Venerdì prossimo, 15 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello studente, la Rete degli Studenti Medi delle Marche e Gulliver – Unione degli Universitari scenderanno nelle piazze di tutta Italia per protestare «contro l’indifferenza e la violenza politica di un Governo che ha deciso di annientare progressivamente il diritto allo studio della comunità studentesca» si legge nel manifesto politico della mobilitazione. «Abbiamo indetto una mobilitazione regionale che avrà luogo presso Piazza Roma ad Ancona venerdì 15 alle ore 15.30, per denunciare scelte irresponsabili che, tra tagli e censure, minacciano il nostro futuro e il nostro diritto a vivere in una società equa e democratica.- spiega una nota ufficiale di Rete degli Studenti Medi delle Marche e Gulliver – Unione degli Universitari – Le politiche del Governo mirano a distruggere la scuola e l’università pubblica, negando ai giovani di oggi le basi per un futuro dignitoso e consapevole. Di fronte all’ennesimo taglio di 41 milioni di euro per la scuola e più di 500 milioni per gli atenei italiani – che significa aule insicure, programmi scolastici inadeguati, università sempre più esclusive e disuguaglianze crescenti – risponderemo scendendo in piazza ed esprimendo il nostro dissenso energicamente».
I manifestanti si dicono «solidali con il popolo palestinese, vittima di un genocidio, e con il popolo libanese, su cui il nostro Governo tace per non disturbare i propri alleati. Condanniamo questa complicità silenziosa, condanniamo i finanziamenti che contribuiscono a portare avanti questo sterminio, e chiediamo giustizia per una popolazione che ha diritto a poter vivere nella propria terra. Il Governo Meloni – secondo Rete degli Studenti Medi delle Marche e Gulliver – tenta di zittire le voci critiche, di criminalizzare ogni forma di dissenso e protesta, mettendo a rischio la stessa libertà di espressione che è fondamento della democrazia. Siamo qui per ribadire che non ci faremo intimidire: pretendiamo un Paese in cui poter alzare la voce senza subire repressioni e censure». Le due associazioni sostengono anche il referendum contro l’Autonomia Differenziata, «una misura anticostituzionale e divisiva che mira a creare un’Italia sempre più diseguale, allontanando i cittadini dalle stesse opportunità e diritti fondamentali. Rifiutiamo un Paese in cui la provenienza geografica decida della qualità dell’istruzione e dei servizi» concludono.
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