ribadire il suo No convinto a una riforma che spacca l’Italia, e dire “Sì all’Italia unita, libera e giusta”. Saranno presenti in piazza le sigle del comitato (sindacati, associazioni, partiti) e amministratori locali delle Marche che si oppongono al disegno di legge per l’autonomia differenziata per far sentire la loro voce contro una riforma ingiusta e dannosa per il Paese. Interverranno assieme i rappresentanti delle organizzazioni per spiegare quello a cui si andrebbe incontro con queste autonomie.
«Si tratta di un progetto che sconvolge gli equilibri costituzionali, mortifica l’autonomia comunale per un neocentralismo regionale di cui l’Italia non ha certo bisogno. -ricorda una nota del Comitato regionale referendario di cui fa parte anche la Cgil – Un disegno volto a compromettere diritti fondamentali e ad indebolire ulteriormente le strutture fondamentali dello Stato, a partire dal Servizio Sanitario Nazionale e dal sistema dell’istruzione. L’articolo 5 della Costituzione pone come principio fondamentale l’unità della Repubblica a garanzia dell’uguaglianza dei diritti di cittadine e cittadini, ovunque risiedano. Il nesso tra questi due elementi fondativi della nostra storia repubblicana è sancito nei primi articoli della Carta: volerlo infrangere significa separare ed emarginare le persone, a seconda della loro capacità economica e della regione in cui vivono. Significa aumentare ulteriormente diseguaglianze e squilibri territoriali, rinunciando per sempre a un progetto democratico di giustizia sociale per consentire il “pieno sviluppo della persona umana” e “l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori e lavoratrici all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”».
Secondo il Comitato «l’autonomia differenziata creando un megacentralismo regionale danneggia e limita l’autonomia stessa dei comuni, contribuendo allo stesso tempo a dividere il Paese, creando regioni (e cittadini) di serie A e di serie B. L’Italia è un paese che ha bisogno di ricuciture, non di ulteriori e pericolosissime spaccature. Le Marche e il centro Italia rischiano di essere il soggetto più fragile, schiacciati ancora una volta tra Nord e Sud, e con tante aree interne che soffrono già di numerosi disservizi e che verrebbero ancor più colpite». Appuntamento quindi il 9 novembre a partire dalle 10.30 in Piazza del Papa ad Ancona, insieme a tutti coloro che hanno sostenuto e contribuito a promuovere il referendum.«Anche le Marche dicono No a questa inaccettabile legge spacca Italia» chiude il comunicato.
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