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Digitalizzazione degli appalti pubblici,
progetto Regione-Univpm
per agevolare la transizione

PROGETTO che coinvolge i due enti, che mira ad attuare quanto previsto dal nuovo Codice dei contratti. L'assessore regionale Andrea Maria Antonini: «Quello che mi preme sottolineare è l’impegno ad intercettare risorse per mettere a disposizione quegli strumenti necessari per agevolare la transizione digitale, ormai imprescindibile»

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La presentazione della convenzione

A partire dal 1° gennaio al via la digitalizzazione per gli appalti pubblici nelle Marche. Progetto Regione e Univpm per agevolare la transizione.

Sono stati presentati in Regione i risultati conseguiti, le attività e gli sviluppi previsti dal progetto della Regione Marche e del dipartimento di Ingegneria civile, edile e architettura dell’Università Politecnica delle Marche, in seguito alla convenzione approvata per lo svolgimento congiunto di attività finalizzate alla progettazione, implementazione e sviluppo di metodi e tecnologie Building information modeling (Bim). Il progetto prevede un’attività di formazione e sensibilizzazione rivolte a tecnici e amministratori locali per garantire una conoscenza diffusa delle tecnologie Bim, promuovendo la qualificazione degli enti come stazioni appaltanti.

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L’assessore Andrea Maria Antonini

All’incontro erano presenti, per l’Univpm, il prorettore Marco D’Orazio e il professor Berardo Naticchia; inoltre, il segretario generale della Regione Marche, Mario Becchetti, e la dirigente del Settore Transizione digitale e Informatica, Serenella Carota.

«La Regione Marche, tra le varie azioni – ha detto l’assessore regionale alla Digitalizzazione, Andrea Maria Antonini – sta ponendo in essere, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, una piattaforma digitale nel settore degli appalti pubblici in grado sia di rispettare gli adempimenti di legge che di fornire un valido strumento operativo per professionisti del settore».

A partire dal 1° gennaio, infatti, il Codice dei Contratti ha previsto che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti adottino metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 2 milioni di euro. Sulla tematica della introduzione del Bim, la Regione Marche lavora già dal 2022 con l’Università Politecnica delle Marche, con cui ha sottoscritto la convenzione.

«Quello che mi preme sottolineare – ha ribadito Antonini, ringraziando sia il Servizio regionale coinvolto che l’Univpm per la proficua collaborazione – è l’impegno della Regione ad intercettare risorse per mettere a disposizione quegli strumenti necessari per agevolare la transizione digitale, ormai imprescindibile. Si tratta di passaggi fondamentali a cui tutti i cittadini marchigiani devono partecipare. Si sa che ormai, quando parliamo di imprese, in questo caso, per partecipare a una gara d’appalto bisogna passare attraverso l’uso corretto di piattaforme digitali. È dunque necessario consentire a tutti un accesso utile e consapevole alla digitalizzazione”.

Il prorettore D’Orazio ha evidenziato gli importanti risultati conseguiti dall’Ateneo in questo settore, come testimoniato da numerosi ranking e come è dimostrato dalla crescita costante in termini di popolazione studentesca. «Uno degli ambiti nel quale abbiamo ottenuto risultati di rilievo – ha affermato D’Orazio – è proprio quello della gestione digitale di processi informativi nel ciclo di vita degli appalti, dove è partito particolarmente attivo il professor Naticchia con il suo gruppo di ricerca, con lo scopo di supportare la necessaria transizione digitale del settore. Il ciclo degli appalti è particolarmente complesso – ha aggiunto – ci sono vincoli amministrativi e giuridici importanti. Si caratterizza per lunghi periodi di latenza e per contenziosi spesso ingenerati da carenze o incongruenze informatiche. Ci stiamo preparando da diversi anni alla prossima scadenza del 1° gennaio e ritengo che le attività che sono state svolte dal professor Naticchia e dal gruppo di ricerca potranno supportare efficacemente le amministrazioni nella fase in questa fase».

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