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Nuovo ponte Garibaldi, il progetto
all’attenzione del ministro Salvini

SENIGALLIA - L’ha portato all’attenzione del Parlamento con una interrogazione il deputato dem Augusto Curti. L’on. Giorgia Latini e l’assessore Elena Campagnolo replicano: «La costruzione è una necessità, non un’opzione e le critiche sull’impatto paesaggistico sono pretestuose e strumentali»

Il progetto del ponte Garibaldi

 

«Ho depositato in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici un’interrogazione urgente rivolta al ministro Salvini per chiedere che il progetto del nuovo Ponte Garibaldi rispetti il contesto storico e architettonico della città di Senigallia, preservandone l’immagine e l’equilibrio paesaggistico, e per sollecitare un confronto pubblico capace di coinvolgere direttamente tutta la cittadinanza senigalliese, esperti e le autorità di tutela. Come più volte sottolineato da associazioni, comitati e come chiesto da 8500 persone che hanno firmato la petizione online sulla piattaforma Charge.org sul nuovo ponte Garibaldi l’amministrazione comunale e quella regionale hanno sbagliato nel metodo e nel merito». A parlare è il deputato del Pd, Augusto Curti.

Augusto Curti

«È innanzitutto mancata totalmente qualsiasi forma di partecipazione: la cittadinanza non ha avuto voce in capitolo in merito al progetto, non sono stati promossi tavoli di lavoro o gruppi di discussione, né tantomeno sono stati attivati strumenti partecipativi come il referendum consultivo. L’assenza di qualsiasi tipo di dibattito pubblico configura il progetto come una decisione calata dall’alto.- prosegue nella sua nota Curti – Inoltre, dal punto di vista del merito, il progetto prevede un ponte sopraelevato ad arco, accompagnato da rampe di accesso di dimensioni significative, inserendosi in modo dissonante nel contesto del centro storico della città: le caratteristiche strutturali e dimensionali del nuovo ponte risultano infatti fuori scala rispetto al patrimonio storico-architettonico circostante, andando a interferire su una delle quinte sceniche più belle d’Italia (portici Ercolani). Inoltre, dal punto di vista della viabilità, il progetto comporterà la chiusura al traffico di via Rossini (dal Lavatoio “Il Coppo” all’incrocio con via Montenero), non solo aggravando il congestionamento del traffico cittadino, ma soprattutto compromettendo il transito degli automezzi di soccorso».

Da mesi il Partito Democratico di Senigallia, il gruppo consiliare comunale e il consigliere regionale Maurizio Mangialardi hanno sollevato il tema nei rispettivi consessi legislativi, ottenendo dalle amministrazioni risposte totalmente insoddisfacenti. «Auspico – conclude l’on. Curti – che la conferenza dei servizi prevista per il 12 Dicembre dica NO a questo progetto, trovando soluzioni alternative per evitare alla città questo scempio. Si provveda piuttosto ad accelerare l’iter di realizzazione delle vasche di Pancaldo e Ponte Lucerta: possono essere individuate soluzioni provvisorie per il collegamento tra le due sponde, lavorando nel frattempo con rapidità a stralciare il progetto presentato da Anas, affidandolo ad altri soggetti più adeguati per una tipologia di intervento che non può avere le caratteristiche di un ponte autostradale visto il contesto in cui è inserito».

da sin. Giorgia Latini e Elena Campagnolo

Replica immediata dell’on. Giorgia Latini, segretaria regionale della Lega Marche, e l’assessore al Comune di Senigallia nonché segretaria provinciale della Lega Ancona, Elena Campagnolo. «Le dichiarazioni dell’on. Curti sul nuovo Ponte Garibaldi dimostrano, ancora una volta, un approccio che antepone polemiche ideologiche alle reali necessità di Senigallia e dei suoi cittadini. La costruzione del Ponte Garibaldi è una necessità, non un’opzione. È urgente risolvere i problemi annosi legati alla sicurezza e alla viabilità che la città si trascina da decenni. Continuare a temporeggiare non porta a nulla. Chi oggi chiede di fermare tutto è lo stesso Pd che, in passato, non ha saputo affrontare i problemi strutturali di Senigallia, lasciandoli irrisolti per anni» rispondono così all’on. Curti, le leghiste Latini e Campagnolo.

«Curti, invece di alimentare divisioni e polemiche, dovrebbe comprendere che Senigallia ha bisogno di un collegamento funzionale all’interno del centro storico. Lo ha dichiarato lo stesso Maurizio Mangialardi, suo collega di partito, riconoscendo che l’assenza del ponte sta causando ‘infiniti disagi ai residenti e alle attività del centro storico’. Non solo: il problema riguarda tutta la città, che soffre pesantemente per l’assenza di un collegamento efficiente tra il nord e il sud del territorio. Senigallia ha bisogno di un ponte che garantisca sicurezza idraulica e strutturale. È bene ricordare che un ponte può essere costruito in diversi modi: poggiandosi su piloni in acqua (soluzione non ammessa nel nostro caso), sostenuto da strutture in ferro laterali (che, dopo quanto accaduto al ponte 2 Giugno, non è consentito), oppure nell’unico modo possibile, come proposto dalla struttura commissariale per l’alluvione, attraverso il sostegno lenticolare, previsto appunto dal progetto attuale. Il nuovo ponte è progettato per migliorare il deflusso delle acque e prevenire le emergenze che purtroppo conosciamo bene. Inoltre, renderà la viabilità più fluida, risolvendo le criticità che da troppo tempo penalizzano la città».

Giorgia Latini ed Elena Campagnolo ribadiscono che «le critiche sull’impatto paesaggistico sono pretestuose e strumentali: il progetto è stato sviluppato nel pieno rispetto delle specificità del territorio e della normativa vigente. Non si tratta di un’opera ‘calata dall’alto’, come alcuni vogliono far credere, ma di un intervento indispensabile per la crescita e la sicurezza di Senigallia. Continuare a rinviare la realizzazione attraverso confronti o tavoli equivale a bloccare un’opera essenziale.La maggior parte dei senigalliesi non vuole rimanere prigioniera di dibattiti sterili promossi da una minoranza. Senigallia ha bisogno di un ponte sicuro e moderno, pensato per il futuro della città. Noi della Lega guardiamo avanti».

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