Il dibattito infuocato che oggi pomeriggio è scaturito tra minoranza e maggioranza nell’ala consiliare di Ancona attorno al Dup 202-2028, approvato a maggioranza, si è imperniamo nel fulcro di pochi filoni tematici. La discussione si è accesa sull’inquinamento da polveri sottili al porto e sul progetto del Molo Clementino, del Pia2, sul nuovo corso della cultura nel contenitore della Mole Vanvitelliana e sugli arredi di Corso Garibaldi. Il presidente del Consiglio comunale Simone Pizzi ha dovuto faticare per mantenere l’ordine in aula tra scambi di accuse e recriminazioni che i due fronti si sono addossati reciprocamente.
A proporre un attento focus sullo scalo portuale è stato il consigliere Giacomo Petrelli (Pd, anticipato nelle battute dalla collega di gruppo Mirella Giangiacomi che in apertura della discussione aveva spostato l’attenzione sul Pia 2, il flop degli spettacoli e del recupero di Corso Garibaldi «prospettato con grande enfasi, ma dove ad oggi non abbiamo visto neanche i cestini. L’Anfiteatro non è stato aperto, ma è quello che era prima, e’ stato solo montato un palco nella spianata di fianco all’anfiteatro» ha fatto osservare la consigliera dem.
Il dem Giacomo Petrelli, che ha presentato un emendamento poi bocciato dalla maggioranza, ha invece osservato che «nel Dup non c’è scritto che il sindaco volete mettere in atto tutte le azioni possibili sia sul piano politico sia su quello amministrativo per bloccare l’iter di realizzazione del Molo Clementino, che volete interromperlo. A marzo 202 avete avuto l’occasione di votare la mozione a firma del consigliere Rubini ma non l’avete fatto, vi siete ben guardati dal farlo e siete venuti meno all’impegno che avete scritto qui nel Dup. Del resto siete voi stessi a confermare questa incoerenza. Leggo dal Dup “le priorità di sviluppo delle attività portuali stanno trovando positiva attuazione negli strumenti di programmazione dell’autorità portuale e che i contenuti del Dpss definiscono un quadro coerente con gli obiettivi dell’amministrazione comunale” Ma nel dpss già approvato dal ministero dell’infrastruttura dei trasporti c’è scritto che si va avanti a chiare lettere con il Molo Clementino. C’è una bella confusione: interromperlo però siamo d’accordo con il gli obiettivi del del Dpss? Il sindaco continua ad alimentare questa confusione dicendo se il ministero ci dice di sì si rilasciano il provvedimento di via per il banchinamento del Molo Clementino, allora sono d’accordo anch’io se no. Sulla penisola avete le idee chiare anche senza il provvedimento di via mentre sul Molo Clementino no».
Per Petrelli su questi temi la maggioranza continua a esprimere ambiguità «come durante la campagna elettorale e ora non riuscite a gestire questa doppiezza, – ha detto – se non fosse che questa totale incertezza va a produrre poi effetti devastanti sull’economia del porto, rischia di far scappare gli operatori, gli investitori e i principali player mondiali» Petrelli ha poi fatto notare che tra gli obietti «che vi eravate posti per l’anno 2024 c’era quello di realizzare delle verifiche epidemiologiche e di individuare delle relative misure contingenti e misure attuative. Oggi nel report scrivete che le attività di verifiche epidemiologiche erano già comprese nel progetto Pia 1, già avviato, realizzato e concluso dalla precedente amministrazione. E’ l’unico caso al mondo in cui le attività sono precedenti rispetto al momento di cui si siamo posti l’obiettivo». Il consigliere ha infine bollato come «un disastro completo la cultura: 2 mostre non sono state attivate per mancanza di risorse economiche, lo stesso vale per il Conero film festival: non attivato per mancanza di risorse economiche. Anve il convegno Ciriaco di Ancona non è stato realizzato. Verrebbe da chiedersi di che cosa si è occupata l’assessore Bertini, non reperire risorse»
Immediata la replica di Jacopo Toccaceli, capogruppo di maggioranza di FdI che ha ritenuto invece «ottimo il lavoro svolto in 12 mesi dall’Amministrazione comunale. Voi del centrosinistra spiegatemi perché è stata fatta morire la Fiera che era in attivo. Potevamo lavorare meglio, certo ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questo è il bilancio politico amministrativo del primo anno completo della giunta Silvetti. Giusto per per divertimento intellettuale il piano del porto che prevedeva lo spostamento dei traghetti dell’area cantieri è stato licenziato nel ‘99 da questo consiglio comunale, sono passati 25 anni e non è stato fatto nulla. E paliamo della madre di tutte le battaglie, il Molo Clementino: ogni azione va fatta nei termini di legge e la priorità di questo indaco è la salute delle persone. Quali sono i players mondiali del porto che staremmo facendo fuggire? Sulle frazioni cosa è stato fatto negli ultimi 25 anni? Noi in 12 mesi non siamo riusciti a fare quello che un’altra maggioranza non è riuscita a fare in 25 anni. Abbiamo superato l’idea del museale che deve essere imbalsamato, ci stiamo avvicinando a una idea moderna dove insieme alla cultura c’è ristorazione, c’è gente che lavora e questa è la nuova Mole».
