«Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte. La situazione di stallo in cui ci troviamo continua ad arrecare gravi danni all’azienda e genera insicurezza tra i dipendenti. Noi abbiamo sperato in un esercizio provvisorio capace di permettere all’azienda di lavorare in continuità avendo sempre come obiettivo primario il mantenimento e rafforzamento del brand sui mercati. La produzione è ferma dal 25 ottobre e ad oggi non ci sono state mai illustrate le linee guide operative tendenti ad assicurare il rilancio necessario in una fase in cui l’immagine dell’azienda ne esce duramente colpita. Siamo anche preoccupati per un aspetto fondamentale che forse viene poco affrontato: è urgente programmare ed organizzare la gestione dei vigneti e coinvolgere i viticoltori per la prossima vendemmia. senza uva non c’e’ futuro. Siamo nelle mani della Corte di Appello, imploriamo che si pronunci nel più breve tempo possibile per dare certezza a noi dipendenti, soci e territorio. Attualmente la data è fissata per metà Gennaio…..troppo in avanti per poter sperare in una concreta ripresa». Parole disperate che arrivano dal Comitato dei Dipendenti della cooperativa Terre Cortesi Moncaro di Montecarotto in procedura fallimentare.
Proprio ieri è stata presentata da Mirella Battistoni, consigliere regionale Fdi, una mozione urgente per salvaguardare e per sollecitare una rapida soluzione alla crisi che sta colpendo la cooperativa vitivinicola e il territorio nel corso della seduta del Consiglio regionale. «Tale iniziativa segue l’incontro al quale ho partecipato personalmente sabato 16 novembre con soci e collaboratori della cooperativa, un momento toccante e istruttivo che ha messo in evidenza l’importanza di intervenire tempestivamente. – spiega Battistoni in una nota – La mozione mira non solo alla revoca della procedura fallimentare attivata dal Tribunale di Ancona, ma anche all’anticipo della data dell’appello, attualmente fissata per gennaio. È cruciale agire subito: l’attuale blocco delle lavorazioni, imposto dai curatori fallimentari, sta impedendo operazioni fondamentali come la potatura nei vigneti di proprietà della Moncaro e rischia di compromettere l’intera filiera vitivinicola».
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