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«Non condivido ma voto e obbedisco»:
Latini-Garibaldi convincerà Pirani
a ritirare le dimissioni da sindaco?

OSIMO – Nuovi momenti di suspense oggi pomeriggio nella Sala Gialla sul voto per l’elezione del presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. Il presidente del Consiglio regionale-consigliere comunale all’inizio ha invitato la maggioranza a ritirare la candidatura proposta dal primo cittadino nel rispetto del principio dei «contrappesi istituzionali» per far convergere il consenso sul nome indicato dall'opposizione. Dopo una sospensione della seduta consiliare, al rientro in aula si è allineato al voto di governo per «obbedienza francescana ma la considero una ulteriore violazione del nostro programma elettorale e amministrativo» ha spiegato

Dino Latini oggi nella Sala Gialla

 

«Non condivido perché non è in linea con il nostro programma elettorale ma voto a favore e obbedisco». Potrebbe cambiare il corso della storia, convincendo il sindaco Francesco Pirani a ritirare le dimissioni entro martedì prossimo, il verbo (obbedisco) pronunciato da Dino Latini oggi nella Sala Gialla. Lo stesso scritto da Giuseppe Garibaldi al re Emanuele II un secolo e mezzo fa. Nell’aula consiliare si dibatteva della nomina del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2024 2027. I nomi dei due componenti estratti dall’apposito albo comunicati dalla Prefettura al comune di Osimo sono quelli di Vincenzo Galasso e di Maria Sabina Rommozzi, La scelta del presidente del collegio tecnico invece è di spettanza del Consiglio comunale che oggi pomeriggio, dopo vari rinvii ha deciso di procedere all’elezione. L’opposizione ha proposto il nome del presidente uscente, Angelo De Cesare, «visto che conosce la nostra realtà comunale e le società partecipate» ha fatto osservare il consigliere Simone Pugnaloni (Pd). Il sindaco dimissionario Pirani ha invece opzionato il nome di Stefano Quarchioni, uno dei 44 candidati che avevano aderito all’avviso di selezione. Scelto per «una valutazione e un punto di vista nuovo e oggettivo sulla galassia delle società partecipate» ha spiegato il primo cittadino.

Il presidente del Consiglio, Stefano SImoncini con il sindaco Francesco Pirani

Prima della votazione ha chiesto la parola Dino Latini per invitare la maggioranza a ripensare quel nome. Si è aperto l’ennesimo momento di suspense che il parlamentino cittadino ha vissuto in questi primi 5 mesi di consiliatura. «Torno a ripetere quello che ho già detto nelle precedenti situazioni – ha premesso il presidente del Consiglio regionale che è anche consigliere comunale di Osimo – Nel dna delle Liste civiche viene rispettato il contrappeso istituzionale come abbiamo sempre ricordato nel programma elettorale fin dal 2014. Nel caso specifico per contrappeso istituzionale, al di là dei ruoli che si rivestono di presidente o vice presidente, considero una tappa fondamentale  nello scegliere coloro che costituiscono l’organo di controllo contabile. L’amministrazione comunale si compone di 2 parti, maggioranza e opposizione. In questo senso ci sono passaggi istituzionali da seguire».

Simone Pugnaloni con Mauro Pellegrini e Paola Andreoni

Latini poi ha sviscerato il concetto. «Chi controlla l’aspetto economico finanziario non è un cerbero né un nemico dell’amministrazione comunale ma è colui che in qualche modo non asseconda i piani legittimi che l’amministrazione vuole portare avanti. Costituisce quella che nella parte finale degli indirizzi dell’ente locale è la funzione di controllo della parte politica, lasciata al Consiglio comunale. La parte tecnica è lasciata al controllo al Collegio dei Revisori dei Conti. Oggi io insisto affinché la maggioranza assecondi la richiesta dell’opposizione. Tra l’altro il professionista uscente ha dato giudizio oggettivi se non severi negli ultimi anni sugli atti di natura contabile, dal bilancio alle variazioni, all’assestamento e al rendiconto che la precedente amministrazione ha portato all’esame della Sala Gialla. Quindi c’è anche una imparzialità già dimostrata rispetto a chi è oggi opposizione che aveva scelto al tempo il presidente».