Entrando nel dibattito Carlo Maria Pesaresi (Ancona diamoci del Noi) ha definito «modesto il livello del Dup. Governare è molto più difficile che fare promesse elettorali e su questo si è trovata a fare i conti l’attuale amministrazione. – ha eccepito – Al di là del disastro dell’Assessorato alla Cultura che inanella una serie ‘di non fatto per impossibilità di risorse’ sul resto francamente non emerge tutto questo o gran risultato. E’ il primo anno, per carità, però un bagno di umiltà forse va fatto nel celebrare una Grande Ancona che rimane molto lontana dagli obiettivi che vi eravate dati. Aspetteremo la prova del bilancio di previsione per capire se riuscirete a fare un passo in avanti. La scusa che governate da troppo poco tempo poi non reggerà più»
Susanna Dini (Pd) che ha annunciato il voto contrario del suo gruppo ma favorevole all’emendamento Petrelli, ha ribadito quindi che «questo Dup non ci ha entusiasmato per niente sia per gli errori materiali che capitano, che per i contenuti. Non starò a ripete le contraddizioni ma almeno non leggo più della stazione marittima, aspetteremo la nota di aggiornamento con il bilancio».
Da questo momento in poi della seduta consiliare si sono susseguiti a ripetizione degli assessori presenti in aula chiedendo la parola per competenza di argomenti. Stefano Tombolini , con delega ai Lavori pubblici, ha contrattaccato evidenziando che «se questo è il livello delle osservazioni, sono sollevato. Ho sentito parlare del Molo Clementino, del Pia, del corso Garibaldi e della Mole, del disastro che sta facendo l’assessore ma non sono più una novità, qualora fosse vero il vostro giudizio. Noi stiamo facendo cose nonostante la città che avete lasciato sia una città in cui quello che effettivamente funzionava era il clientelismo politico, manifestazioni fatte per gli amici degli amici. Avete sèpeso 220mila euro per fare quegli orrendi arredi che c’erano in corso Garibaldi. Noi- ha chiarito – non vogliamo ripetere quella esperienza e ci stiamo ragionando con attenzione ma non ritengo che corso Garibaldi sia la chiave di volta di un progetto che fa la Grande Ancona. Quando sarà il momento di tirare le somme, la farà la qualità dell’azione amministrativa, la revisione che avremmo fatto alla macchina amministrativa, la capacità di efficientare il sistema di governo, e il sistema della nostra città. Ci avete lasciato contenitori energivori che ci consumano milioni e milioni di euro in luce e in gas. Ci avete lasciato una macchina senza gomme, con i cerchioni. Voi ci siete stati 110 anni. Se questo è l’elenco della spesa che fate voi, dico che siamo stati bravi, perché è corto». E ha elencato ancora pali pericolanti distribuiti per la città, panchine senza sedute nei parchi, discarica con il percolato che costa 350mila euro l’anno.
