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Uoc Cardiologia e Utic Senigallia:
«Volumi di attività
tornati ai livelli pre-Covid»

SANITA' - L'assessore Filippo Saltamartini: «Il potenziamento della rete ospedaliera e dell’assistenza sul territorio sta dando i suoi frutti e questo ha permesso di contribuire a recuperare le prestazioni ambulatoriali e gli interventi che erano stati rinviati a causa della pandemia»

L’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e Utic dell’Ospedale “Principe di Piemonte” di Senigallia diretta da Fabrizio Buffarini, ha in carico l’assistenza di pazienti con patologie cardiologiche acute e croniche provenienti dal pronto soccorso, da altri reparti o afferenti dal territorio.
«La Uoc quest’anno è tornata ai numeri di ricovero Pre-Covid – rende noto l’Ast -, i ricoveri ordinari si aggirano a circa 600 l’anno di cui l’80% sono dovuti a patologie cardiologiche acute di provenienza dell’area emergenza urgenza, il resto trattasi di ricoveri ordinari / elettivi. L’Utic, reparto di degenza cardiologica ordinaria, tratta le sindromi coronariche acute (infarto del miocardio), scompenso cardiaco acuto, shock cardiogeno, aritmie maligne potenzialmente letali, miocarditi e pericarditi, tromboembolia polmonare acuta. Questo reparto dispone di 6 posti letto e il personale è esperto nella gestione dei più moderni e aggiornati dispositivi per l’assistenza respiratoria non invasiva e per l’ultrafiltrazione continua ed intermittente. I volumi prestazionali e la qualità dell’assistenza sono in linea con le raccomandazioni Agenas. I dati di mortalità a 30 giorni per infarto del miocardio acuto, forniti dal piano nazionali esiti (Pne 2023), sono sotto la media nazionale (3.5% vs 7.1%)».
Nel reparto di degenza ordinaria, «10 posti letto – prosegue -, i pazienti possono essere monitorizzati e trattati, vi vengono ricoverati i pazienti nella fase sub acuta che iniziano il percorso di riabilitazione cardiologica. La sala chirurgica per impianti di pacemaker è attiva 24h/24 tutti i giorni per impianti di pacemaker temporanei in urgenza e in orario ambulatoriale per impianti di pacemaker definitivi, loop recorder, Pm defibrillatori e biventricolari per un totale di circa 110 impianti annui».
Anche l’attività ambulatoriale «è in netto incremento rispetto agli anni precedenti e si sta allineando all’attività ambulatoriale Pre-Covid. Sono state eseguite infatti quest’anno ben 2.500 prestazioni ambulatoriali di varia tipologia su pazienti prenotati a CUP o come “presa in carico”. Sono state eseguite inoltre circa 4.000 consulenze richieste dall’area emergenza urgenza. Settimanalmente vi sono ambulatori dedicati al follow up di pazienti con scompenso cardiaco cronico e per i pazienti portatori di dispositivi impiantabili (circa 1.000 pazienti portatori di pm e circa 320 pazienti con scompenso cardiaco cronico)».

L’assessore Filippo Saltamartini (Archivio)

«Tutti questi risultati e questo incremento di attività – spiega Buffarini – sono stati resi possibili grazie al grande lavoro ed impegno di tutto il personale in servizio con il turn over di medici che hanno sostituito i pensionamenti, l’inserimento di una nuova unità nello scorso mese di ottobre oltre a una stabilizzazione».
Tra i progetti futuri, nell’ottica di una sempre più stretta integrazione ospedale-territorio, è prevista l’erogazione di prestazioni quali consulenze e monitoraggio da remoto di pazienti ospiti in strutture residenziali quali Rsa e Casa della Salute. La Uoc è accreditata come centro di formazione per i medici in formazione specialistica della scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università Politecnica delle Marche.
«Il potenziamento della rete ospedaliera e dell’assistenza sul territorio – dichiara il vice presidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -, sta dando i suoi frutti e questo ha permesso di contribuire a recuperare le prestazioni ambulatoriali e gli interventi che erano stati rinviati a causa della pandemia di Covid-19. Stiamo lavorando per colmare l’atavica carenza di personale legata alla mancata programmazione passata del turnover legato ai pensionamenti dei professionisti e per ammodernare le strumentazioni per garantire ai cittadini cure tempestive».

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