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«Beko, a rischio altri 400 posti
di lavoro nella sede impiegatizia»

FABRIANO – Per giovedì mattina i colletti bianchi hanno indetto un’assemblea con presidio presso la sede centrale di viale Aristide Merloni. Fim, Fiom e Uilm con la Rsa impiegati: «L’ennesima “catastrofe del territorio” già duramente colpito da anni di crisi del settore dell’Elettrodomestico»

 

Fim Fiom e Uilm provinciali di Ancona e le Rsu impiegati in concomitanza allo sciopero indetto per giovedì 28 novembre nelle sedi impiegati della Beko di Fabriano, indicono un’assemblea con presidio alle ore 11 presso la sede centrale di viale Aristide Merloni, 47. «La Beko nell’incontro tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha presentato un piano industriale “brutale”, che prevede chiusure, licenziamenti e delocalizzazioni e che va ritirato. La multinazionale turca ha difatti dichiarato la chiusura degli stabilimenti di Comunanza e di Siena, il ridimensionamento della fabbrica frigoriferi di Cassinetta, la ristrutturazione dello stabilimento di Melano, la chiusura della ricerca e sviluppo di Fabriano e più in generale tagli in tutti i siti e gli uffici italiani, per un totale di 1.935 esuberi su 4.440 occupati» ricordano Fim Fiom e Uilm territoriali e le Rsu degli impiegati.

Decisione che viene ritenuta dai sindacati «grave e inaccettabile la decisione della multinazionale turca, che dopo l’acquisizione del gruppo Whirlpool con l’obbiettivo annunciato di diventare un colosso industriale in Europa, nel giro di poco tempo ha manifestato la sua vera intenzione, ovvero di fare una mera operazione commerciale per l’acquisizione di quote di mercato e marchi storici nel panorama del bianco – si legge in una nota a firma congiunta – Il piano industriale della Beko prevede nello specifico, il licenziamento di718 impiegati tra gli enti di: ricerca e sviluppo, commerciale Italia, commerciale Medio Oriente e Africa e nelle funzioni regionali. Nella sede impiegatizie di Fabriano avverrà il piu importante taglio, di fatto sono previste le chiusure di enti e il depotenziando di funzioni, si immagina che dei circa 550 impiegati a Fabriano sono a rischio posto di lavoro oltre 350 posti di lavoro».

Da anni le sedi impiegatizie sono continuamente smantellate «dalle continue “ristrutturazioni” attraverso licenziamenti operati prima da Indesit, poi da Whirlpool e oggi da Beko, con la perdita di eccellenze professionali e innovazioni che per riflesso indeboliscono il territorio regionale e nazionale» rammentano le sigle sindacali. Il 28 novembre alle 11 gli impiegati in sciopero pertanto presidieranno in assemblea la sede centrale Beko per manifestare tutto il loro dissenso «contro il piano scellerato della multinazionale e per chiedere alle istituzioni, ai sindaci del territorio, alla regione Marche e Governo di mettere in campo tutte le azioni necessarie, compresa l’annunciata “Golden Power” per evitare quest’ennesimo disastro industriale italiano. All’assemblea sono invitati a partecipare tutte le istituzioni e forze politiche, per dire tutti insieme no all’ennesima “catastrofe del territorio” gia duramente colpito da anni di crisi del settore dell’Elettrodomestico» conclude il comunicato delle Segreterie territoriali di Fim Fiom e Uilm e delle Rsu degli impiegati.

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