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Animali da cortile: «Cosa sapere
quando si ha un allevamento familiare»

L'AST sottolinea come occorre rispettare alcuni adempimenti previsti dalla legge in materia, per non risultare irregolari a fronte di eventuali controlli

Galline (Archivio)

Molte persone avranno avuto l’idea di allevare, nel proprio cortile, dei polli, delle galline, delle anatre, delle oche per poter poi consumare dei prodotti aventi “il sapore di casa” e la “genuinità di una volta”.
Questa attività è possibile, ma è importante sapere che per “aprire” un cosiddetto “allevamento familiare”, occorre rispettare alcuni adempimenti previsti dalla legge in materia, per non risultare irregolari a fronte di eventuali controlli.
Ma che cosa si intende per “allevamento familiare” e quanti animali si possono detenere?
«Per definizione – spiega l’Ast -, un allevamento familiare è un’attività di allevamento prevista per determinate specie e per un numero massimo di animali, tra le quali rientra anche il pollame da cortile, in cui gli animali sono allevati esclusivamente per autoconsumo o uso domestico privato, senza alcuna attività commerciale. Il numero massimo di animali che si possono allevare in un allevamento familiare di pollame non può essere superiore a 50 unità».
Cosa si deve fare per aprire un “allevamento familiare” e a chi ci si deve rivolgere?
«Per aprire un allevamento familiare esistono poche e semplici regole da seguire. Occorre prima di tutto rivolgersi al Comune per sincerarsi che non vi siano regolamenti o disposizioni locali che vincolino l’apertura di un allevamento familiare e, successivamente, recarsi presso le sedi territoriali del Servizio Veterinario di Sanità Animale della Ast Ancona per richiedere e compilare l’apposita modulistica al fine della registrazione dell’allevamento familiare nel Sistema Informativo Veterinario (Banca Dati Nazionale) e l’attribuzione del codice aziendale.
A questo punto il gioco è fatto e sarà possibile acquistare gli animali e iniziare la propria attività. Il Servizio Sanità Animale della Ast Ancona, presso le proprie sedi dislocate su tutto il territorio, è a disposizione per fornire ulteriori dettagli al riguardo e supportare gli utenti nell’iter di apertura, registrazione e gestione del proprio allevamento familiare».

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