di Federica Serfilippi
Cadavere trovato a Tolentino, con la certezza raggiunta dagli inquirenti che si tratti del corpo di Renata Rapposelli (per l’ufficialità si attende l’esame del dna), la procura di Macerata ha trasmesso a quella di Ancona tutti gli atti d’indagine. La procura di Ancona aveva già avviato una indagine per omicidio volontario e occultamento di cadavere iscrivendo nel registro degli indagati l’ex marito della 64enne abruzzese, Giuseppe Santoleri, e il figlio maggiore, Simone. La decisione del passaggio di carte è avvenuto questa mattina, dopo un summit tra gli investigatori anconetani e maceratesi, ma soprattutto dopo il riconoscimento fatto da alcuni familiari della Rapposelli sugli oggetti rinvenuti addosso al cadavere. Oltre alle collanine religiose e all’orologio di acciaio, corrisponderebbe anche una placca di metallo, conseguenza di una operazione cui la pittrice si era sottoposta, trovato sul cadavere. Era stata inserita qualche anno fa dai medici a Reny durante un intervento chirurgico, effettuato dalla pittrice dopo una rovinosa caduta. Dunque, ogni particolare (compresi i pantaloni maculati e le scarpe da ginnastica) porta a Renata. Non ancora trovati, invece, la borsa bianca e nera che aveva il giorno della scomparsa e il cellulare. Con le carte scambiate da una procura all’altra si allungano anche i tempi per l’autopsia. Sarà il pm dorico a conferire l’incarico a un medico probabilmente dell’Istituto di Medicina legale dell’ospedale regionale di Torrette.
La data dell’accertamento non è stata ancora stabilita. È possibile che prima si aspetti il risultato del dna prelevato nei giorni scorsi da quello che rimane dal cadavere. Il riscontro verrà comparato con quello dei figli della pittrice, la 28enne Maria Chiara, residente a Osimo, e il 43enne Simone ai quali nei giorni scorsi è stato prelevato un campione di dna. Intanto domani, alle 11, Simone Santoleri sarà presente all’interrogatorio che si svolgerà al comando provinciale dei carabinieri di Ancona. Suo padre Giuseppe non è in grado di affrontare gli investigatori a causa dell’avvelenamento da farmaci. L’uomo si trova da ieri pomeriggio nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Atri, dopo aver assunto un mix di barbiturici e gocce per dormire. «È sempre stato fuori pericolo – precisa l’avvocato Gianluca Carradori, in codifesa con i legali Alessandro Angelozzi e Gianluca Reitano – ma nonostante la lavanda gastrica, una parte del corpo ha comunque assorbito i farmaci. È importante tenerlo sotto controllo. Per fortuna, Simone si è accorto subito di quello che aveva fatto il padre». L’uomo, da quanto emerge, ha preso i medicinali dopo aver sentito la televisione parlare della correlazione tra il corpo senza vita ritrovato a Tolentino e la sua ex moglie. Una notizia che il figlio ha sempre cercato di tenergli nascosta per evitare eventuali crisi, come quella avuta il 17 ottobre, dopo aver saputo della sparizione della donna. Domenica pomeriggio, Simone avrebbe cercato di tranquillizzarlo, ma in un attimo Giuseppe sarebbe andato in camera da letto per assumere il mix di farmaci. È stato subito trasportato dal figlio all’ospedale di Giulianova. Dopo la lavanda gastrica, è stato trasferito in ambulanza ad Atri.
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