Un carrozziere jesino di 48 anni era stato contattato da un sedicente dottore che diceva d’aver avuto un incidente con la propria auto nella zona di Salerno, e che doveva trasportare il veicolo incidentato presso la sua carrozzeria, chiedendogli di prendere contatti con il trasportatore e fornendogli un numero di telefono.
Il carrozziere ha quindi subito chiamato il trasportatore che lo ha informato che per il trasporto presso la sua carrozzeria avrebbe dovuto corrispondergli la somma di 800 euro più iva, per un totale di 956 euro.
A questo punto, gli ha fornito un iban su cui effettuare il bonifico.
Operazione di versamento che non è andata a buon fine per cui la vittima ha ricontattato l’incaricato al trasporto dell’auto mettendolo a conoscenza di quanto accaduto. Per tutta risposta, ecco che gli sono state fornite nuove coordinate bancarie e la vittima ha effettuato il bonifico richiesto comunicandolo via WhatsApp al trasportatore.
Lo stesso giorno, è stato raggiunto telefonicamente dal sedicente dottore che gli ha comunicato che non poteva effettuare il trasporto a mezzo bisarca bensì con un carro attrezzi pertanto il prezzo da pagare sarebbe stato più alto ovvero 1.900 euro, aggiungendo che gli avrebbe fatto subito un bonifico per tale somma, che poi avrebbe dovuto inserire nella fattura di riparazione. A conferma, gli ha inviato la copia di un bonifico nel quale non appariva l’ordinante ma solo il nome della vittima quale beneficiaria.
Successivamente, la vittima ha effettuato un nuovo bonifico di 970 euro allo stesso iban ma, ricontattato dal sedicente dottore, questo lo informava che avrebbe dovuto trasportare oltre alla macchina un altro mezzo di proprietà della moglie e che pertanto per il trasporto avrebbe dovuto pagare ulteriori 790 euro.
Il carrozziere anche in questo caso ha proceduto ad effettuare un nuovo bonifico dopodiché non è più riuscito a contattare il ‘dottore’, capendo che tutto ciò non era altro che una truffa.
Rivoltosi agli agenti del Commissariato di Jesi per sporgere denuncia, a seguito delle indagini, gli agenti sono risaliti a due calabresi, una donna e un uomo di 35 e 45 anni, denunciati per truffa in concorso.
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