Panchine dissestante che hanno fatto intervenire anche l’ex assessore Stefano Foresi (Pd) per chiarire «di non aver mai fatto interrogazioni su Corso Garibaldi ma le panchine nei parchi le abbiamo sempre curate e con AnconAmbiente abbiano fatto inoltre una programmazione annuale per l’efficientamento energetico dell’illuminazione che produceva un risparmio annuale che mettevamo in circolo per altri interventi»
Ha risposto piccata anche l’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini. «Nel giorno in cui non verrò più definita il ‘nulla cosmico’ e la ‘sciagura della Cultura’, significherà che avrò cambiato rotta rispetto a quello che è stato fatto prima che noi arrivassimo. Vi ricordo che sono stati erogati fondi a dismisura a soggetti con incarichi doppi. E mi venite a dire delle mostre? Io non gioco con i numeri, la Mole ha due stanze mentre la Pinacoteca ha 5 piani espositivi. Vogliamo parlare dei contratti fatti con certe società, quando andava ai lavoratori al netto al mese, a fronde dell’importo totale? Il Museo della città è inagibile. E la casa del capitano? È stata fatta una concessione illimitata alla Provincia che l’ha girata all’Istituto tecnico Volterra. Ripristinare l’anfiteatro- ha aggiunto Bertini – ha significato investire risorse sulle quali l’amministrazione ha puntato, ma gli eventi non sono stati pagati dal Comune. Il teatro è stato riaperto con la lirica e lo avete svuotato completamente. Il convegno Ciriaco d’Ancona era organizzato in collaborazione con il soggetto capofila Villa d’Este che ha deciso di non farlo più». L’assessore Manuela Caucci è tornata invece sulle polemiche sul servizio di assistenza educativa domiciliare partito in ritardo.«Sono 3 mesi che parliamo solo di Molo Clemenino e disabilità. Voglio ricordare che l’attuale amministrazione non ha potuto beneficiare dei fondi post Covid. Durante il Covid i servizi ai disabili non sono stati fatti e l’anno dopo sono state date mancette a molti» ha buttato lì.
Il consigliere di maggioranza Arnaldo Ippoliti (Ancona Protagonista) ha ribadito che la maggioranza «da un anno sta combattendo contro tutto e tutti. Siamo riusciti a portare a casa, grazie alla filiera, il raddoppio della statale 76 che è il collegamento che porterà dal porto all’autostrada; la penisola, un anfiteatro. StartAn è stato un risultato importantissimo perché iniziamo a dire ai giovani che non devono andar via da Ancona». E mentre stava per iniziare a parlare l’assessore Marco Battino per spiegare il concetto di economia della notte, si è innestato un botta e risposta fuori microfono tra Tombolini e i coniglieri d’opposizione che ha fatto agitare Simone Pizzi. «Io i richiami per i disastri che tutti voi fate in quest’aula non li voglio, ne dalla maggioranza ne dalla minoranza nel mio ruolo super partes. Se non vi vado bene presentate una mozione di sfiducia» ha sbottato il presidente del Consiglio comunale. Alla fine Tombolini, davanti alla consigliera Dini che chiedeva un richiamo formale per linguaggio scurrile, ha chiesto scusa tra gli applausi per qualche parola sopra le righe che gli era scappata nella veemenza del suo intervento fuori microfono.
L’assessore Marco Battino ha chiarito che anche «Il food-truck crea economia, come il cinema. L’economia della notte sono posti di lavoro per i giovani del nostro territorio. Vorrei che i giovani rimangono ad Ancona e costruiscano famiglia ad Ancona, questo è il mio sogno e l’obiettivo a lungo termine» ha asserito. L’assessore Antonella Andreoli ha invece elencato tra le magagne trovate all’insediamento «il centralino del Comune che girava ancora con l’analogico e senza wi-fi , lo abbiamo dovuto cambiare. Abbiamo anche messo in piedi l’Orc e passato tutti i dati in cloud, e abbiamo anche vinto un bando informatico. Abbiamo aumentato l’orario dei Nido prolungandolo alle 16:30 per aiutare le famiglie che hanno necessità. Abbiamo stabilizzato il personale dei Nido che, come per il servizio Mensa era in programma l’esternalizzazione. Abbiamo conquistato 6 bandiere verdi che si uniscono alle blu. Le critiche quindi vanno rispedite al mittente» ha concluso.
