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Osimana, stangata del giudice sportivo:
multa e due gare a porte chiuse

ECCELLENZA - Il match di domenica contro il Matelica al "Diana" era stato sospeso per cinque minuti a causa del lancio «di accendini, rotoli di scotch, sassolini e di una bottiglia d'acqua, che colpiva l’assistente dell’arbitro al collo». Comminata sanzione da tremila euro, inibizione fino al 5 febbraio per il presidente Antonio Campanelli

Gli ultras dell’Osimana (archivio)

di Andrea Cesca

Obbligo di disputare le prossime due gare interne a porte chiuse, ammenda alla società di tremila euro, inibizione fino al 5 febbraio prossimo per il presidente Antonio Campanelli.

L’Osimana paga (ancora) dazio per le intemperanze dei propri tifosi. Domenica scorsa in occasione della partita allo stadio “Diana” con il Matelica la gara era stata sospesa per cinque minuti a causa del lancio di oggetti in direzione dell’assistente dell’arbitro «nello specifico venivano lanciati accendini, rotoli di scotch, sassolini e una bottiglia d’acqua, che lo colpiva al collo».

Nel comunicato ufficiale del comitato regionale Marche Figc si legge ancora: «A seguito di tale episodio venivano dati tramite microfono due annunci con i quali si chiedeva alla tifoseria di mantenere un atteggiamento rispettoso ed adeguato al contesto sportivo. La situazione sembrava tornata alla normalità, tanto da indurre l’arbitro a decidere di portare a termine la gara, ma nonostante il lancio di oggetti fosse terminato, la tifoseria di casa continuava ad intonare espressioni gravemente irriguardose e minacciose nei confronti della terna arbitrale.

Al termine della gara inoltre alcuni soggetti non in distinta entravano senza permesso nella zona antistante gli spogliatoi per proferire espressioni ingiuriose nei confronti della terna arbitrale. Un soggetto in particolare si avvicinava all’arbitro con fare minaccioso tentando di colpirlo, veniva però prontamente allontanato».

L’accaduto è stato riportato nel referto dell’arbitro Francesco Uncini di Jesi e in giornata il giudice sportivo ha preso i sopra citati provvedimenti “in virtù del comportamento recidivo posto in essere dai sostenitori della società Osimana”.

Ricordiamo infatti che a febbraio scorso il sodalizio giallorosso era andato incontro ad una maxi squalifica dopo la trasferta di Massa Martana in Umbria valida per il primo turno della fase finale della coppa Italia dilettanti.

Sputi, sassi e urine piovuti sul terreno di gioco verso un assistente dell’arbitro erano stati puniti con 18 mesi di squalifica dello stadio “Diana”, il ricorso presentato dalla società attraverso l’avvocato Mattia Grassani aveva ridotto la pena a sei mesi.

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