Proroga del contratto di solidarietà fino a fine gennaio, poi orario di lavoro ridotto a 30 ore settimanali, per altri 23 mesi, senza poter contare sugli ammortizzatori sociali per tutti i dipendenti degli stabilimenti dell’azienda (Mergo, Serra San Quirico, Cerreto d’Esi e Fabriano). Incentivo all’esodo volontario di 42 mila euro lordi per chi lascerà il lavoro entro la fine dell’anno e di 35 mila per chi è pensionabile o lascerà il posto di lavoro dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre del 2019.Sono queste le condizioni che nel dettaglio compongono l’ipotesi di accordo tra sindacati ed Elica che sarà sottoposto al referendum dei lavoratori.
Un’intesa “sofferta”, come definita dai sindacati, che arriva dopo mesi di trattative, durante le quali non sono mancati momenti di tensione, ma che hanno visto alla fine accorciarsi le distanze tra le parti soprattutto sulla riduzione del numero degli esuberi, passati da 165 a 30.
Un accordo sul quale alcuni lavoratori, chiamati al voto la prossima settimana, sollevano però perplessità. Stanchi di dieci anni passati tra cassa integrazione ordinaria e straordinaria e contratti di solidarietà, i dipendenti vedono l’accordo come l’ennesima soluzione tampone, che non risolve i problemi.
Nello specifico, gli esuberi concordati sono stati 60, ma solo 30 si traduranno in esodi volontari. Gli altri 30 lavoratori che saranno o trasferiti nella sede dell’azienda di Castelfidardo (almeno 15 persone), compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive, in base al criterio prevalente della volontarietà ed in subordine della vicinanza al domicilio, o internalizzati (15 persone) entro il 31 marzo 2018.
Le 10 ore non lavorate saranno conteggiate come ore di permesso non retribuito. Per ogni giornata di lavoro a 6 ore sarà erogato un buono pasto da 5 euro e 29 e 74 euro mensili lordi. Ai lavoratori potranno essere richieste flessibilità e modifiche all’orario di lavoro che però dovranno essere comunicate per iscritto e almeno 48 ore prima ai singoli dipendenti ed alle rsu. Vengono mantenuti invariati i contratti part time.
Lunedì e martedì prossimi i lavoratori saranno riuniti in assemblea per discutere i contenuti dell’ipotesi di accordo. Poi il via al referendum. Tutti i lavoratori interessati dall’orario di lavoro saranno comunque chiamati a sottoscrivere una dichiarazione d’adesione. Per chiudere l’iter c’è tempo fino al 10 ottobre prossimo.
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