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Inaugurato il nuovo ponte San Carlo:
«Garantirà viabilità e qualità
della vita anche al quartiere Minonna»

JESI - Stamattina, dopo 13 mesi di lavori, Il taglio del nastro per l'infrastruttura che collega le grandi arterie con il centro città e la stazione. E' costata otto milioni di euro di cui quattro finanziati dalla Regione. Presenti tra gli altri il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli ospite del sindaco Lorenzo Fiordelmondo. A margine la protesta contro l'impianto rifiuti alla Zipa

 

Taglio del nastro in presenza delle autorità civili, militari e religiose stamattina a Jesi per il ponte San Carlo, appena completato dopo 13 mesi di lavori,  che collega le grandi arterie con il centro città e la stazione. Un’opera dal valore di otto milioni di euro di cui quattro finanziati dalla Regione Marche. «Una infrastruttura strategica – ha dichiarato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – frutto del lavoro congiunto della filiera istituzionale che ha permesso, con il contributo importante di tutti, di restituire la viabilità alla città, al comprensorio e a tutta la comunità regionale. Jesi è una città importante dal punto di vista imprenditoriale, commerciale e dei servizi che sta per diventare sede di un grande insediamento logistico internazionale. Occorre una città fruibile e aperta, senza difficoltà di accesso, e grazie a questo ponte, infrastruttura all’avanguardia, struttura moderna e sicura, verrà garantita, insieme alla viabilità, la qualità della vita della comunità e il miglioramento del quartiere Minonna».

«Le infrastrutture uniscono le Marche – ha detto l’assessore regionale Francesco Baldelli – ho trovato una grande unione di intenti con l’amministrazione comunale di Jesi, a dimostrazione che la filiera istituzionale, al di là delle appartenenze politiche, funziona. Tenerla compatta significa rilanciare la nostra regione e produrre Pil. Lavoriamo tutti dalla stessa parte, che è la parte delle comunità. Questa è stata la prima regola della giunta Acquaroli e la portiamo avanti con pragmatismo e determinazione. Un ponte unisce, unisce il quartiere Minonna con il centro storico di questa bellissima città. Sono risorse ben spese quelle che hanno permesso l’inaugurazione di oggi, 8 milioni, di cui la metà della Regione Marche. E come Tamberi, alziamo l’asticella un po’ più in alto: la prossima scadenza è l’inaugurazione del Palascherma, perché da Jesi riparta la stagione della scherma che rappresenta anche un’identità forte delle Marche».

Un momento della cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte San Carlo alla quale hanno partecipato anche i sindaci di diversi Comuni della Vallesina, anche Luca Paolorossi primo cittadino di Filottrano che ha pubblicato sui social la foto

L’inaugurazione si è svolta sul lato del quartiere Minonna con accesso pedonale garantito anche dal centro cittadino per consentire la partecipazione dei cittadini interessati. All’evento hanno preso parte, oltre al presidente della Regione e all’assessore Baldelli, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessora ai Lavori Pubblici Valeria Melappioni, e il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali. Presenti anche i rappresentanti delle ditte che hanno portato a termine i lavori. Dopo la cerimonia un brindisi inaugurale e il passaggio della slitta di Babbo Natale. L’apertura ufficiale del ponte alla viabilità è prevista per oggi pomeriggio.

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha sottolineato come oggi sia stata «una giornata speciale per la nostra comunità: abbiamo celebrato insieme la riapertura del ponte San Carlo a Jesi, un’opera attesa e fondamentale per il nostro territorio. La cerimonia è stata un momento di grande emozione, a cui hanno partecipato autorità locali, cittadine e cittadini e tutte le persone che hanno contribuito a costruire e raggiungere l’obiettivo. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che sono stati parte di questo bellissimo percorso di comunità, dimostrando ancora una volta l’energia e il senso di appartenenza che contraddistinguono la nostra città. Un grazie speciale va a chi ha lavorato con dedizione e competenza alla realizzazione dell’opera, completata in 13 mesi. Un traguardo che ci rende orgogliosi e che testimonia l’opera più importante che rendiamo a Jesi: la costruzione collettiva del bene comune. Il ponte San Carlo è un’infrastruttura e come tale è simbolo di connessione e di legame per Jesi. Da oggi tornerà a unire le persone e a rendere più semplice il loro quotidiano. Abbiamo costruito un nuovo ponte, abbiamo lavorato insieme per la nostra città. Grazie di cuore, a tutte e tutti, per aver contribuito a questo importante risultato».

Il presidente del Consiglio comunale Luca Polita ha parlato di «una bellissima giornata per Jesi. Dopo 14 mesi dall’inizio dei lavori il nuovo ponte San Carlo è pronto a riunire due parti di città e del territorio marchigiano. Un ringraziamento a tutti gli esponenti politici coinvolti nella realizzazione del progetto, in primis al sindaco Lorenzo Fiordelmondo, ai tecnici del Comune e alle ditte che materialmente hanno portato a termine i lavori rispettando la tempistica e senza che si verificassero incidenti nel cantiere (quest’ultimo aspetto mi sembra molto importante). Per completare la festa non poteva mancare la slitta di Babbo Natale per rallegrare i tanti bambini che hanno partecipato alla giornata di festa»

La protesta (foto Fb Centro TnT Jesi)

A margine della cerimonia di inaugurazione è andata in scena la manifestazione di protesta contro l’insediamento dell’impianto rifiuti alla Zipa. «Questa mattina abbiamo partecipato all’iniziativa lanciata dall’assemblea permanente Stop Edison per mantenere alta l’attenzione sull’iter di autorizzazione del progetto. – scrono gli attivisti di Spazio Tnt Jesi – Durante l’inaugurazione del nuovo ponte San Carlo, tanti cartelli sono stati esposti per ribadire la necessità di fermare l’impianto di trattamento rifiuti speciali e pericolosi che Edison vorrebbe costruire a Jesi. Allo stesso tempo si è voluto partecipare a questo momento così importante per la città che segna la riapertura di una strada importantissima per il territorio. SÌ alle opere pubbliche a vantaggio della comunità e No alle opere a guadagno dei privati che la danneggiano o la mettono in pericolo».

 

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