Si è parlato anche di rinnovo della flotta dei bus pubblici e della pulizia dei mezzi, questa mattina in Consiglio comunale ad Ancona. Su richiesta del conigliere comunale d’opposizione Giacomo Petrelli (Pd) è stato analizzato, numeri alla mano, il parco mezzi del Tpl che circola nel capoluogo di regione. In tutto 126 bus dei quali 84 alimentati a metano 27 a gasolio e 9 filobus e 2 mezzi elettrici. «Possiamo quindi affermare che il 90% dei veicoli produce emissioni in atmosfera e questo sicuramente non può essere in linea con gli obiettivi di sostenibilità che tutti ci poniamo – ha obiettato Petrelli – Conosco bene il processo per la realizzazione dell’anello filoviario e dei filobus a marcia autonoma, come il progetto del Pnrr che prevede l’acquisizione di ulteriori 9 mezzi elettrici. Chiede cos’altro intende fare l’amministrazione comunale per il rinnovo della flotta dei mezzi del trasporto pubblico locale anche in termini di rinnovamento tecnologico? Si vuole inserire un sistema tap&go con pagamento digitale?» ha domandato il consigliere dem.
I 126 bus hanno un’età media di 13 anni, «quindi sono vetusti e vorremmo iniziare a rinnovare il parco-mezzi grazie a vari finanziamenti, anche il Pnrr, anche all’acquisto di 9 a trazione elettrica che verranno messi in servizio entro giugno il 2026 – ha risposto il vice sindaco Giovanni Zinni – Inoltre grazie al Piano strategico nazionale è previsto l’acquisto di 20 mezzi, divisi tra alimentazione elettrica e metano che entreranno in servizio dilazionati in 7 anni, fra il 2026 e il 2033. Per quanto riguarda invece l’anello filoviario abbiamo rimodulato il progetto e verranno acquistati sei filobus di tipo di bimodale che possono andare sia sul filo che in autonomia elettrica». Zinni ha poi chiarito che Conerobus ha comunicato che nel corso del 2023 che sono stati puliti quotidianamente gli interni-eterni di tutti gli autobus ed è stata effettuata una pulizia straordinaria dei mezzi ogni 19 giorni. «Un dato superiore a quanto richiesto dal contratto di servizio stipulato dal comune e Atma che richiede la pulizia quotidiana di almeno l’80% dei mezzi e di una pulizia straordinaria ogni 30» ha evidenziato. Con Conerobus, tra l’altro, il Comune sta studiando strategie non solo per il corretto funzionamento dell’anello filoviario «che andrà a decongestionare tutto il vecchio piano corse e rendere più efficiente funzionale tutto il sistema del Tpl» ma per avere una viabilità di supporto all’esistente.
Petrelli, dal canto suo, ha ricordato che per il Pums il trasporto pubblico locale dovrebbe arrivare al 31% del totale dei trasporti di Ancona «per rinnovare la flotta e andare verso una transizione green. State portando avanti le scelte politiche avviate dalla precedente amministrazione.- ha rimarcato – La scorsa estate avete tagliato un sacco di corse del Tpl e spero davvero che riuscirete a portare avanti questi progetti. A mio giudizio occorre pianificare un sistema di pagamento con dispositivi contactless anche perché l’anello filoviario che sarà la nostra vera metropolitana di superficie».
Anche la consigliera Maria Grazia De Angelis (FdI) ha presentato stamattina in aula una interrogazione sulla linea filotranviaria nata nel 1949 con 26 chilometri di percorso oggi ridotti a 5. Il vice sindaco ha escluso che ci sia paternità politica su questo progetto da intendere come «recupero dell’identità storica dell’utilizzo dei filobus di Ancona. Oggi abbiamo 2 km di linea filoviaria che ha perso il nulla osta ministeriale perché non è stato più portato avanti dalle precedenti amministrazioni. Il progetto della precedente amministrazione si era arenato al ministero perché prevedeva appunto di recuperare 2 km di linea dimessa. Oggi però esiste un organo di controllo previsto dal ministero che si chiama Ansvisa nato sulla scia dell’emotività di determinati incidenti che ci sono stati a livello nazionale qualche anno fa. Organo che è andato a colmare un vuoto di controllo che c’era. Ed in questo ambito è emerso che i 2 km di linea dismessa di Ancona non si possono recuperare così ma va fatta un’intera manutenzione straordinaria perfettamente certificata. Abbiamo rimodulato il progetto con la tecnologia bimodale che ci consente l’utilizzo dei 4 km di linea esistente che ha già nulla osta ed è già in funzione. I 2 km mancanti li recuperiamo con la modalità bimodale che permette l’autonomia di 2 km grazie alle batterie».
Secondo Zinni però la vera partita di gioca nell’immaginare «quali sono le corse che dobbiamo tenere in vita e quali non sono poi così funzionali. Dobbiamo razionalizzare il nostro piano affinchè anche attraverso le rotture di carico, i terminal extraurbani del Verrocchio e di piazza d’Armi da connettere all’anello filoviario. Questa è la vera sfida» ha concluso Giovanni Zinni.
(Redazione CA)
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