Il consigliere Calcaterra (primo da sinistra)

Procedere su una nomina scelta dalla maggioranza per Latini avrebbe potuto marcare ancora di più «il vulnus, nel rispetto e sull’attenzione che è stata evidenziata dalla parte più debole del Consiglio comunale, oltre che su quello che era il programma elettorale del 2024, nel 2019 e nel 2014. Quindi vi chiedo di riflettere e di ritirare il nome del professionista presentato dalla maggioranza, che tra l’altro conosco personalmente avendo avuto incarichi in altri contesti in cui mi relaziono. Noi dobbiamo fare un passo in avanti che non deve, in alcun modo, costituire un momento di paura nel lasciare all’opposizione il controllo del Dipartimento delle Finanze. Dobbiamo fare una grande apertura affinché anche le parti più sensibili di quest’aula  vengano poste sotto l’attenzione di un organismo, il cui presidente sia davvero imparziale. Così mi auguro che avvenga anche per altri contrappesi istituzionali perché si è più forti se il cammino su binari comuni abbiano l’apporto condiviso e l’intersecazione degli obiettivi comuni. Mi affido – ha concluso Latini – a questo senso di responsabilità e soprattutto al rispetto di quello che è stato il nostro programma elettorale poi trasfuso in quello che deve essere il nostro programma amministrativo. Chiedo il ritiro del nostro candidato» ha concluso.

Il consigliere di maggioranza Lanfranco Migliozzi (Progetto Osimo ha chiesto 10 minuti di sospensione della seduta e al rientro in aula lui stesso, a nome della maggioranza ha detto di «apprezzare il suggerimento dato dal consigliere e collega Latini. Comprendiamo il concetto dei contrappesi istituzionali ma e in questo caso sottolineiamo che il presidente del Revisori dei Conti è una figura tecnica e non politica. Quindi seguiremo le indicazioni suggerite dal sindaco Francesco Pirani ma sicuramente questo suggerimento di Latini verrà preso in esame in altri ambiti». Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento della consigliera di maggioranza Fabiola Martini (Osimo Libera) che ha ringraziato Latini per il consiglio «ma nel caso specifico della figura del presidente del revisori sinceramente è una figura tecnica terza, che deve essere super partes rispetto sia alla maggioranza che alla minoranza». E così il consigliere di maggioranza Calcaterra (FdI) che ha evidenziato come «anche l’alternanza sia una valore positivo»

Il segretario comunale Mauro Sopranzetti

Dino Latini, prima ha richiamato il presidente del Consiglio Stefano Simoncini con una mozione d’ordine per chiedere se le dichiarazioni dei colleghi fosse da considerarsi già in sede di dichiarazione di voto. Ricevuta risposta affermativa, a nome del suo gruppo Liste civiche-Su la Testa ha chiarito che il voto sarebbe stato favorevole e in linea con quello della maggioranza «contraddicendoci ancora un volta rispetto a quelle che sono le nostre convinzioni. L’obbedienza francescana ci impone di smontare le pretese al bisogno, però considero una ulteriore violazione del nostro programma elettorale quello che stiamo facendo, dopo altri precedenti. Ma in maniera molto trasparente obbediamo e votiamo a favore». Parole che potrebbero essere lette nell’ottica del ‘patto di fine legislatura’ e delle garanzie di voto allineato alla maggioranza nell’assemblea cittadina, poste come condizioni dal sindaco dimissionario per un ripensamento e per portare a termine il mandato amministrativo fino al 2029. Sempre che alla lunga Dino Latini, per coerenza e onestà intellettuale, non decida di lasciare lui la Sala Gialla. I due si sono già chiariti con il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli.

Il voto sul candidato dell’opposizione

«Il governo in questi giorni è andato sotto due volte nel corso di votazioni e qui ad Osimo abbiamo il voto di obbedienza, non mi era mai capitato. Non immaginavo che Pirani fosse diventato così potente. Se Latini obbedisce comincio ad aver paura» ha ironizzato in aula l’ex sindaco e consigliere comunale d’opposizione Simone Pugnaloni (Pd).

Il voto che ha incoronato presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Stefano Quarchioni

Un’obbedienza francescana, interpretata piuttosto come gesuita dal consigliere d’opposizione Mauro Pellegrini (Pd).«Per Latini forse vale il motto dei gesuiti di Sant’Ignazio, ‘Perinde ac cadaver’ (allo stesso modo di un cadavere), dove l’obbedienza al Papa era dovuta ed era molto più forte di quella francescana. Questa maggioranza veramente non la sto più capendo. – ha commentato Pellegrini – Con i ringraziamenti proferiti stiamo scadendo nello stucchevole. Il collegio presieduto da Di Cesare ha fatto spesso rilievi e in questo Latini ha ragione, ma siccome la nomina è tecnica, la maggioranza deve decidere. Di solito sulle figure terze, sugli organi di garanzia, si cerca la convergenza, e anche in questo ha ragione Latini. Però risparmiamoci parole da farisei». La dem Paola Andreoni ha rincarato la dose:« Questa maggioranza non è affidabile, ad ogni ordine del giorno arriva puntualmente la richiesta di sospensione del Consiglio comunale». Il voto, duplice,dopo le chiarificazioni del segretario comunale Mauro Sopranzetti, ha consegnato 8 sì al candidato Angelo De Cesare e 13 a Stefano Quarchioni che è stato eletto presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del comune di Osimo.

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