Il consigliere d’opposizione Francecso Rubini (Aic) al netto della polemica politica ha definito il dibattito «fine a se stesso. Non chiedetemi in nome dell’onestà intellettuale di votare questo Dup. Questa città ha di fronte a se sfide epocali, c’è un parte interessante del Dup l’analisi sociologica. Questa città non ha saputo trattenere chi ci è venuto a studiare e ha fatto scappare i suoi giovani. A livello di Pil è rimasta stazionaria. Questo significa che centrosinistra e centrodestra si trovano davanti a una città in difficoltà. Ci sono altri problemi epocali: la qualità della vita, la qualità dell’aria e la possibilità di vivere in maniera sostenibile. L’inquinamento da polveri sottili del porto non è un’invenzione degli ambientalisti, è appurato. L’altro inquinamento è prodotto dal sistema di mobilità. Su questi due temi l’amministrazione sta facendo le sue valutazioni ma aspettiamo di capire quale è la visione». Secondo Rubini «sul molo Clementino rimane la contrarietà a quell’opera, aspettiamo lo spostamento del traffico navale agli ex silos, non sappiamo che fine farà la stazione marittima e non sappiamo il disegno complessivo sul tema viabilità. Sulla Cultura, bene la riapertura del’anfiteatro romano ma la Mole è un contenitore di cui nessuno è consapevole del suo futuro. I grandi eventi, credo che siano legati anche al porto antico dove si può giocare una partita importante. Infine le politiche giovanili devono mirare far restare i giovani in città. Su questi asset si giocherà la sfida di questa amministrazione. E’ vero avete promesso molto e ci aspettiamo che seguano i fatti» ha auspicato ubini.
Ha chiuso la carrellata di interventi il sindaco Daniele Silvetti, collegato da casa, per tranquillizzare intanto la consigliera Dini sulla stazione marittima «che resta la nostra priorità. La settimana prossima incontrerò l’assessore regionale Baldelli per interloquire nelle prossime settimane con il viceministro Bignami e le Ferrovie. Sul porto ci sono atti concreti e non siamo noi a dover supportare le iniziative dell’opposizione. Sul Pia, mi fa specie che questa opposizione, figlia della vecchia maggioranza, prima abbia approvato il Pia 1 con le linee guida in contrasto con il banchinamento del Molo Clementino e poi abbia votato la delibera che da il via libera proprio a quella procedura. E’ la grande contraddizione di chi ci ha preceduto che in cui realtà è inciampato ancora una volta nelle proprie contraddizioni che l’ha portato all’opposizione».
Sulla cultura Silvetti ha detto che la sua amministrazione non ha « nè scalpi né trofei da esporre in bacheca. Credo veramente di non poter essere smentito perché ho sostenuto patrocini e partecipo alle iniziative di operatori culturali, vecchi e nuovi. Sono sempre stato a disposizione e ho sempre intrattenuto un dialogo con tutti, nessuno escluso. Ho voluto fortemente valorizzare quelle che sono le espressioni tra le più tradizionali e ho cercato di superare tutte le difficoltà logistiche e strutturali che in qualche modo potevano incidere negativamente sulle iniziative storiche, ad esempio sul Lazabaretto e sul cinema estivo. Ho avuto un atteggiamento laico e non ideologico. La Mole? Concordo sulla necessità di definire meglio il suo futuro e dobbiamo farlo tutti assieme, pur mantenendo il ruolo di maggioranza o di opposizione».
Ultimo passaggio toccato dal sindaco: «Non voglio cadere nel giochino di cosa abbiamo trovato parlando di Conerobus a livello di bilancio. Per AnconAmbiente ribadisco la nostra volontà di portare fino in fondo l’affidamento in house per il gestore unico dei rifiuti. E’ stato votato un atto politico amministrativo durante questa sindacatura che ci dà mano libera e che dobbiamo portare avanti insieme, centrodestra e centrosinistra, proprio perché c’è l’obiettivo comune da portare a meta» ha concluso
(Redazione CA)
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