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Rocca Roveresca, terminati i lavori
finanziati con i fondi Pnrr:
era il primo cantiere delle Marche

SENIGALLIA - Mercoledì 11 dicembre il direttore regionale dei musei nazionali delle Marche, Luigi Gallo, presenterà la conclusione dell'intervento di adeguamento, implementazione ed efficientamento energetico degli impianti di climatizzazione a servizio delle sale espositive dell'antica fortezza per un investimento di 800mila euro

 

Diciotto mesi di lavori e mai un giorno di chiusura: si è concluso il primo cantiere nelle Marche – e tra i primi in Italia – realizzato coi fondi Pnrr. È giunto a compimento il cantiere dei lavori nella Rocca Roveresca di Senigallia, il monumento del XV secolo che diventa uno dei luoghi storici espositivi meglio attrezzati di tutta la Regione Marche. Il 28 giugno del 2023 erano iniziati infatti i lavori di adeguamento, implementazione ed efficientamento energetico degli impianti di climatizzazione a servizio delle sale espositive – di cui Claudia Plattegger è stata responsabile unico del procedimento -, opere che sono state finanziate con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per un importo complessivo di oltre 800 mila euro.

Ultimati i lavori ed effettuato il collaudo, il prossimo 11 dicembre 2024 alle ore 11, il direttore dei musei nazionali delle Marche, Luigi Gallo, illustrerà ai media, e alle 17 alla cittadinanza, i risultati di questo importante intervento che renderà l’antica fortezza un luogo particolarmente adatto per eventi culturali di ampio respiro. «È un risultato importante per la valorizzazione del patrimonio nella regione e in chiave nazionale – ricorda in una nota Gallo –; si tratta di lavori che contribuiscono a fare della Rocca uno dei principali centri espositivi della costa adriatica destinato ad affermarsi nel panorama italiano. È già stato approntato un programma di mostre che spazieranno dai tesori archeologici alle eccellenze storico-artistiche e fotografiche per raccontare al meglio il nostro patrimonio culturale».

Grazie a questi lavori, la Rocca è ora dotata di spazi espositivi all’avanguardia sotto l’aspetto del consumo energetico, climaticamente controllati, programmabili e sanificati che garantiscono elevati standard qualitativi sia per le opere che verranno ospitate, sia per le persone che vi si recheranno. Sono stati infatti installati nel sottotetto refrigeratori Vrv con unità terminali a espansione, differenziate in base al luogo di installazione. Al fine di sanificare gli ambienti e migliorare le condizioni di vivibilità del museo, tutti i sistemi di trattamento dell’aria sono equipaggiati con sistemi di sanificazione a plasma freddo (tecnologia Non Thermal Plasma). Sono inoltre stati ottimizzati i sistemi considerati maggiormente energivori ed è ora possibile il monitoraggio e la modifica delle condizioni microclimatiche per garantire le migliori performance possibili necessarie alla salvaguardia delle opere d’arte.

Ammodernata sotto Giovanni Della Rovere nell’ultimo quarto del XV secolo su disegno di Luciano Laurana e con il contributo di Baccio Pontelli, la Rocca segue la tipologia della fortezza di pianura: un corpo fortificato di forma quadrata con possenti torrioni circolari angolari. Grazie al matrimonio con Giovanna da Montefeltro e al lavoro dei due eminenti architetti prestati a Senigallia dalla corte urbinate, la Rocca senigalliese divenne il riflesso del Palazzo Ducale di Urbino, come si può tuttora notare negli apparati decorativi e nella scala a chiocciola che la impreziosiscono. Nel tempo ha avuto varie funzioni: fortezza, carcere, brefotrofio e deposito di masserizie fino alla riscoperta nel suo valore di spazio architettonico e urbano da parte Ministero della Cultura, tramite la Direzione regionale dei musei nazionali, grazie al quale oggi è uno dei musei nazionali delle Marche.

Come museo facente parte del circuito dei musei statali nelle Marche (Palazzo Ducale di Urbino – Direzione Regionale musei nazionali Marche), la Rocca è stata sempre più caratterizzata dall’attenzione alla fruizione e all’accoglienza di eventi e manifestazioni. Questa vocazione è alla base della scelta di Luigi Gallo di impiegare fondi per interventi che incrementassero la valorizzazione e l’accessibilità dello storico edificio: da alcune settimane, infatti, è attivo l’ascensore che permette a chi ha difficoltà motorie di raggiungere tutti i piani; altri fondi sono poi programmati in vista dell’abbattimento di ulteriori barriere architettoniche, laddove possibile, ancora presenti nel percorso di visita.

Sempre nell’ambito del Pnrr, sono attive azioni di abbattimento delle barriere sensoriali, cognitive, culturali e tecnologiche che verranno proposte ai visitatori nel 2025. L’obiettivo che la Direzione regionale dei musei nazionali delle Marche si pone, quindi, non è solo l’adeguamento strutturale degli spazi e il raggiungimento della più ampia accessibilità al luogo d cultura, ma anche fornire lo stimolo per un approccio conoscitivo che renda il percorso museale più piacevole e più soddisfacente, tale da renderlo un’esperienza da rivivere e da consigliare.

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