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Bracconaggio, ucciso a fucilate
il falco ‘Calogero’, al via le indagini
dei carabinieri Forestale

OSIMO - Le associazioni ambientaliste Enpa, Lac, Lav e Wwf hanno inoltrato una denuncia. «L’atto criminale, commesso ai danni dal falco lanario, una specie che versa in pessimo stato di conservazione, è solo l’ennesimo gravissimo episodio di una lunga serie di abbattimenti illegali che si sono registrati nella nostra Regione»

Il falco lanario ‘Calogero’

 

Bracconieri scatenati ad Osimo. Dopo l’abbattimento a fucilate del rarissimo falco lanario, dotato di trasmettitore Gps, che faceva parte di un programma di reintroduzione nell’ambito del progetto europeo Life Lanner, l’Enpa Marche, la Lac Marche , la Lav Marche e il Wwf Marche hanno formalizzato una denuncia ai Carabinieri Forestali. «L’animale, rilasciato in Lazio e dotato di radiocollare, era monitorato dai volontari che collaborano al progetto e che da diversi giorni non segnalavano movimenti. Dopo una ricognizione sul luogo da cui proveniva il segnale Gps, – ricordano in una nota a forma congiunta le associazioni animaliste – il Falco è stato quindi ritrovato ucciso da una fucilata, come ha successivamente dimostrato la radiografia effettuata. Il Lanario è una specie che versa in un gravissimo stato di conservazione e in rapido decremento in tutta Europa. In Italia, un censimento del 2023 ha stimato che le coppie nidificanti sono solo 24, la maggior parte localizzate in Sicilia».

La radiografie effettuata sulla carcassa del falco lanario che certifica la presenza di pallini da caccia

L’atto criminale, commesso ai danni di una specie che versa in pessimo stato di conservazione «è solo l’ennesimo gravissimo episodio di una lunga serie di abbattimenti illegali che si sono registrati nella nostra Regione e contro i quali le istituzioni dimostrano un inspiegabile disinteresse. In particolare, nella zona dove è stato rinvenuto il lanario morto, ormai da anni i cittadini residenti segnalano continuamente spari, anche vicinissimi alle abitazioni: quindi una situazione pericolosa anche per le persone. – rammentano Enpa, Lac, Lav e Wwf  – Nonostante questo, però, i controlli risultano scarsissimi ed inefficienti. Ricordiamo infatti l’abbattimento di un falco pescatore, dell’aquila reale a Frasassi, per fortuna poi recuperata e tornata a volare e di innumerevoli altri rapaci e specie protette che ogni anno vengono abbattute illegalmente da bracconieri senza scrupoli e nel silenzio assordante delle istituzioni. Come associazioni ambientali faremo di tutto per individuare il responsabile del barbaro gesto e a tal fine è stata già inoltrata una denuncia ai Carabinieri Forestali che già altre volte hanno brillantemente concluso le indagini contro bracconieri responsabili di abbattimenti illegali» conclude il comunicato.

 

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