Blitz dei carabinieri a casa di Simone e Giuseppe Santoleri, catalogate le scatole dei medicinali. È questa l’ultima mossa investigativa della procura di Ancona per cercare di risolvere il mistero della morte di Renata Rapposelli, la pittrice trovata senza vita una settimana fa a Tolentino. Le sostanze contenute nei farmaci verranno analizzate e comparate con i risultati degli esami tossicologici effettuati sul cadavere della pittrice. Gli investigatori, quindi, non escludono che la donna possa essere stata avvelenata e tramortita dall’ingerimento di un mix di farmaci. In casa, ne sono stati trovati molti, alcuni dei quali antidepressivi e tranquillanti di cui solitamente fa uso Giuseppe. Sotto sequestro sono finite alcune coperte e lenzuola prelevate dall’appartamento dei due indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. L’obiettivo degli inquirenti è trovare tracce del delitto nella biancheria che potrebbe essere venuta a contatto sia con Simone e Pino, ma soprattutto con il corpo di Renata. Che la donna possa essere stata avvolta nelle coperte portate via questo pomeriggio? Lo diranno gli accertamenti, l’analisi dei rispettivi dna e il confronto delle impronte digitali. Tutti elementi che andranno a confrontarsi anche con i residui biologici repertati questa mattina dai Ris di Roma nell’appartamento di via della Pescheria dove viveva la pittrice. Dopo il lungo sopralluogo di ieri, i carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche sono tornati per ultimare i rilievi chiesti dal pm Andrea Laurino. Domani è prevista una perquisizione da parte dei militari del Nucleo Investigativo. Ancora sotto sequestro l’auto in uso agli indagati. Giuseppe è ricoverato da tre giorni nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Giulianova dopo essere stato nella prima parte di questa settimana in Rianimazione all’ospedale di Atri per un principio di avvelenamento da ansiolitici. È stato sottoposto a una nuova terapia farmacologica. Il figlio Simone, intervistato da La Vita in Diretta, è apparso provato dalla situazione che sta vivendo: «È massacrante e distruttiva al massimo. Non ci sono termini per descrive una cosa del genere».
(Foto e video Giusy Marinelli)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati