Omicidio volontario premeditato. È questa l’accusa che il pm Serena Bizzarri contesta a Sebastiano Dimasi, il muratore 55enne accusato della morte del prof Alessandro Vitaletti, colpito da una serie di coltellate lo scorso 28 gennaio a pochi passi dal Bar dello Sport di Sassoferrato. L’aggravante della premeditazione, non contemplata in un primo momento, è stata contestata a ridosso della chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio. Dimasi, in carcere da nove mesi, affronterà l’udienza preliminare il 9 novembre.
È possibile che la difesa, rappresentata dall’avvocato Enrico Carmenati, possa richiedere di procedere con il rito abbreviato. Una soluzione che in caso di condanna ridurrà la pena di un terzo. In udienza, il legale cercherà di smontare la tesi dell’accusa, secondo cui il muratore, geloso della relazione tra la sua ex moglie e il docente di lettere, aveva assalito il rivale in amore, colpendolo con 24 fendenti. Per la difesa, invece, sarebbe stato Vitaletti a colpire per primo, innescando una lite poi sfociata in tragedia.
Omicidio di Sassoferrato, il muratore confessa e si difende: “Mi ha aggredito lui per primo”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati