di Agnese Carnevali
Elica, i lavoratori dicono sì all’intesa sottoscritta da sindacati e rsu con l’azienda. Il 90% degli aventi diritto al voto ha partecipato al referendum che si è svolto oggi negli stabilimenti del gruppo. L’accordo è stato approvato con oltre l’83% dei consensi dopo due giorni di assemblee con i lavoratori dell’azienda che produce cappe aspiranti per l’illustrazione dettagliata dell’accordo.
Proroga del contratto di solidarietà fino a fine gennaio, poi orario di lavoro ridotto a 30 ore settimanali, per altri 23 mesi, senza poter contare però sugli ammortizzatori sociali per tutti i dipendenti degli stabilimenti dell’azienda (Mergo, Serra San Quirico, Cerreto d’Esi e Fabriano). Scendono a 30 gli esuberi, tutti volontari, dagli originari 165. Altri 30 lavoratori, oltre a quelli che lasceranno il posto di lavoro su base volontaria, saranno o trasferiti nella sede dell’azienda di Castelfidardo (almeno 15 persone), compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive, sempre in base al criterio prevalente della volontarietà ed in subordine della vicinanza al domicilio, o internalizzati (15 persone) entro il 31 marzo 2018.
È stabilito un incentivo all’esodo di 42 mila euro lordi per chi lascerà il lavoro entro la fine dell’anno e di 35 mila per chi è pensionabile o lascerà il posto di lavoro dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre del 2019. Ecco le condizioni accettate dai lavoratori.
Le 10 ore non lavorate saranno conteggiate come ore di permesso non retribuito. Per ogni giornata di lavoro a 6 ore sarà erogato un buono pasto da 5 euro e 29 e 74 euro mensili lordi. Ai lavoratori potranno essere richieste flessibilità e modifiche all’orario di lavoro che però dovranno essere comunicate per iscritto e almeno 48 ore prima ai singoli dipendenti ed alle rsu. Vengono mantenuti invariati i contratti part time.
Si conclude così una vertenza lunga e durante la quale non sono mancati momenti di tensione, ma i dipendenti di Elica danno il via libera all’ipotesi di intesa a cui sono giunti proprietà e sindacati. Nei giorni scorsi non erano mancate le perplessità da parte di alcuni lavoratori, ma alla fine la vittoria del sì è stata schiacciante.
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