E’ partito al rallenti rispetto al calendario prefissato il trasloco del mercato ambulante da Corso Garibaldi in piazza Roma e in parte in Corso Mazzini. Il maltempo e la necessità di disegnare le strisce gialle per i posteggi dei banchi hanno imposto di un giorno lo slittamento della prima effettiva giornata della nuova sperimentazione.
A confermarlo stamattina nel corso dei lavori della VIII commissione consiliare è stato l’assessore ai Mercati e alle Attività economiche Angelo Eliantonio. La convocazione della commissione è stata chiesta dai consiglieri di minoranza facendosi portavoce di alcuni malumori sorti tra gli operatori ambulanti. Eliantonio intanto ha ripercorso la vicenda dello spostamento delle bancarelle di corso Mazzini che è collegata ai lavori di riqualificazione del Mercato delle Erbe «in questo primo anno di sperimentazione forzata e obbligatoria. Abbiamo cercato di condividere le scelte di fronte a un disagio evidente a fronte di questo progetto molto importante per il futuro di Ancona». La conclusione dell’intervento del mercato coperto, finanziato con i fondi del Pnrr, è attesa per settembre 2026 e fintanto che i mezzi dovranno percorrere il tratto alti di corso Mazzini per raggiungere il cantiere, in via sperimentale e provvisoria i banchi degli ambulanti dovranno essere sistemati e distribuiti lungo il corso principale, attorno alla Fontana dei Cavalli e nella parte bassa di corso Mazzini, nell’area ricompresa tra lo slargo attrezzato e il cantiere stesso.
«Per ammortizzare il disagio abbiamo consentito, per la prima volta in maniera storica, al mercato ambulante di stare in corso Garibaldi, non senza qualche dubbio iniziale da parte mia perché è il corso principale della città con tanta attività in sede fissa. – ha rammentato Eliantonio – E’ evidente che abbiamo anche dovuto contemplare anche le istanze dell’attività in sede fissa. A novembre 2024 c’è stato un incontro al quale ha partecipato anche il sindaco con una delegazione di ambulanti e si è trovata questa soluzione che rimane sperimentale. Abbiamo trovato una sorta di mediazione che rimane sperimentale e le criticità verranno affrontate col confronto e la condivisione. Condivisione che in precedenza non veniva fatta ne con la commissione consiliare e ne con loro».
L’assessore ha inoltre chiarito perché la prima domenica di dicembre 2024 non è stata concessa l’apertura domenicale. «Semplicemente veniva concessa in passato tranne che nel 2018 la possibilità di fare aperture domenicali nel periodo prenatalizio quindi in 3 domeniche. Quest’anno c’era la presenza degli operatori in corso Garibaldi lasciarlo operativo giorni su 7 ci sembrava eccessivo, ragione per la quale per non fare figli e figliastri fra gli operatori di corso Mazzini e gli operatori di Piazza Roma non abbiamo, in un primo momento, concesso la possibilità di aprire la domenica. C’era questo problema legato al posizionamento sul Corso. Abbiamo però trovato un’altra soluzione grazie l’interlocuzione con l’ufficio Lavori pubblici e interloquendo con la ditta ci ha fatto sapere che la domenica non c’era urgenza e necessità di passaggio e in corso Mazzine qui abbiamo consentito sia agli operatori di corso Mazzini che a quelli di piazza Roma l’apertura domenicale. Dai controlli però è emerso che non c’era nessuno. Avevano aderito in pochi. La stessa riflessione che fece l’amministrazione Mancinelli nel 2018 quando non concesse le domeniche perché le adesioni la domenica erano talmente basse. Non è vero quindi che non era mai successo prima. Credo che con gli operatori del mercato bisognerà aprire una riflessione se queste aperture domenicali hanno un senso oppure no».
L’altra questione approfondita dal Comune in questo anno di permanenza degli operatori in corso Garibaldi sono le lamentele sulle eccedenze dei dimensionamenti di alcuni di loro.«Abbiamo fatto delle prescrizioni sul decoro con il rinnovo delle ordinanze ma in pochi le hanno rispettate – ha evidenziato Eliantonio – Siamo andati anche a controllare con la polizia locale gli aspetti legati alle eccedenze e alle misure non autorizzate e, questa è un’indagine che risale al 27 di novembre, se consideriamo agli ambulanti in piazza Roma e gli ambulanti di corso Garibaldi, circa 60 bancarelle solamente in 8 avevano rispettato i dimensionamenti. Qualcuno in buona fede ci ha fatto osservare che non c’erano le righe e per questo da ieri sono state disegnate le righe in piazza Roma e nella parte bassa di corso Mazzini proprio per individuare bene il proprio stallo».
L’assessore ha ribadito che la soluzione è sperimentale. «Avevamo proposto come location anche la parte bassa di Corso Mazzini ma abbiamo avuto 6 adesioni perchè altri sono tornati nella loro posizione originaria. La concertazione è il metodo più efficace, ho parlato con alcuni operatori del mercato di piazza Roma che mi facevano notare alcune criticità ancora prima che partisse la sperimentazione m li ho invitati a partire e poi eventualmente ragioneremo insieme sulla base delle istanze. Quindi ad oggi comincia a nuova sperimentazione e una nuova fase auspicando che la convivenza fra gli operatori di mercati diversi possa essere ovviamente compatibile e complementare affinché un mercato come questo possa funzionare al meglio, complice tutte le difficoltà che noi conosciamo e che purtroppo sono figlie di un’opera pubblica importante. La vera speranza è che si riesca a vedere la conclusione dei lavori del Mercato delle Erbe nei tempi previsti. Purtroppo però è un cantiere che ancora oggi stenta a decollare come dice l’assessore Tombolini. Attendiamo anche che ufficio Lavori pubblici possa dirci che il percorso che i mezzi devono eseguire non prevede più obbligatoriamente il passaggio in corso Mazzini perchè il mercato ambulante di corso Mazzini possa tornare al suo posto».
