Focus sul piano di riassetto delle società partecipate dal comune di Ancona, stamattina nella VII Commissione consiliare, che, in previsione del voto in Consiglio comunale, ha scattato la fotografia sullo stato di salute delle aziende del Comune. La giunta Silvetti porterà all’approvazione dell’aula il Piano di Razionalizzazione dell’anno 2023, relativamente alle società Ce.Mi.M. S.c.p.A., Tirana Acque S.c.a.r.l. e Consorzio Zona Palombara S.c.a.r.l., già poste in liquidazione, per le quali si è in attesa della conclusione delle procedure. Intende poi adottare misure di razionalizzazione per Flag Marche Centro S.c.a.r.l., per la quale il Consiglio di Amministrazione della società, nella seduta del 23 aprile 2024, ha accertato l’impossibilità del conseguimento dell’oggetto sociale, con conseguente nomina del liquidatore unico con rappresentanza legale. Saranno invece mantenute senza interventi Ancona Entrate S.r.l.; Ancona Servizi S.p.A.; Anconambiente S.p.A.; Sogenus S.p.A.; Marche Teatro S.c.a.r.l.; Viva Servizi S.p.A.; Viva Energia S.p.A.; Edma Reti gas S.r.l.; Estra S.p.A.; La Marina Dorica S.p.A.
Con l’atto dovrà essere approvata anche la ricognizione per i pubblici locali affidati alle società operanti secondo il modello in house providing, in ordine al concreto andamento dal punto di vista economico, dell’efficienza e della qualità del servizio e del rispetto degli obblighi indicati nel contratto di servizio, nonché alle ragioni del mantenimento degli affidamenti in essere. Documentazione che, dopo il voto della delibera consiliare sarà poi trasmessa al Ministero dell’Economia e delle Finanze e alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per le verifiche di legge. Il Comune di Ancona ha ad oggi in corso di affidamento con modalità in house providing i servizi della gestione entrate comunali (Ancona Entrate S.r.l.); dell’Igiene urbana (Anconambiente S.p.A.); della gestione teatri comunali (Marche Teatro S.c.a.r.l.); dei servizi cimiteriali e lampade votive (Ancona Servizi S.p.A.); della gestione parcheggi a raso e coperti (Ancona Servizi S.p.A.); del servizio censimento, catasto e controllo delle sorgenti di emissione di energia (Ancona Servizi S.p.A.); dell’accoglienza e logistica della Mole Vanvitelliana (Ancona Servizi S.p.A.). Attualmente ad Anconambiente è affidato ‘in house’ anche il servizio di pubblica illuminazione, che verrà però presto affidato ad altra società per consentire alla prima di concentrarsi pienamente sullo svolgimento di igiene urbana in qualità di unico gestore per l’ambito territoriale provinciale. Per AnconAmbiente, in particolate. nel corso dell’ultimo CdA, in sede di pre-consuntivo è emerso un avanzo di 1, milioni di euro per l’anno corrente.
Più complesso il quadro per Conerobus S.p.A., considerata la situazione di crisi economica e finanziaria in cui versa la società. In questo caso l’amministrazione comunale, come socio di maggioranza che siede nel CdA, punta al taglio dei costi con un’attenzione per gli investimenti, non prevede licenziamenti per il personale e in linea con le politiche Regione Marche spera di proseguire nell’opera di risanamento e razionalizzazione della società per portarla entro breve all’equilibrio di bilancio, come esposto dall’amministratore delegato della società nell’assemblea dei soci del 29 novembre scorso. C’è anche da approfondire la questione relativa al mancato riconoscimento al Comune da parte della Regione della quota relativa all’Iva sui corrispettivi per i servizi minimi; delle eventuali integrazioni sui corrispettivi riconosciuti dalla Regione Marche per i servizi di trasporto minimi essenziali, stante il disposto di cui all’art. 5, comma 3, del vigente contratto di servizio, in base al quale, relativamente allo svolgimento di tali servizi, è escluso qualsiasi compenso e/o indennizzo e/o risarcimento e/o rimborso delle spese a carico dell’ente locale affidante.
E ampia parte del dibattito, stamattina nella commissione presieduta da Vincenzo Rossi nel giorno del suo compleanno, si è incentrata proprio sulla situazione di Conerobus, qualificata nel 2021 da una sentenza del Tar Marche come soggetto non in controllo pubblico. La rilevanza della quota di partecipazione societaria detenuta dal Comune di Ancona nella società (53,63%, di cui 20,28% azioni ordinarie e 33,35% azioni privilegiate), e la situazione economica, finanziaria e patrimoniale della stessa che potrebbe produrre possibili risvolti sul bilancio comunale, hanno comunque evidenziato l’opportunità di monitorare con attenzione l’andamento della società, sottoponendola ai controlli previsti per le società controllate.
