Una maratona di oltre 6 ore in aula per superare tutti i dubbi e le forti critiche dell’opposizione. Alla fine la maggioranza porta a casa il risultato: approvato l’atto di indirizzo per lo scambio di quote societarie tra Multiservizi e Estra. Operazione finanziaria da oltre 42 milioni di euro. Multiservizi cede il suo 55% di Edma, in cambio ottiene il 10% di quote societarie del colosso toscano Estra. Questo l’affare delineato nel documento, che sarà in discussione nella prossima assemblea dei Comuni soci di Multiservizi il 6 novembre. Ancona si libera perciò della società creata nel 2013 e partecipata al 45% proprio da Estra per la gestione delle reti del gas. Ai toscani di Estra Energia (società controllata da Estra) era già stata ceduta la maggioranza di Prometeo, l’azienda anconetana di commercializzazione e vendita del gas. Multiservizi, cedendo Edma, passerà ai toscani il 100% di Edma Reti Gas, il 49% di Aes Fano e il 36,7% di Sig (Società intercomunale gas che opera in tre Comuni abruzzesi per la distribuzione del gas), più la sede di via Trieste ad Ancona dal valore di 750 mila euro, licenze per 99mila euro, crediti verso la Edma/Edma Reti Gas per 1,8 milioni di euro e altri crediti per 930mila euro. In cambio, Multiservizi entrerà in possesso del 10% delle quote della società Estra, valutate nel valore di 42,4 milioni di euro. Ancona, tramite Multiservizi, sarà socio dunque del colosso del centro Italia del gas, che registra un fatturato annuo di 839 milioni, utili annui per 34 milioni, 530mila clienti serviti tra Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, prossima alla quotazione in borsa. Un’operazione giustificata dalla giunta Mancinelli e dalla maggioranza con la necessità di trovare un partner forte e di livello nazionale per poter vincere la gara di gestione delle reti del gas, con in più la possibilità di incassare ogni anno 2 milioni di utili dalla partecipazione nel gruppo Estra, da investire nei servizi pubblici. “Con questo scambio di azioni potremo sfruttare la massimo le economie di scala e diventare attori uno dei primi 10 operatori di energia e gas nazionali – ha spiegato l’assessore alle finanze Fabio Fiorillo -. Altrimenti avremo potuto andare avanti, con un gruppo piccolo incapace di affrontare le sfide industriali”. Spiegazioni che non hanno convinto la minoranza, fortemente critica. “State svendendo i beni pubblici della città, per investire in borsa tramite la società idrica” ha replicato il capogruppo M5S Andrea Quattrini. “Una strisciante privatizzazione che non produrrà benefici per la collettività, ma svantaggi”. Dopo una discussione aspra e dura tra maggioranza e opposizione, avviata attorno alle 13 e terminata solo alle 19, l’atto di indirizzo è stato approvato con i 20 voti favorevoli di Pd, Udc, Ancona 2020 e 5 voti contrari del gruppo M5S e Sel. Diverse le eccezioni avanzate da M5S, Sel, Fi e La Tua Ancona per rinviare il voto. Tra queste, la mancanza del parere dei revisori contabili sull’atto, a cui la giunta ha replicato sostenendo che non era necessario il visto contabile trattandosi di un documento di indirizzo politico. Sotto l’accusa dell’opposizione è finita anche la cosiddetta “fairness opinion”, la sorta di valutazione economica che ha stabilito il valore di 42,4 milioni di euro per la quota del 10% di Estra (22,8 milioni di valore nominale e 19 milioni di sovrapprezzo), fornita dalla società di consulenza Audit Smart Alliances. Il gruppo M5S ha evidenziato come l’amministratore unico della società di revisione svolga anche attività di consulenza di Estra, mettendo in dubbio l’imparzialità di questo parere.
(E. Ga.)
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2 milioni all’anno per investire nei servizi pubblici…..quindi il prossimo anno la ruota sarà di 60 metri!!!!!!