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Lungomare nord:
il ministro Delrio firma il contratto

ANCONA - Ad otto mesi dal protocollo d'intesa, giovedì si formalizza il via alla progettazione. Si parte da scogliera e ferrovia. Intervento stralciato dalla grande opera che prevede anche la realizzazione della nuova variante porto-A14. L'accordo operativo fissa costi e tempi

Il ministro Graziano Delrio alla firma del protocollo d’intesa del 9 febbraio 2017

 

Il progetto del Lungomare nord

 

di Agnese Carnevali

A otto mesi dalla firma del protocollo d’intesa sul Lungomare e variante porto-A14, il ministro Delrio torna ad Ancona per siglare l’atto che sancisce il via operativo alle grandi opere di Ancona. Ancora Palazzo degli Anziani – già testimone della firma storica dello scorso 9 febbraio – la sede scelta per la stipula del contratto, giovedì 12 ottobre alle 16. Si parte dalla scogliera e dallo spostamento della ferrovia, stralciando questa fase dall’intervento complessivo che interesserà anche la viabilità stradale. È il primo passo del domino di interventi che dovranno portare non solo alla realizzazione dello smart park in riva al mare, ma anche alla costruzione del nuovo collegamento viario porto-autostrada dopo la pietra tombale sull’Uscita a Ovest posta lo scorso 14 dicembre.

IL PROGETTO

La prima fase dell’intervento, scogliera, interramento e spostamento dei binari

Progetto da 40 milioni tra realizzazione della nuova scogliera di protezione, interramento del tringolo di mare tra Marina Dorica e Torrette e spostamento dei binari al largo e rettifica del loro tracciato che consentirà di aumentare la velocità dei treni in percorrenza sul quel tratto. Parallelamente sarà creato anche un nuovo imbocco per il porticciolo di Marina Dorica. Oggi (9 ottobre) il via libera dell’esecutivo regionale al progetto. Domani (10 ottobre) toccherà alla Giunta comunale dare il via libera. Poi giovedì il sigillo del ministro. Tra circa due anni la posa della prima pietra, prevista nel 2020.

«Questo risultato non è frutto di fortuna. Abbiamo lavorato intensamente a questo obiettivo – afferma il sindaco Valeria Mancinelli –. Amministrazione comunale, Autorità portuale, Ferrovie dello Stato e Regione Marche hanno operato insieme con una cooperazione fattiva e non a chiacchiere. Sono anche orgogliosa nel sottolineare come l’azione di facilitatore, di paziente tessitore che il Comune ha svolto tenendo insieme questi diversi soggetti, sia stata ripagata positivamente per la città dai risultati. Quello che viene firmato giovedì − continua il sindaco − non è un ordine del giorno ma rappresenta un vero e proprio contratto in cui soggetti che tirano fuori i soldi si obbligano ad impegnare le somme necessarie per realizzare le opere. Risultato ottenuto in otto mesi da un forte impegno sul piano politico, sottolineo in otto mesi non in otto anni». Ce ne vorranno due, di anni, perché inizino i lavori. «Devono essere avviate le procedure di valutazione di impatto ambientale con le linee guida fissate nell’accordo di programma − spiega l’assessore al Porto, Ida Simonella − e fatte partire tutte le procedure necessarie per fasi ma l’orizzonte temporale di realizzazione dell’opera nel suo complesso è prevista nel 2020».

L’assessore al Porto Ida Simonella mentre illustra il progetto del Lungomare nord (foto d’archivio)

Ad approrre la loro firma al documento giovedì alla presenza del ministro Graziano Delrio, il rappresentante del Ministero delle Infrastrutture, il presidente della Regione Marche, Luca Cerisicoli, il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centrale, Rodolfo Giampieri, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e l’amministratore delegato di Rfi. Proprio Rfi fungerà da soggetto attuatore e stazione appaltante per l’intera operazione. Assente al tavolo Anas, che il 9 febbario aveva anch’essa firmato il protocollo d’intesa. Assenza giustificata, perché questa fase del progetto non interessa la realizzazione della variante porto-A14. «Abbiamo verificato con il provveditore alle opere pubbliche se fosse possibile avviare intanto questo primo stralcio autonomamente, e la possibilità c’è − precisa Simonella − il progetto è propedeutico alla futura uscita dal porto, ma vive anche di vita propria, essendo indispensabile a Rfi ed alla difesa della costa. Quest’operazione consente così anche di velocizzare i tempi, mentre Anas procede con la progettazione viaria».

TEMPISTICHE E COSTI

Dunque, si parte dalla scogliera. Ecco i costi. Realizzazione della barriera di protezione della linea ferroviaria, scogliera esterna lato mare e così dtto “pennello”, ovvero la nuova imboccatura di Marina Dorica. Spesa: 18,8 milioni a carico di Rfi, attraverso il ministero alle Infrastrutture e con un contributo della Regione Marche di 2,8 milioni provenienti dai fondi europei (Por Fesr) contro il dissesto idrogeologico ed erosione costiera, propedeutici alla stipula dell’Accordo di programma. «Un’operazione che mette insieme diverse opportunità per il territorio – interviene l’assessore alla Difesa del suolo e della costa, Angelo Sciapichetti – come la difesa di quel tratto di costa, la velocizzazione della linea ferroviaria e la sua protezione dal moto meteo-marino. Un provvedimento molto atteso per il capoluogo perché consentirà ai cittadini di poter usufruire di un vero e proprio lungomare costiero nell’area della frana».

Alle risorse di Rfi trasferite da ministero e Regione per le operazioni di tutela della costa, Ferrovie aggiungono 11 milioni e mezzo per impostazione, sottofondo per una nuova sede ferroviaria e rettifica-velocizzazione della linea. A carico dell’Autorità di sistema portuale, circa 10 milioni per le operazioni di escavo e interramento, che saranno a carico dell’Autorità di sistema portuale.

Sulla tempistica si prevede una prima fase di progettazione-autorizzazione nel primo semestre 2018. Poi il bando per l’aggiudicazione nel secondo semestre del prossimo anno e l’esecuzione lavori entro il secondo semestre del 2020. La fase di escavo e interramento con le relative progettazioni ed autorizzazioni è prevista entro la fine del 2018.

 

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