Il vice sindaco Giovanni Zinni ha ricordato che «le perdite d’esercizio sono state ridotte di oltre 800 mila euro» ma non hanno evitato la sotto capitalizzazione dello stato patrimoniale. La ricetta per l’Amministrazione comunale passa per una riorganizzazione del personale («ma non sono previsti licenziamenti») e una riduzione dei costi di manutenzione, una più attenta politica controllo di verifica dei titoli di viaggio, dei ticket dei viaggiatori. Serve inoltre una maggiore iniezione di risorse in arrivo dalla Stato e quindi dalla Regione che però, ha annunciato Zinni «ha già stanziato a Conerobus come indennizzo extra-corrispettivi per i maggiori costi sostenuti circa 400mila euro come Tpl ambito di Ancona, come avviene dal periodo del Covid». La razionalizzazione passerà per questa azienda anche nel rinnovamento del parco mezzi grazie anche ai fondi del Pnrr e per la soppressione delle corse meno fruite anche nell’ottica del potenziamento dell’anello filotranviario. «Magari qualche corsa va aumentata e qualcun’altra no. Uno studio adeguato e integrato andrà fatto. A questo si aggiunge il tema del Tpl aggiuntivo che riguarda soprattutto il Comune – ha spiegato Zinni – intendo ad esempio le navette per i grandi eventi o quelle corse ereditate dalle precedenti amministrazioni sulle quali bisognerà fare anche una riflessione in futuro. Insomma sarà importante non avere autobus vuoti che girano, pieni di utenti che non pagano»
La consigliere di minoranza Susanna Dini (Pd) ha chiesto approfondimenti sul Tpl aggiuntivo che comprende anche le corse per Portonovo, i bus per le scuole, del bus 46 e del University link «forse il 10-15% dei servizi Conerobus, capisco il gioco di parole ma si rischia di tagliare il servizio, capisco anche che state ancora ragionando sul da farsi» ha obiettato. L’assessore Zinni ha rimarcato che sul Tpl aggiuntivo «il problema non è togliere quelle corse perché si considerano inutili. Piuttosto che si fa fatica con un bilancio che ogni anno aumenta per costi di inflazione, per meccanismi internazionali, immaginare che il nostro Comune possa pagare in eterno corse che dovrebbero stare a pieno titolo nel Piano del trasporto pubblico locale della Regione. Bisogna cercare di rivedere entro il 2026, quando si andrà a gara, tutte le corse che fa Conerobus. Insomma va fatto un piano industriale e il Tpl aggiuntivo deve rientrare in questa progettualità. Nel nostro Pums l’attore protagonista delle nostre politiche è il trasporto pubblico e non l’auto elettrica, il car-sharing o la bici. Dobbiamo invogliare la gente a salire sui bus, pagando. Il Comune come socio principale, ma gli altri soci sono pienamente d’accordo, ha invitato la governance dell’azienda ad una politica di razionalizzazione di costi nella consapevolezza che la grande risorsa di quell’azienda è il personale. E’ doveroso informare e coinvolgere» ha evidenziato Zinni.
Connesso da remoto, il consigliere d’opposizione Carlo Maria Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) ha chiesto lumi sui contributi straordinari della Regione e sulla situazione del bilancio pre-consuntivo di Coneobus che – è stato risposto – però non è una società tenuta però a presentare il pre-consuntivo non essendo soggetta a controllo e con la Regione si sta lavorando. «E’ un po’ il leif motiv di tutte le risposte di un anno e mezzo a questa parte. Trovo incredibile, nel senso letterale del termine, che questo sia vero. – ha eccepito Pesaresi – E’ verosimile che l’Amministrazione proprietaria della sua partecipata notoriamente più in difficoltà, non conosca, non si informi al di là degli atti amministrativi contabili, dell’andamento della situazione in corso di fronte a una situazione di bilancio che tutti sappiamo in difficoltà? – ha domandato di nuovo Pesaresi – Se non fosse così, da cittadino mi sentirei preoccupato, anche perché gli interventi della Regione, al 18 dicembre, ancora sono sul tavolo delle trattative ed è arrivato solo un riparto finanziario di 400euro che era già stato stanziato in questi anni post Covid. Oltretutto nel bilancio preventivo del Comune non sono accantonate riserve su perdite. Dateci informazioni vere su quella che è la situazione di Conerobus».
Giovanni Zinni ha replicando ribandendo di «comprendere i ruoli della politica, esistono maggioranza e minoranza. Ma non comprendo le semplificazioni un po troppo banali che saltano fuori anche un po’ dall’anti-politica. Non è stato adottato alcun atto sui conti di quell’azienda e parlarne potrebbe recare pregiudizio e danno, causando gravi perdite alla società che ha rapporti con banche e fornitori. Non si possono dare numeri a casaccio. Il percorso che abbiamo imboccato sta già fruttando risultati e la Regione ha ritenuto il percorso valido. La Regione Marche sta cercando di capire dal governo quali sono le quote di riparto, se ci sono contributi straordinari per il Tpl e se ci sono per che cosa sono finalizzati. Dopo di che convocherà tutti gli attori per comunicare quali somme possono essere distribuite. Non c’è alcun riserva aggiuntiva nel bilancio del Comune perché non ci sono elementi per pensare che Conerobus stia per portare i libri in tribunale, semmai tutt’altro. Insomma non creiamo un inutile allarmismo».
Per Pesaresi l’assessore «non ha risposto. Questa non è la sala di un circoletto ne’ la Sala Borsa ma è un’aula del Consiglio comunale e Conerobus è la più importante società partecipata insieme ad AnconAmbiente del nostro Comune. Non c’è alcun processo ma solo un tentativo di capire. Vi ricordo che avete fatto una campagna elettorale sul ‘buco’ di Conerobus e adesso vi preoccupate dei fornitori?». Nel botta e risposta il vice sindaco ha ribattuto che «si partiva da un grave dissesto ma adesso stiamo salvando l’azienda e lei deve avere più rispetto». Alle lamentele di Pesaresi si sono aggiunte quelle di Susanna Dini. In sede di votazione l’opposizione ha espresso voto contrario.
(Redazione CA)
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