facebook rss

La qualità della vita nel 2024:
Ancona è trentesima in Italia,
resta la migliore in ambito regionale

LA CLASSIFICA di ItaliaOggi. Il capoluogo di regione sale sul podio (terzo) per i servizi legati alla Salute. Tra le altre province marchigiane la migliore è risultata essere quella di Macerata

Il porto di Ancona (foto d’archivio)

di Luca Patrassi 

Pubblicata la classifica 2024 (prima edizione 1990) di ItaliaOggi sulla Qualità della vita nelle oltre cento province italiane, messa a punto tenendo in considerazione diversi fattori, tra cui salute, sicurezza, reddito, cultura o istruzione. Secondo la classifica di quest’anno, la provincia italiana in cui si vive meglio è Milano, seguita da quelle di Monza-Brianza e Brescia. Ancona perde due posizioni (da 28 scende a 30), è sul podio (terza) per la Salute e resta saldamente al vertice regionale. Macerata sale di cinque posizioni, ora è a quota 36 (era a 41 lo scorso anno), Ascoli è stabile al quarantesimo posto, Fermo è a quota 44 (risale di sei posizioni) e Pesaro scende a 47 da 37. La classifica di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, è stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”. Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta”, “Insufficiente”. Ancona è “buona”. In particolare, Ancona si posiziona: Affari e lavoro: 46° posto, Ambiente: 25° posto, Reati e sicurezza: 31° posto, Sicurezza sociale: 71° posto. Istruzione e formazione: 10° posto. Popolazione: 37° posto. Sistema salute: 3° posto, Turismo (inserito quest’anno): 48° posto, Reddito e ricchezza: 32° posto. In generale si conferma la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale. Ecco i criteri seguiti e i risultati.

Portonovo

Affari e lavoro. La dimensione “Affari e Lavoro” comprende 8 indicatori, che riportano informazioni sul mercato del lavoro (tasso di occupazione e disoccupazione distinti per sesso), sulla nati-mortalità aziendale, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative. Bolzano e Bologna si piazzano,, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Verona, Trieste e Padova. A chiudere la classifica Napoli. Ambiente. La dimensione “Ambiente” è articolata in due sottodimensioni: una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale; la seconda positiva, in cui figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali. Monza e della Brianza apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. In coda Catania. Reati e sicurezza. L’analisi dei risultati rilevati in questa e nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Enna è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando 9 posizioni rispetto all’anno precedente. Seguono, nell’ordine, Frosinone, Benevento e Campobasso. Chiude Rimini. Sicurezza sociale. La dimensione “Sicurezza sociale” ha subito alcune variazioni nell’impianto complessivo lo scorso anno. È stato eliminato il dato sui Neet, ovvero la percentuale di persone in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano e non aderiscono a programmi di formazione, in quanto non più prodotto dall’Istat. L’indicatore è sostituito dal tasso di inattività registrato tra i 25 e i 34 anni. La provincia che quest’anno apre la classifica è Rovigo, seguita da Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. La provincia in coda è Taranto.

Istruzione e formazione. La dimensione “Istruzione e formazione” fornisce una valutazione circa la dotazione di capitale umano e comprende 6 indicatori, tutti positivamente associati alla qualità della vita, tratti dal BES (Benessere equo e sostenibile) curato dall’Istat: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli c.d. terziari, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Apre la classifica Bologna, confermando il piazzamento dello scorso anno. A seguire altre due province del Nord-Est, Trento e Trieste, e Milano in rappresentanza del Nord-Ovest. La provincia in ultima posizione è Crotone. Popolazione. La struttura di questa dimensione di analisi è stata modificata nel 2022, con l’eliminazione della densità demografica; la sostituzione del numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna; l’inserimento di 5 nuovi indicatori, di cui 3 nella dimensione negativa (l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia) e 2 nella dimensione positiva (la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 anni). L’inserimento dei nuovi indicatori ha un effetto profondo sulla composizione del gruppo di testa, da cui escono tutte le province dell’Italia meridionale e insulare che occupavano fino a due anni fa posizioni di vertice. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da dieci anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Monza e della Brianza, Milano e Brescia. Chiude la classifica Sud Sardegna.

L’ospedale regionale di Torrette (Archivio)

Sistema salute. Isernia apre la classifica della dimensione relativa al “Sistema salute”, confermando il piazzamento già conseguito lo scorso anno, così come Terni, seconda classificata. A seguire Ancona, Pavia e Genova che a loro volta confermano gli eccellenti piazzamenti conseguiti nelle passate edizioni dell’indagine. I servizi sanitari si concentrano prevalentemente nelle città metropolitane e in poli di eccellenza nella ricerca medica (Pisa e Siena), ma esistono anche altri fattori. Chiude la classifica Vibo Valentia. Turismo. A partire da quest’anno la dimensione “Turismo” comprende anche intrattenimento e cultura. Apre la classifica Bolzano, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna. Reddito e ricchezza. Milano conferma il primo posto già ottenuto nelle ultime quattro edizioni. A seguire Bologna, Modena, Biella e Parma. Chiude la classifica la provincia di Crotone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X