Il consigliere Jacopo Toccaceli (FdI) ha fatto osservare che «rispetto al passato qualcuno adesso con gli ambulanti ci ha parlato, poi magari non sono stati contenti, comunque è un fatto nuovo. Vorrei parlare dell’idea di un microcosmo economico che si sviluppa con gli operatori commerciali di piazza dell’Erbe, gli operatori commerciali in sede fissa di corso Mazzini e gli operatori del mercato storico di corso Mazzini. E’ in questa visione organica che bisogna trattare il problema. Intervenire su Piazza delle Erbe è una delle priorità e inevitabili sono i disagi che vanno condiviso tra tutti gli operatori della zona. Non è accettabile che 4 o 5 negozio dicono che davanti alle loro vetrine gli ambulanti danno fastidio. Partiamo dall’idea della solidarietà». Toccaceli ha sollevato anche il problema del regolamento in materia e dei dehors «che è scritto male ed è impossibile procedere alla applicazione».
Il consigliere Carlo Maria Pesaresi (Ancona diamoci del Noi) ha invece chiesto spiegazione «sugli nuovi 8 spazi che prima non esistevano lungo corso Garibaldi in prossimità di Piazza Roma in una posizione privilegiata rispetto ad altri e potrei sbagliarmi, ma le risulta chesono stati assegnati a chi a partecipato alla concertzione?». Pearesi ha inoltre voluto approfondito anche quale rappresentanza aveva la delegazione di ambulanti accolta in Comune per ragionale sullo spostamento. L’assessore ha spiegato che l’assegnazione di nuovi posteggi vengono fatti in base alla graduatoria per obbligo di legge, pur ritenendo la domanda più che legittima. Ha aggiunto poi che il nuovo disegno del mercato «è frutto di un lavoro di sintesi con le associazioni di categoria che noi abbiamo convocato, formata da 5 operatori. Abbiamo invitato tutti ma che 3 associazioni su 4 non hanno rappresentanza del mercato ambulante e quindi solo quella che ha rappresentanza sia occupata di formare la delegazione».
La consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) che invece chiesto di smetterla con «ueta narrazione del passato. In 15 anni sono successe molte cose, dal 2011 in davanti ci sono state poi delle scelte delle amministrazioni penso per esempio alle Notti Bianche a Bianco Natale scelte che hanno condizionato le aperture, Non voglio negare gli errori del passato se ci sono stati. Se poi ritenete che i regolamenti sono sbagliati, potete modificarli. Per quanto riguarda la sperimentazione è vero che è legata alla ristrutturazione del Mercato delle Erbe, elemento iconico e futuro richiamo turistico. Certo è che ha creato disagi ma di condivisione a me pare che non ce ne sia stata tanta con i consiglieri comunali. Questa commissione è stata richiesta circa 2 mesi». La consigliera dem ha sollevato dubbi anche sulla rappresentanza della delegazione ed ha sventolato una lettera degli operatori del mercato dello scorso dicembre indirizzata anche all’assessore «alla quale non è stata data risposta e che parla propria di chi li ha rappresentati. In piazza Roma tra l’altro esistono stalli vuoti e questa disposizione dei nuovi stalli dal punto di vista proprio dei percorsi, delle persone che transitano in quel punto, non mi sembrano il massimo». Di qui la richiesta di Giangiacomi di convocare «una commissione della quale chiediamo di far partecipare una rappresentanza negli ambulanti e anche dei commercianti del commercio fisso per capire come traghettarci fino al 2026» per superare anche la potenziale disparità di trattamento e per una rappresentanza più ampia. Sui dehors ha fatto notare che le scelte sono state fatte durante il Covid 19, un periodo particolare e complicato.
L’assessore ha chiarito anche in questo caso di aver invitato gli ambulanti che aveano inviato la lettera ad un nuovo incontro a Palazzo del Popolo il 23 di dicembre «ma si è presentato un solo operatore. Non ci fasciamo la testa prima, vediamo se effettivamente questa nuova sperimentazione presenta criticità, poi le affronteremo. Quando mi hanno scritto, la procedura di assegnazione era tra l’altro già stata fatta». Il consigliere d’opposizione Massimo Mandarano (gruppo Misto Iv) ha ricordato infine le evoluzioni e cambiamenti del mondo del commercio, dalla grande distribuzione al negozio al dettaglio. «Le bancarelle portano un ulteriore commercio in movimento, quindi è quasi una guerra tra poveri. Il lavoro domenicale? Si fa bene a non autorizzarlo, la domenica si stanno perdendo dei valori».
Toccaceli è tornato ad esprimere perplessità anche sul regolamento comunale delle occupazione delle aree di suolo pubbliche «che è fatto male e non ha recepito tra l’altro le legge regionale, ad esempio vieta di mettere l’amplificazione nei dehors, se ospitano persone che suonano, devono aprire un’altra pratica per chiedere un altro spazio. Andrebbe tutto sburocratizzato. Io credo che stiamo lavorando meglio di come hanno lavorato fino ad ora le giunte del centrosinistra». A dare manforte sono arrivate anche le spiegazioni della consigliera di maggioranza Fava che ha illustrato la proceduta costosa che devono affrontare i piccoli esercenti per fare musica e piccolo spettacoli nei gazebo. Prima dei saluti la consigliera dem Susanna Dini è tornata a sollecitare un aggiornamento della commissione «per verificare, passo dopo passo, come prosegue questa sperimentazione del trasloco del mercato ambulante»
(Redazione CA)
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